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20 marzo 2011

Tanto tuonò che piovve! E siamo in guerra ...

in braghe di tela o, se vuoi, in mutande! 
Il ministro italiano della Difesa ieri ha dichiarato che non gli va di fare l'affittacamere e distribuire le chiavi. Si riferiva ai caccia alleati che useranno le nostre basi nel Mediterraneo. 
Vuole anche lui un ruolo importante nella guerra di Sarkozy e Obama: vuole che gli venga riconosciuto il livello di maître d'hôtel che non gli è stato mai contestato da alcuno. 

Il proprietario del complesso lo ha invitato a stare calmo, a non incollerirsi a vuoto. Gli ha fatto capire che è meglio lasciare fare agli altri il lavoro sporco. A noi basta fare sfilare in TV i nostri caccia e mostrare le nostre navi mentre uno speaker, addestrato all'uopo, ne spiegherà le potenzialità militari e l'avanzata tecnologia. 
D'altra parte non è opportuno innervosire il raìs finché sarà in grado di fare male. Non dimenticare, caro Ignazio, che fino all'altro ieri abbiamo accolto il leader libico nel nostro Paese con tutti gli onori e i baciamano di rito e non possiamo, di punto in bianco, saltare il fosso. Pensa che siamo il paese più esposto, in tutti i sensi. Immagina se quel porco si mettesse a raccontare tutto quello che ci siamo detti durante le visite in Italia ma anche a Tripoli! Dai retta a me: quando sarà finita, stai tranquillo, ne venderemo le spoglie

Di contro c'è il raìs nostrano, in camicia verde non a caso, che tuona: il Consiglio dei ministri aveva rallentato l’appoggio con una posizione cauta di non partecipazione diretta. Poi ci sono ministri che credono di essere più del premier e parlano a vanvera. Loro (i francesi) bombardano e si prendono il petrolio e da noi arrivano milioni di immigrati. 

Questa guerra, necessaria ma inopportuna, è un bel rompicapo!
E noi siamo l'Italietta di sempre. 
Anche peggio! Molto peggio!


La Russa: Ruolo decisivo dell'Italia

Leggi anche: Professoressa, ma siamo in guerra? di Mila Spicola

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