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24 gennaio 2011

Tra realtà e finzione: Una telenovela che dura da 17 anni

Surreal: A Soap Opera Starring Berlusconi  

Con quest'immagine e sotto questo titolo il New York Times pubblica una corrispondenza dell'inviata dall'Italia, Rachel Donadio, per spiegare agli americani l'ultimo scandalo in cui è coinvolto il primo ministro italiano.

Per illustrare la situazione italiana, altrimenti incomprensibile all'americano medio, la giornalista utilizza l'espressione vita parallela, parallel life, usata da Ruby nell'intervista di Alfonso Signorini a Kalispera. 
La vita parallela, sottolineata dal conduttore, è quella che si sarebbe costruita la povera extrscomunitaria, per uscire dall'esperienza drammatica di un'infanzia difficile.



Nell'Italia costruita dalla politica e dalle TV berlusconizzate c'è stato il tentativo, finora riuscito, di far coincidere la realtà con l'immagine che di essa viene data dalla TV.
I problemi, i conflitti sociali, le contraddizioni profonde di una società in crisi permanente e in progressivo invecchiamento vengono banalizzati o espulsi dal piccolo schermo, per dar vita a momenti ingannevoli e situazioni fittizie d'intrattenimento popolare con i quali si cerca di distrarre i teleutenti dalla dura realtà quotidiana e produrre l'identificazione degli stessi con il mondo sereno e dorato dei falsi miti messi in onda. Sono gli stessi strumenti della vita parallela che, in sostanza, usa la pubblicità commerciale.

In questa cornice, per anni, il premier ha potuto raccontare magnifacamente la sua favola straordinaria e irripetibile di uomo impareggiabile che si è fatto da sè e che ha voluto mettere a disposizione del Paese che ama, tutte le sue doti di uomo positivo, baciato dalla fortuna e dal genio, al fine di sollevarne le sorti e svecchiarne le strutture e le istituzioni politico-sociali.

Di quella favola, però, rimane ormai solo il racconto se è vero che - come dicono i dati ISTAT e Bankitalia coincidenti - un giovane su cinque non studia e non lavora, il 46% della popolazione si è fermato alla licenza media, più della metà delle donne italiane sono disoccupate, al Sud uno su cinque lavora in nero, il tasso di disoccupazione giovanile è al 25,4, il debito pubblico sale e sale anche l'inflazione.

Se, dunque, per il New York Times Berlusconi è prigioniero del mondo che ha creato, gli Italiani, sotto la cappa dell'imbonimento mediatico, appaiono confusi e incapaci di reagire positivamente ad una situazione politica e sociale bloccata e senza via d'uscita.
La commedia, però, sembra giunta alla sua conclusione e vogliamo augurarci che nella sua fase finale non si trasformi in farsa nè in melodramma, e tantomeno in tragedia.

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