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Amo riflettere e ragionare su quanto vedo e sento.

Benvenuto nel mio blog

Dedicato a quei pochi che non hanno perso, nella babele generale, la capacità e la voglia di riflettere e ragionare.
Consiglio, pertanto, di stare alla larga a quanti hanno la testa imbottita di frasi fatte e di pensieri preconfezionati; costoro cerchino altri lidi, altre fonti cui abbeverarsi.

Se vuoi scrivermi, usa il seguente indirizzo: mieidee@gmail.com

31 marzo 2011

Il coup de théâtre a Lampedusa e il colpo di mano a Roma (video a futura memoria)

Ieri abbiamo visto, in tutto il suo splendore, il venditore per antonomasia esporre tutte le sue mercanzie nel gran mercato mediatico della piccola e tormentata Lampedusa.  
Via gli immigrati entro 48-60 ore, chiuderemo il centro di accoglienza, un piano di rimboschimento perché l'isola diventi come Portofino, moratoria fiscale, bancaria e previdenziale di un anno e forse più, un campo da golf, una scuola e infrastrutture sanitarie, candidatura dell’Isola a premio Nobel per la Pace, piano colore e  piano di rimboschimento. Ci sono 6 navi, e si tratta per una settima, con una capienza di 10 mila passeggeri. Per dimostrare quanto gli stia a cuore la rinascita dell'isola, tiene ad informare che ha acquistato per quasi 2 milioni di euro una villa a cala francese in modo da diventare lampedusano a tutti gli effetti. 
Dimenticavo, anche Lampedusa avrà il suo bel Casinò e sarà zona franca, così non le mancherà proprio nulla. (A parte un tunnel per collegarla rapidamente con la Sicilia e un ponte intercontinentale con l'Africa che saranno nei programmi della prossima legislatura. Questo lo spiegherà giocando a scopa con qualcuno che ancora non se la beve).

Mentre andava in onda questa spettacolare televendita con la quale si faceva vedere e toccare con mano, come in un film già visto, cosa diventerà Lampedusa, baciata in fronte dal novello demiurgo, a Roma andava in scena, dentro la camera dei deputati l'ultima vergognosa porcata messa in atto da una destra eversiva e asservita. Tramite l'inversione dell'ordine dei lavori, viene imposta l'approvazione immediata della legge sul processo breve e sulla prescrizione più corta per gli incensurati. Cioè la trentottesima legge ad personam dell'era berlusconiana. 
Per salvare il premier, si cerca di far passare una legge che azzera migliaia di processi, e manda impuniti reati comuni gravissimi, dalla rapina alla violenza sessuale. Con buona pace della riforma epocale della giustizia per i cittadini, annunciata nei giorni scorsi dal ministro guardasigilli come una svolta storica.

Per fortuna la forte protesta popolare davanti a Montecitorio, la dura reazione dell'opposizione in aula e l'irresponsabile comportamento del ministro La Russa hanno permesso il rinvio del programma. C'è da augurarsi che anche il provvedimento venga presto accantonato e che la maggioranza scopra il senso dello Stato e della propria autentica funzione. 
Ma la corsa al cupio dissolvi sembra ormai inarrestabile.

Il Governo del Fare - BERLUSCONI A LAMPEDUSA


Un colpo di mano per salvare l'imputato Berlusconi


Contestazioni e lancio di monetine fuori Montecitorio


Bagarre alla camera sul processo breve



Leggi anche:
Lampedusa, B: Casinò a Lampedusa

Il delitto perfetto, di Massimo Giannini

30 marzo 2011

Il nostro NO deciso alla Corte dei Miracoli

 LA CORTE DEI MIRACOLI 
Alla Corte dei Miracoli e alle fumose fantasticherie di questo medico (?) di cui tra l'altro in Vikipedia si legge:
Durante i suoi mandati il debito del comune di Catania non ha fatto altro che crescere, con la conseguenza che la città si trova tuttora in grave crisi finanziaria, con fornitori che aspettano pagamenti da mesi, compresa l'ENEL.
Il 2 maggio 2008 è stato condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione per delle irregolarità nella concessione di contributi previdenziali da parte del Comune ai dipendenti per i danni da 'cenere nera' dell'Etna, 3 giorni prima delle elezioni comunali del 2005 che lo videro vincitore. Nel luglio 2008 risulta indagato, assieme ad altri 40 funzionari comunali, per il buco di bilancio creato durante i suoi otto anni di amministrazione. Ciò nonostante ottiene la carica di deputato che gli concede l'immunità alla condanna del 2 maggio 2008. Nel gennaio 2010 viene rinviato a giudizio, assieme ad altri 13 ex assessori di diverse giunte di centrodestra, per falso ideologico nell'inchiesta sul buco di bilancio da centinaia di milioni di euro dell'amministrazione di Catania. Nel febbraio 2011 è stato condannato a quattro mesi di reclusione per abuso d'ufficio per aver assunto l'autista della moglie, come consulente al Comune di Catania.

Ospite della trasmissione radiofonica Un giorno da pecora, su radiodue, Umberto Scapagnini, deputato del Pdl ed ex medico del Premier, fa le solite apologie del divo Silvio, soffermandosi sulla vita sessuale del premier. Per come me lo ricordo, e non è tantissimo che non lo vedo, vi dico che Berlusconi a letto è uno valido. E alla domanda di Sabelli Fioretti (Ma Berlusconi è un tipo da sveltina?), Scapagnini risponde: Dipende, per me la sveltina media era tre quarti d'ora, ma lui è capace di fare ancora di più.

... noi rispondiamo con questa bella pagina di Danilo Dolci dal blog di Rossella Grenci e con il famoso Carpe Diem di oraziana memoria (che va inteso, però, nel suo senso proprio).
Tu non cercare di conoscere (non è lecito saperlo) quale destino gli Dei abbiano riservato a me e a te, o Leoconoe; e smettila di interrogare la cabala babilonese.
Quanto è meglio sopportare tutto ciò che accadrà, sia che Giove ci abbia riservato più inverni, sia che ci abbia concesso come ultimo questo, che ora sfianca il Mar Tirreno tra le opposte scogliere: sii saggia, mesci il vino e tronca la lunga speranza al breve volger della vita.
E mentre noi parliamo, il tempo invidioso già sarà fuggito: afferra il giorno che passa e fida il meno che puoi nel domani.
Rovesciando il modo di vedere di un mondo in cui la norma viene dettata principalmente dal dominio, è necessario orientarci ad operare in modo che la nuova norma sostenga e promuova la creatività di ognuno, curando quanti ancora non riescono ad assumere questa nuova concezione.
Quando nei più diversi gruppi ognuno, richiesto, riesce a individuare e attuare le condizioni necessarie per realizzare una struttura che favorisca la creatività, individuale e di gruppo, si va ben oltre “l’effetto di addizione delle forze”, ben oltre l’ottimale distribuzione spaziale e temporale dei compiti, l’invenzione di nuovi metodi o di nuove tecniche di produzione o di nuovi compiti. Via via si scoprono nei più diversi contesti, in ogni parte del mondo le essenziali condizioni necessarie: sincerità, coerenza, rispetto reciproco, imparare a empatizzare, imparare come l’emozione ci agisce, disponibilità reciproca, imparare ad ascoltare e osservare, sapere meravigliarsi, imparare a esprimersi, imparare a comunicare, imparare a riconoscere i problemi, sapere immaginare, imparare a riconoscere i profondi interessi personali e comuni, sapere osare, rispetto dei tempi di maturazione, imparare a partecipare e coorganizzarsi, imparare ad affrontare i conflitti in modo nonviolento, imparare a criticarsi, considerare la libertà = spontaneità + intelligenza + coscienza (imparando a riconoscere le conseguenze delle nostre azioni), umiltà, imparare a conquistarsi il silenzio meditativo personale e di gruppo, imparare a identificarsi, eliminare rapporti di dominio e sudditanza instaurando un clima di serenità e di speranza, gioco-musica, riconoscere il valore della pausa, valorizzazione del diverso, imparare a valutare, imparare a scegliere e decidere, riconoscere gli obiettivi, imparare a programmare-pianificare dinamicamente, humor, vedere nel lavoro un produrre necessario alla crescita e alla liberazione propria e comune, imparare anche dai piccoli, imparare dagli errori, imparare a persistere pur disponibili a cambiare attitudini, saper amare, imparare a connettersi con analoghi gruppi potenziando il fronte delle strutture che favoriscono la creatività.
Carpe Diem

29 marzo 2011

I video di ieri che la TV non ci mostrerà: Marco Travaglio, Pietro Ricca ...

la falsa terremotata di L'Aquila a Forum e ... una Ferilli per rifarsi la bocca mentre alla video conferenza sulla Libia i 4 grandi si dimenticano di lui, l'amico di Gheddafi.


Da un commento al mio post INDIGNATEVI! di Stéphane Hessel
Ad ogni epoca il suo campanello d'allarme. La letteratura delle o sulle crisi di civiltà è ampia ma oggi la narcosi è più perniciosa perché smorza la volontà di reagire. Così Hessel torna a proposito perché,come sostiene Morin, l'imprevisto è sempre alle porte. Ecco la differenza tra le termiti e l'uomo.

I lunedì dell'imputato Berlusconi - Marco Travaglio

Fra i 30 responsabili l'unico indagato per mafia e corruzione è diventato ministro. Si vede che gli altri 29 non erano all'altezza.

Berlusconi a Milano. La polizia caccia i guastafeste

Milano, 28 febbraio 2011. La polizia caccia dalle piazze chi dissente.

La finta terremotata aquilana a Forum

Due commenti su youtube: Il regime è alle porte... Questa è la prova di come si manipola da 20 anni la testa delle casalinghe che votano per quel maledetto omuncolo che ci sta facendo vergognare nel mondo... Boicottate tutta sta schifezza, basta con questi programmi... basta. Ma ci vuole tanto a fare 1+1? Aprite gli occhi finché siamo in tempo.
Che bello sentire che non la penso solo io cosi.. io lo dico sempre che questa tv da anni lava il cervello della gente.. è il mezzo che ha permesso a quel nano maledetto di arrivare dove è... ma nessuno sembra capirlo!

La Ferilli del sofà, per rifarci la bocca


Leggi anche Bagno di folla di Pietro Ricca

28 marzo 2011

Berlusconi: testimonial a tutto campo

Mentre il presidente del Consiglio viene utilizzato come testimonial in negativo per una campagna delle emittenti pubbliche tedesche, in Italia la ministra Brambilla lo sfrutta, per la seconda volta, per pubblicizzare le bellezze italiane all'estero.  
Lo sapevi?
Sarà per questo che diminuiscono sensibilmente le presenze turistiche in Italia mentre aumenta la massa dei diseredati provenienti dal sud del mondo?
Non saranno stati soltanto gli spot della Brambilla a produrre i risultati controproducenti, e neanche gli spot negativi della TV tedesca. Avranno contribuito certamente scelte politiche inadeguate e spesso ottuse, e la mancanza di progettualità e lungimiranza di un governo ripiegato quasi esclusivamente sugli affari, non proprio limpidi, di un premier a dir poco discutibile.

Turismo, Berlusconi testimonial: Lo sapevi?


Un commento su youtube
...questa nostra magnifica Italia che tu stai demolendo... con ministri come Bondi che non sanno scrivere in italiano, personaggi come Bossi che "con il Tricolole si puliscono il culo", con amici come Previti o Gheddafi, con la legittimazione dell'illegalità!
Fai un piacere agli Italiani: vattene a vivere in un'isola gli ultimi giorni della tua vecchiaia con i tuoi sporchi soldi... LASCIACI IN PACE!

Spot per il canone tv tedesco: Non finire come l'Italia di Berlusconi

27 marzo 2011

Alla caccia del più simpatico

... tra satira, ironia e verità


Da l'Unità Anche la pioggia di Concita De Gregorio
Provate a immaginare un vostro nonno. Non dico uno di quelli che sono partiti per l'America con un posto ponte sulla nave, biglietto di sola andata. Anche un nonno che lascia il paese in Calabria per andare a cercare lavoro a Torino. Immaginatelo ragazzo. A diciott'anni, diciamo. Che tutta la famiglia per anni ha messo da parte quel che gli sarebbe servito a partire, pochi soldi e due vestiti. Che saluta con la valigia in mano la madre il padre i fratelli, gli amici e la ragazza che ama. Che non ha mai visto nient'altro che i campi attorno a casa sua, che ha paura, che non sa cosa l'aspetta, che va in un posto lontanissimo di cui non conosce bene la lingua, l'italiano, e dove fa freddo e non ci sarà nessuno ad aspettarlo. Però va perché non c'è altro da fare, perché i suoi genitori la sua famiglia tutto il suo mondo si aspettano questo da lui, che parta e trovi un lavoro e mandi a casa i soldi per campare, che sia la loro promessa di vita e la sua.
Secondo voi se vostro nonno, all'arrivo a Torino, alla stazione, alla fine di quel viaggio che sembra lungo giorni invece dura l’esistenza intera, se scendendo dal treno avesse trovato un funzionario con un foglio da firmare e cento lire in mano, uno che gli diceva “ti do questi soldi se torni a casa tua” lui sarebbe tornato? Io di mio nonno penso di no. Forse mi sbaglio, perché uno non sta mai davvero nella testa di un altro. Ma penso che gli avrebbe detto no, guardi, cento lire se le tenga non so cosa farmene: a me serve una vita. Lei ce l'ha una vita da darmi? Allora si sposti, scusi, che devo passare e cercarmela da solo. Con queste gambe e queste mani che son tutto quello che ho. Penso anche che uno che scende da una barca su cui ha attraversato il mare rischiando di morire e vedendo morire quelli attorno a sé sia anche meno propenso di mio nonno ad accettare 1500 euro in cambio della rinuncia alla vita che ha sperato. È un’offerta insensata e umiliante persino per chi la fa.
A volte basta poco per dire e proporre cose sensate, eventualità utilissima specie se il compito è quello di governare un Paese, lo dico pensando al ministro Frattini che immagina di risolvere il problema della fuga dal Nord Africa mettendo in mano la mancia ai disperati che arrivano. Basta mettersi per qualche secondo, sforzandosi persino cinque minuti, nei panni di chi si ha di fronte.
Mettersi nei panni e ascoltare. Diranno che è un atteggiamento emotivo e non razionale. Difendo la razionalità delle emozioni, penso alla piazza di ieri. Chi non abbia ancora capito cosa muove la protesta per l'acqua pubblica (in specie quella sull'acqua, ma anche sul nucleare – di cui abbiamo moltissimo parlato in queste pagine – e sulla giustizia) non ha nessuna idea del paese in cui vive, della gente che lo abita, di cosa può accadere quando goccia dopo goccia si buca la pietra. C'è un film bellissimo, “Anche la pioggia” (Tambièn la lluvia, ne ho già parlato qui) che racconta della rivolta per l'acqua pubblica in Bolivia. Sì, sì, lo so. L'Italia non è la Bolivia. I disperati che muoiono in mare non sono i nostri nonni con la valigia di cartone. Però somigliano, a guardare da vicino e a trovare le analogie tra quel che cambia nel tempo che cambia. Gli uomini, alla fine e in ogni luogo, c'è qualcosa per cui sono disposti a morire. Per dar da bere ai figli, per farli nascere in un luogo dove possano crescere. Per ribellione all'ingiustizia. Per essere liberi di pensare e di parlare, persino, certe volte, alcuni.

Alla bella pagina di Concita De Gregorio aggiungerei soltanto la reazione del senatur alla proposta di Frattini: Ma che pagare? Io non gli darei niente, li caricherei e li porterei indietro. E se tornano li riportiamo a casa ancora. E quella del presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, che arriva a invocare il mitra per gli immigrati che questa notte hanno dormito nel casotto della campagna di Grammichele, nel catanese, di sua proprietà.

Chi è più simpatico dei due? E degli altri?

26 marzo 2011

Ma che razza di governo è questo?

Non sarebbe l'ora che andassero tutti a casa e ci permettessero di tornare al voto? 

Ma che governo è quello che nel 2008 firma a Bengasi il Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione con la Libia; riceve Muammar El Gheddafi a Roma con tutti gli onori, con fanciulle e cavalli berberi al seguito e, dopo due anni, si ritrova a dichiarare guerra allo stato amico, partner e cooperante?

Che razza di governo è quello che lascia Lampedusa a marcire sotto una massa prevedibile di immigrati e profughi dalle zone di guerra mentre la nave San Marco fa la spola tra Catania e Bari, alla ricerca di un porto in cui scaricare il carico umano indesiderato? 

Ma che governo è quello che, dopo aver deciso di far parte dei volenterosi mettendo a disposizione le sue basi, cerca adesso una via d'uscita dal conflitto con una soluzione diplomatica?  



Ma che razza di governo è questo che, con un premier che possiede TV e giornali nei quali fa il bello e il cattivo tempo, trasforma anche il servizio pubblico della RAI in un nuovo minculpop?

Ma che governo è questo che per sostenere la cultura e lo spettacolo (così dice ma è lecito pensare che i soldi servano per finanziare la missione militare contro la Libia) aggiunge accise al costo dei carburanti già esorbitante?


 

E che governo è quello che, mentre l'Europa e il mondo affrontano una crisi di proporzioni globali in tutto il Nord Africa e nel Medio Oriente, trova il tempo per le ultime leggi ad personam mancanti alla lista e per chiamare al ministero dell'agricoltura un personaggio indagato  per mafia e per  corruzione aggravata dall’agevolazione di Cosa nostra? 


 




E che razza di partito è quello della Lega Nord che regge il moccolo a tali e tante vergogne? 






Non sarebbe l'ora che andassero tutti a casa e ci permettessero di tornare al voto?

Vergogna! Ecco la TV servizio pubblico

 


 ... la TV che paghiamo col  canone e che serve solo a  portare acqua al mulino del padrone.





Ma guarda i video
Sono amaramente pentito per non avere fatto mettere i sigilli al mio apparecchio e avere, come un allocco, pagato ancora il canone.




Consiglio: butta il televisore dalla finestra quando vanno in onda personaggi del genere o, se proprio non ci riesci, cambia immediatamente canale. 
Se li trovi ancora in giro, spegni il tabernacolo e vai in internet o leggi qualche giornale. 
Mi raccomando, che sia giornale d'informazione, non rotolo di carta nemmeno igienica! 
Ne va della tua salute psico-fisica!



Aggiungi il tuo commento perché non vorrei essere il solo a provarne tutto lo schifo.
 
L'Arena: Sgarbi vs Emma e Maria De Filippi telefona



Ma dove trova il tempo questo signore per la vigilanza sulle acquisizioni del museo d’arte contemporanea di Roma e per l'allestimento del Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011, nonché per fare il sindaco di Salemi?

Giuliano Ferrara su Magistratura e politica


Viva la trippa, Antonio La Trippa!
http://www.youtube.com/watch?v=SzGAMqP06dY

25 marzo 2011

Mobilitarsi per i Referendum è un dovere civico

Non possiamo restare indifferenti al tentativo di far fallire l’appuntamento referendario con trucchi di ogni natura. 
Per altro l'accorpamento in una sola giornata di tutte le votazioni avrebbe permesso di risparmiare cifre considerevoli che avrebbero potuto essere utilizzate per impedire il disastro della cultura e della scuola pubblica e per fornire nuovo mezzo a chi si batte contro le mafie. 
Per queste ragioni abbiamo deciso di istituire un comitato per la legalità repubblicana e per illuminare i referendum, affinché i cittadini possano essere informati in modo ampio e rigoroso, in modo tale da poter esprimere un voto libero e consapevole. 
Allo stesso modo chiederemo ai media di non trascurare gi interessi che le mafie e i poteri criminali hanno già manifestato in ordine ai futuri siti per il nucleare, alle privatizzazioni degli acquedotti e alla controriforma della giustizia, della quale l'illegittimo  impedimento è stata la prima e decisiva mossa.
Il comitato, ovviamente, sarà aperto a tutte le associazioni che vorranno condividere con noi questa grande campagna che affonda le sue radici nella necessità di tutelare i valori essenziali della Costituzione e tra questi ovviamente quelli racchiusi nell'articolo 21 della carta costituzionale.
Articolo21, Libera, Tavola della Pace  
Si terrà domani 26 marzo a Roma la manifestazione nazionale Vota SI ai referendum per l'acqua bene comune, l'appuntamento sarà anche dedicato a promuovere il referendum sul nucleare e per la difesa dei beni comuni. In essa confluirà infine il movimento pacifista...  da articolo 21.info  
Tre referendum, tre sì convinti e decisi, contro il governo, contro la maggioranza, contro la falsità al potere, contro la mafia, contro Berlusconi e i suoi accoliti. Se i corrotti lo tengono in piedi perché se cade lui cadono tutti, siamo noi onesti a buttarlo giù senza paracadute con tre colpi secchi di referendum. Da Un referendum contro i bugiardi, di Paolo Farinella

24 marzo 2011

Quando la guerra capita a fagiolo

Mentre tutte le prime pagine dei giornali e i programmi tv di approfondimento si dedicano alla guerra in Libia, fanno il resoconto delle bombe sganciate e dei danni prodotti, discettano sulla catena di comando e avanti così, arriva la Prescrizione breve per gli incensurati con l'emendamento Paniz 4-bis; arriva Saverio Romano all'Agricoltura (transfuga Udc ed esponente di spicco dei responsabili del Pid), indagato per concorso esterno in associazione mafiosa e per corruzione finalizzata al favoreggiamento di Cosa Nostra. E ancora: per finanziare il Fus (Fondo unico per lo spettacolo) e per cancellare la contestata tassa di 1 euro sui biglietti del cinema, il governo decide di aumentare l'accisa sui carburanti di 1-2 centesimi. (Come se non bastasse che già il 70/100 del costo di un litro di carburante è costituito da accise ed imposte che andrebbero ridotte piuttosto che aumentate). 

Tutto questo mentre cresce il divario economico tra nord e sud; la disoccupazione colpisce specialmente i giovani e le donne, in modo particolare nel sud; non si parla più di riforma fiscale e più equa distribuzione della ricchezza; cresce l'evasione fiscale che nel 2010 in termini di imposte sottratte all'erario ha raggiunto i 176 miliardi di euro l'anno, con percentuali record al Nord. (Dati di Professione Finanza)
Solo il federalismo fiscale rimane ancora in campo. Per Tremonti addirittura è lo strumento che permetterà di dire basta a quel meccanismo per cui i poveri delle regioni ricche finanziano i ricchi ladri delle regioni povere
Ma vedi a cosa va a pensare il ministro dell'Economia al fine di produrre equità!

Nel suo Rapporto su redditi, disuguaglianza e povertà del 2010, l’Ocse ha rilevato un aumento del divario tra ricchi e poveri che colpisce i tre quarti dei 30 paesi che fanno parte dell’organizzazione, ma l'Italia si trova nella non lodevole lista degli stati in cui, in più, si assiste anche ad un aggravamento del divario tra i più abbienti e la classe media.

Ormai, dunque, gli argomenti all'O.d.G. sono le bombe, i missili, le reazioni di Gheddafi, i contrasti fra i volenterosi, i fondamentalisti arabi, il terrorismo, e avanti così. 
Come strumenti di distrazione di massa sono di gran lunga più efficaci delle vergognose telenovelas costruite dalla tv intorno alla morte di Yara e Sara e alla scomparsa delle due gemelline.

Chissà quando la nostra classe politica troverà il tempo e il modo di affrontare i reali problemi del Paese!

22 marzo 2011

Odissea all'alba fa notte

Una rassegna stampa che fa il quadro sullo stato dell'arte, con una sola certezza:  siamo in un cul de sac. E a farne già le spese sono la Sicilia, totalmente esposta sullo scenario di guerra, e la piccola isola di Lampedusa, propaggine avanzata d'Europa nel Mediterraneo, che scoppia per l'arrivo di migliaia di profughi, ormai in numero superiore ai residenti. Chi, invece, ha perso definitivamente la faccia e cerca solo di salvare il deretano è lui, l'amico del tiranno di Tripoli. 
Da non perdere il bel video L'Italia tradisce sempre di Marco Travaglio, che ricostruisce i nostri rapporti col raìs in chiave di sferzante ironia.

Frattini: Senza Nato riprendiamo le basi Medvedev-Putin, lite sulla risoluzione Onu

Italia e Francia, scontro sulle basi. Raid a Tripoli

Scontro tra Italia e Francia sulla missione

Berlusconi: sono addolorato per Gheddafi

Lucio Caracciolo: Comunque vada noi abbiamo perso


Può succedere di tutto - Intervista a Gian Antonio Stella

L'alleanza dove ognuno va per sé di Boris Biancheri

Libia: così non si difendono i diritti umani!
Dieci tesi sull’intervento militare di Flavio Lotti, Coordinatore nazionale della Tavola della pace.



L'Italia tradisce sempre di Marco Travaglio 
(video interessante che ricostruisce i nostri rapporti col raìs)

20 marzo 2011

Tanto tuonò che piovve! E siamo in guerra ...

in braghe di tela o, se vuoi, in mutande! 
Il ministro italiano della Difesa ieri ha dichiarato che non gli va di fare l'affittacamere e distribuire le chiavi. Si riferiva ai caccia alleati che useranno le nostre basi nel Mediterraneo. 
Vuole anche lui un ruolo importante nella guerra di Sarkozy e Obama: vuole che gli venga riconosciuto il livello di maître d'hôtel che non gli è stato mai contestato da alcuno. 

Il proprietario del complesso lo ha invitato a stare calmo, a non incollerirsi a vuoto. Gli ha fatto capire che è meglio lasciare fare agli altri il lavoro sporco. A noi basta fare sfilare in TV i nostri caccia e mostrare le nostre navi mentre uno speaker, addestrato all'uopo, ne spiegherà le potenzialità militari e l'avanzata tecnologia. 
D'altra parte non è opportuno innervosire il raìs finché sarà in grado di fare male. Non dimenticare, caro Ignazio, che fino all'altro ieri abbiamo accolto il leader libico nel nostro Paese con tutti gli onori e i baciamano di rito e non possiamo, di punto in bianco, saltare il fosso. Pensa che siamo il paese più esposto, in tutti i sensi. Immagina se quel porco si mettesse a raccontare tutto quello che ci siamo detti durante le visite in Italia ma anche a Tripoli! Dai retta a me: quando sarà finita, stai tranquillo, ne venderemo le spoglie

Di contro c'è il raìs nostrano, in camicia verde non a caso, che tuona: il Consiglio dei ministri aveva rallentato l’appoggio con una posizione cauta di non partecipazione diretta. Poi ci sono ministri che credono di essere più del premier e parlano a vanvera. Loro (i francesi) bombardano e si prendono il petrolio e da noi arrivano milioni di immigrati. 

Questa guerra, necessaria ma inopportuna, è un bel rompicapo!
E noi siamo l'Italietta di sempre. 
Anche peggio! Molto peggio!


La Russa: Ruolo decisivo dell'Italia

Leggi anche: Professoressa, ma siamo in guerra? di Mila Spicola

19 marzo 2011

Il governo è nel caos

All'indomani della giornata dedicata al 150° dell'Unità d'Italia, il governo galleggia nella situazione solita, particolarmente aggravata dagli eventi recenti . 
Dopo avere cercato ogni via di fuga dai fischi e dalle contestazioni che lo inseguivano ovunque durante le celebrazioni, il premier si ritrova in un bel pastrocchio:
  • i responsabili che scalpitano per lo stallo nell'assegnazione dei posti di governo; 
  • la decisione (presa a sua insaputa?) di fornire basi, supporto e uomini agli alleati, finalmente decisi a fermare la carneficina dell'amico Gheddafi sul suo popolo; 
  • la Lega che si tira fuori e vota contro il voltafaccia dell'Italia nei confronti del socio di Tripoli
  • il cambio di rotta sul nucleare dopo il disastro giapponese; 
  • le prese di posizione di importanti esponenti della magistratura nei confronti della riforma costituzionale presentata dal guardasigilli.
Sulla riforma della giustizia, l'ultima stoccata arriva da Giuseppe Cascini, segretario dell'ANM: La maggioranza non ha la legittimazione storica, politica, culturale e anche morale per affrontare la riforma.

Sulla crisi libica il ministro Frattini il 21 Febbraio 2011 a Bruxelles affermava: L’Unione Europea non deve interferire nei processi in corso in Libia e più in generale in tutta la regione, deve limitarsi ad incoraggiarli. E ancora: L'Europa non deve esportare la democrazia. Noi vogliamo sostenere il processo democratico, ma non dobbiamo dire: questo è il nostro modello europeo, prendetelo. Non sarebbe rispettoso dell'indipendenza del popolo, della sua ownership.

Il ministro della Difesa La Russa ieri: L'Italia potrebbe partecipare ai raid. Sono sette le basi aeree che l'Italia può mettere a disposizione in relazione alla situazione in Libia. Le basi sono Amendola, Gioia del Colle, Sigonella, Aviano, Trapani, Decimomannu e Pantelleria.
Sempre ieri il ministro Frattini: L'Italia parteciperà attivamente all'attuazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla Libia garantendo l'uso delle basi e non solo. E ancora: Condividiamo pienamente e abbiamo apprezzato questa risoluzione. La partecipazione attiva dell'Italia alla risoluzione dell'Onu serve anche a marcare l'assoluta lealtà dell'Italia alla prospettiva atlantica e dell'Unione europea. 

Non va dimenticato che i rapporti bilaterali con la Libia di Gheddafi sono sanciti dal trattato fraterno tra Italia e Libia, mai denunciato, mai cancellato, che all’art. 4, comma 2 recita: L’Italia non userà né permetterà l’uso del proprio territorio in qualsiasi atto ostile contro la Libia.

Sul nucleare, queste le posizioni della ministra dell'ambiente Prestigiacomo monitorate nell'arco di poche ore:
1. Il programma nucleare italiano va avanti, siamo fiduciosi sulla costruzione di centrali modernissime. La decisione tedesca di moratoria? presa sulla spinta emotiva ed elettorale, bisogna evitare di fare allarmismi.
2. È finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate.

È pensabile che questo premier e il suo governo abbiano l'autorevolezza, anche solo politica, (lasciamo stare la legittimazione storica, culturale e morale) per far fronte ad una tale situazione delicata e complessa? 

Noi da un bel pezzo pensiamo di NO. 
Anche loro dovranno convincersene. Meglio prima che dopo!

17 marzo 2011

Buon Giorno Italia

In questa grigia giornata di marzo, noi che, nonostante tutto, continuiamo a sentirci italiani (e cosa potremmo sentirci se non?) tentiamo di festeggiare degnamente i 150 anni dello Stato unitario. 
In questo Stato siamo vissuti e abbiamo cercato di realizzarci come persone e come cittadini. Nel rispetto della sua Costituzione e delle sue leggi abbiamo lottato, e continuiamo a farlo, per renderlo più aderente possibile ai principi che proclama; per essere degni eredi di quanti, in epoche diverse della sua storia, hanno sacrificato financo la vita per un ideale di unità, libertà e democrazia.

Conosciamo le pagine nere che ne hanno accompagnato la vita attraverso tre secoli ma a quelle fulgide, consacrate in memorie eroiche di donne e uomini onesti e illuminati, ci ispiriamo per nutrire le nostre speranze e il nostro impegno per il futuro.

Se pensiamo alle grandi figure che hanno fatto l'Italia, e a quelle che l'hanno resa Repubblica democratica dopo il cupo ventennio fascista, assistiamo sconfortati alle vergogne e alle povere beghe quotidiane dei suoi politici attuali che non riescono più a guardare a un palmo dal proprio naso e dalla propria pancia. Quello che più ci turba, come cittadini e come italiani, è constatare che gran parte della maggioranza parlamentare e il governo della Nazione non credono più nello Stato, nella sua Costituzione e nelle istituzione che ne derivano. 
Per non parlare di quegli sciagurati in camicia verde che, con laute prebende da incarichi istituzionali, sputano sul tricolore e sull'inno nazionale. Fanno ridere, per la loro crassa ignoranza, anche quando si richiamano al pensiero federalista di Carlo Cattaneo o al Va' pensiero di Giuseppe Verdi. (Provate ad immaginare Cattaneo e Verdi che sanno di avere come emuli e seguaci i Bossi,  padre e figlio, Borghezio, Calderoli e la Mauro. Avrebbero cambiato mestiere e Paese).

C'è, tuttavia, qualcuno e qualcosa che ci aiuta a non disperare:
1. il lavoro e l'impegno di un Capo dello Stato che non rinuncia ad esercitare le sue prerogative;
2. la certezza che gli Italiani non si lasceranno sfuggire l'occasione di partecipare in massa ai referendum del 12 giugno su legittimo impedimento, acqua pubblica ed energia nucleare;
3. la convinzione profonda che l'attuale ignobile legge elettorale sarà cancellata, se non in parlamento, tramite la pronuncia della magistratura.


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Italia Unita 150



Un Paese  in cerca dell'età adulta, di Eugenio Scalfari

Luci ed ombre di 150 anni d’Italia, di Nicola Tranfaglia

Buon compleanno Italia, di Sandra Bonsanti

1861-2011 Nascita di una nazione

16 marzo 2011

A ridaje coi puritani, talebani, chi non ha peccato...! A Giulià, lassa perde!

Amore, carità, misericordia! Linciaggio morale ad una giovane donna. Chi è senza peccato scagli la prima pietra! Sulla tua bocca queste espressioni suonano false e invereconde.


Non puoi venire a prenderci per il culo continuando a parlare di peccati, fai torto alla nostra intelligenza! Quelli li andiamo a confessare - se crediamo - al sacerdote. In questo caso si tratta, come sai bene, di presunti reati per i quali attendiamo sereni la sentenza dei giudici.

E poi Ruby l'ha trovata la pace, caro il mio Ferrara, e qualcosa di più: viaggia in limousine, va al ballo delle debuttanti a Vienna (cachet da 40mila euro) su invito del magnate re del mattone Richard Lugner. Da quando, come dici tu, alcuni amici di Berlusconi l'hanno scoperta e l'hanno portata dal tuo cavaliere che l'ha denudata, la piccola Ruby ha trovato la pacchia e in questa società in cui i media riescono a trasformare il fango in perle, rischia di diventare un modello di vita e di comportamento. E ti meravigli se un gruppo di ragazzi puliti l'ha contestata? Mettila nel conto, Giulianone caro, la contestazione! È il prezzo che, qualche volta, si paga per una fama fasulla e immeritata. Qualche volta il buon senso e la ragione hanno il sopravvento sul mondo di lustrini e paillettes dietro il quale si nasconde l'abisso del nulla.
Ruby, insomma, sta sfruttando al meglio, da par sua, il colpo di culo che le è capitato e, d'altra parte, è vittima e parte lesa in un processo a carico dei Lele, dei Fede, dei Berlu che l'hanno scoperta. Di che cincischi, di che vaneggi?

Ma poi, a ripensarci, non eri il talebano che voleva cancellare la legge sull'aborto? Che voleva vietare la pillola del giorno dopo? Che portava l'acqua alla povera Eluana perché i carnefici volevano farla morire di fame e di sete? O mi sbaglio?

Come avresti fatto meglio (senza offendere la sensibilità di Ruby e il buonsenso comune, senza nemmeno turbare i sonni del tuo padrone) a guadagnarti i tremila euro di ieri sera parlando, ad esempio, dell'atto indegno e inqualificabile dei soliti leghisti col fazzoletto verde, che sono usciti dall'aula del Consiglio regionale della Lombardia per non presenziare al canto dell'inno nazionale! Vergogna!

Ora capisco perché tanti, troppi teleutenti scappano da RAI1 quando arrivi tu! 
Ti percepiscono falso, opportunista e asservito.

Giuliano Ferrara - Qui Radio Kabul

P.S.: se a scoprirla fossero stati due magnaccia di borgata e l'utilizzatore finale un vecchiaccio malvissuto, per i giornali e le tv la piccola sarebbe rimasta una sgualdrinella extracomunitaria al centro di un brutto fatto di cronaca, i tre sarebbero già al fresco e il nostro Giulianone nazionale non avrebbe modo e voglia di occuparsene. Quando si dice la forza del potere e del denaro!

15 marzo 2011

A difesa della Costituzione - 9 Video da rivedere e conservare

Con gli interventi di:
Nando Dalla Chiesa
Salvatore Borsellino
Gioacchino Genchi
Dario Fo
Ascanio Celestini
Beppe Giulietti
Maria Luisa Busi
Roberto Natale
Roberto Vecchioni

A difesa della Costituzione - Intervento di Nando Dalla Chiesa (1 di 2)


A difesa della Costituzione - Intervento di Salvatore Borsellino


A difesa della Costituzione - Intervento di Gioacchino Genchi


A difesa della Costituzione: Intervento di Dario Fo (1 di 2) 


A difesa della Costituzione - Intervento di Ascanio Celestini


A difesa della Costituzione - Intervento di Beppe Giulietti 


A difesa della Costituzione - Intervento di Maria Luisa Busi 


A difesa della Costituzione - Intervento di Roberto Natale


A difesa della Costituzione - Intervento di Roberto Vecchioni

14 marzo 2011

Libera nos a malo, Domine!

Una vecchia invocazione religiosa che può assumere valenza civile.
  1. A peste, fame, bello * Libera nos a malo, Domine!
  2. Da una Chiesa soggiogata dal denaro e dai privilegi * Libera nos a malo, Domine!
  3. Da un premier che corrompe tutto quello che tocca * Libera nos a malo, Domine!
  4. Da una masnada di banditi che gozzoviglia all'ombra della politica e a spese dei cittadini * Libera nos a malo, Domine!
  5. Da una criminalità diffusa che interagisce con la politica * Libera nos a malo, Domine!
  6. Da un capopolo che persegue l'obiettivo di dividere un Paese unificato dalla volontà e dalla lotta di popolo * Libera nos a malo, Domine!
  7. Da una ministra della Scuola, della Ricerca e dell'Università che mira a distruggere i settori di sua competenza * Libera nos a malo, Domine!
  8. Da un ministro dei Beni culturali che depaupera la Cultura * Libera nos a malo, Domine!
  9. Da un ministro dell'Economia che sa usare solo le cesoie * Libera nos a malo, Domine!
  10. Dalla scelta del nucleare e del Ponte sullo Stretto Libera nos a malo, Domine!
  11. Dall'ottundimento delle coscienze * Libera nos a malo, Domine!
  12. Dalla disinformazione prezzolata * Libera nos a malo, Domine!
  13. A peste, fame, bello * Libera nos a malo, Domine!
Canto Gregoriano - Dies Irae


Ligabue - A che ora è la fine del mondo?

13 marzo 2011

CAMICIE ROSSE di Adriana Castellucci in scena a Torino

Oggi, per non parlare delle solite, volgari provocazioni che la politica mediatica giornalmente ci ammannisce (ultima quella sentita in bocca alla ministra Prestigiacomo: Trovo strumentale e macabra la polemica sul nucleare italiano - Chi trae spunto dalla tragedia che ha colpito il Giappone per dare vita a una polemica politica è uno sciacallo - le fa eco Chicco Testa, presidente del Forum nucleare italiano), voglio fare il punto sull'ultimo lavoro dell'amica Adriana Castellucci, docente presso il Liceo Altiero Spinelli di Torino e apprezzata autrice di testi teatrale che lei stessa mette in scena coinvolgendo con passione i giovani studenti della sua scuola. 
Dopo il successo ottenuto con Un uomo vestito di bianco, spettacolo teatrale dedicato a Mauro Rostagno, che ha ricevuto anche in Trentino importanti riconoscimenti, la brava autrice si appresta a mettere in scena l'ultimo suo lavoro Camicie rosse. L'opera vede la luce in un momento cruciale per il nostro Paese, quello della crisi della nostra democrazia e dei valori unitari (messi in discussione dalle tendenze centrifughe presenti nella nostra società) e della voglia di recupero della tradizione, della storia, dei tanti episodi di lotta e di impegno che hanno reso grande il nostro Paese, espressa da milioni di italiane e italiani nelle grandi manifestazioni pacifiche che hanno riempito le piazze delle nostre città nelle scorse settimane, fino all'ultima del 12 febbraio.

La prima di Camicie rosse andrà in scena mercoledì 23 marzo alle ore 20.00 presso il Teatro Ragazzi e Giovani, Corso Galileo Ferraris 266/C - Torino. 
In occcasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
Dallo scoglio di Quarto all’incontro di Teano, l’epopea garibaldina viene rivissuta attraverso i suoi più giovani protagonisti, alcuni studenti liceali, che nel maggio del 1860 al grido di “Italia e Vittorio Emanuele” lasciarono i loro banchi di scuola per lanciarsi in un’avventura rischiosa e dall’esito improbabile: la liberazione del Regno delle Due Sicilie dai Borboni.
Mai presente materialmente sulla scena, Garibaldi con il suo carisma agisce prepotentemente da elemento propulsivo, una sorta di deus ex machina, ad animare i giovani volontari, a galvanizzarne le energie morali e fisiche. L’entusiasmo coinvolge la popolazione civile, dai “picciotti” siciliani delle campagne ai borghesi e ai popolani delle città, uomini e donne di diversa estrazione sociale: un entusiasmo che i giornali del tempo riverberano fin nei salotti dell’opinione pubblica europea.
Spettacolo corale, “Camicie rosse” pone a confronto le diverse anime ideologiche dell’impresa: speranze, utopie, pragmatismo dei singoli si intrecciano fra loro, a delineare i contorni di un affresco storico e sociale di quello che è stato un momento centrale della nostra storia di Italiani, con le sue illusioni di risorgimento politico e palingenesi sociale e il suo amaro disinganno.
150° Unità d'Italia - I Mille dimenticati...


UN UOMO VESTITO DI BIANCO - Omaggio a Mauro Rostagno

L’ultima vittoria di Mauro Rostagno. Si sta celebrando a Trapani il processo per l’omicidio del giornalista ed ex leader di Lc

Teniamo acceso il fuoco di Mauro Rostagno

Chi volesse seguire le fasi del processo per l’omicidio di Mauro Rostagno, si colleghi a Radio Radicale che propone l’audio integrale di tutte le udienze.

12 marzo 2011

Terremoto geologico e tsunami politico

Oggi dovremmo riflettere sugli effetti devastanti del terremoto in Giappone che, anche a causa del catastrofico tsunami ha prodotto oltre mille vittime e messo fuori controllo una centrale nucleare. 
Stiamo parlando del Paese che ha fatto della previsione e prevenzione dei terremoti e della messa in opera di sistemi avanzatissimi di protezione civile una priorità assoluta. In mancanza di tali interventi, il terremoto di ieri, per la potenza distruttiva che ha sprigionato, verrebbe ricordato come una delle più gravi catastrofi della storia.

Dovremmo pensare a dimostrare concreta e fattiva solidarietà a quel Paese colpito dall'immane disastro. 
Dovremmo riflettere sulla situazione di profondo degrado in cui la speculazione edilizia e il mancato rispetto delle norme urbanistiche hanno lasciato tante nostre zone a rischio.
Dovremmo considerare e farci carico delle enormi difficoltà in cui procede la ricostruzione dell'Aquila e il risanamento del suo territorio.

Siamo, invece, costretti, a partecipare in massa alle grandi manifestazioni che oggi hanno luogo in molte città italiane per richiedere quello che in una nazione civile e democratica dovrebbe darsi per acquisito: 
  1. il rispetto e la salvaguardia della Costituzione che il governo e la sua maggioranza parlamentare vorrebbero smantellare al fine di rendere più agevole ad un'oligarchia corrotta la permanenza al potere; 
  2. la difesa della scuola pubblica, unico strumento di crescita per le nuove generazioni e baluardo di emancipazione civile e democratica; 
  3. il sostegno agli organismi di ricerca e alle istituzioni culturali atraverso le quali passa il processo di sviluppo della socierà e del Paese; 
  4. la difesa della magistratura e della legge che una casta corrotta vorrebbe annientare; 
  5. il riordino del sistema dell'informazione perché torni ad essere al servizio del cittadino e non più asservito al potere.

I nostri governanti farebbero bene a riflettere sullo tsunami che i popoli in rivolta hanno prodotto in tutta l'area del Maghreb. 
Tirare troppo la corda, sottovalutare e fingere di non vedere le richieste pressanti e urgenti che giungono dai cittadini può rappesentare un errore imperdonabile e fatale per un potere politico che si ritenga legittimato dal popolo.

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