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17 gennaio 2011

Tra fiction e realtà: Partito du pilu o Partito dell’amore

Un augurio al nostro presidente: che il casting che immaginiamo si stia freneticamente svolgendo per trovare la sua Carla Bruni vada a buon fine. Che i consiglieri di sempre, da Letta a Ghedini, supervisionino con saggezza la scelta di colei che dovrà restituire a B. l’immagine di marito affidabile e, soprattutto, di uomo decente. Perché un volto, alla sua signora, dovrà darglielo presto. E dovrà essere una donna in grado di calarsi bene nella parte. Altrimenti l’Italia farà un’altra bella figura, e la neo first lady tornerà a fare i provini negli uffici Mediset. (Beatrice Borromeo)

La furia con cui l’indecente classe di governo che partecipa ai banchetti di Trimalcione rivendica, volando in elicottero di festa in festino, che si tratta di fatti privati, di abitudini personali - la privacy, perbacco. È solo gossip - ignora le condizioni in cui la stragrande maggioranza dei governati vive, con quanti soldi in tasca e quali prospettive per i figli. Dimentica anche come finiscono, quando si esasperano oltre il limite, le supreme ingiustizie determinate dal privilegio di pochi a danno di molti. Eppure la storia dovrebbe dire qualcosa.
Eppure l’amico Ben Ali è proprio adesso lì in fuga col suo yacht, le strade di Tunisi che fumano. L’Italia non è la Tunisia, certo, per quanto Craxi abbia favorito il gemellaggio. Tuttavia la voce impastata, la coreografia del videomessaggio di ieri ricorda dittatori di altre epoche e altri luoghi, sempre colti nella paura dell'attimo prima. In veste di nonno, le foto dei nipoti alle spalle, Silvio B. ha detto al paese che i soldi dati alle ragazze sono “aiuti a chi ha bisogno”: per le loro case, per le cure mediche, per i figli.
Dunque sì, ha pagato le ragazze: ma non per le loro prestazioni sessuali. Perchè ama conversare, a pagamento. Se poi nelle telefonate si dice qualcosa di diverso è per via del fatto che “al telefono si fanno battute e ci si vanta di cose mai accadute”. Quindi non credere a quello che sentirete: sono vanterie. Ecco, questa la linea difensiva. Completa del sostegno ad alcuni personaggi chiave della politica nazionale: Emilio Fede, “un caro amico” e Lele Mora, “a cui ho fatto favori che sono sicuro mi restituirà”. I due selezionatori di compagne di conversazione tra cui Nicole Minetti, igienista dentale ora consigliere in Lombardia e affidataria di prostitute minorenni. Infine, la notizia del fidanzamento. Una bomba mediatica, in effetti. Cetto La Qualunque non avrebbe fatto di meglio. «Prima voti e poi rifletti, non serve nient’altro se c’è più pilu»: ieri per le strade d’Italia si raccoglievano firme per la candidatura di Antonio Albanese, di professione comico. Ma è un film, il “Partito du pilu” è finzione. Nella realtà abbiamo il Partito dell’Amore. Fonte: Preparate i confetti di Concita De Gregorio
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Da leggere:

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