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Amo riflettere e ragionare su quanto vedo e sento.

Benvenuto nel mio blog

Dedicato a quei pochi che non hanno perso, nella babele generale, la capacità e la voglia di riflettere e ragionare.
Consiglio, pertanto, di stare alla larga a quanti hanno la testa imbottita di frasi fatte e di pensieri preconfezionati; costoro cerchino altri lidi, altre fonti cui abbeverarsi.

Se vuoi scrivermi, usa il seguente indirizzo: mieidee@gmail.com

31 agosto 2010

ESTATE 2010 A SECCAGRANDE


Per la prima volta, da quando vi trascorro i mesi estivi, Seccagrande mi è apparsa come una bella località balneare e non un agglomerato di case sul mare. Va dato merito alla nuova amministrazione comunale, guidata dal giovane Carmelo Pace, di aver avviato il cambiamento.
Non voglio entrare nelle polemiche che hanno accompagnato la candidatura e l'elezione del Sindaco. Voglio rilevare però, per inciso, che è stata sgradevolmente strumentale la presentazione di una seconda candidatura di servizio al fine di consentire a Pace la sicura elezione ma politicamente più grave e incomprensibile mi è sembrata la mancata presentazione da parte del centro-sinistra di una candidatura e di una formazione che avrebbe, comunque, assicurato se non la vittoria almeno la costituzione di un'opposizione in consiglio comunale, oltre al mantenimento nella cittadina di un raggruppamento politico irrinunciabile. Tant'è: Pace è il nuovo sindaco e il centro-sinistra a Ribera si è volatilizzato.

Ma torniamo a Seccagrande. A poche settimane dall'insediamento della nuova giunta, la borgata marina ha cominciato ad offrire un aspetto notevolmente migliorato. La spiaggia sin dall'inizio di giugno ha visto i primi interventi di sistemazione e pulizia. Quotidianamente i cestini vengono svuotati invogliando i bagnanti ad utilizzarli; il marciapiedi sul lungomare viene regolarmente spazzato mentre i mezzi della Sogeir e quelli del Comune puliscono le strade principali e le irrorano. Le siepi di oleandri che separano le due carreggiate del lungomare sono state sfrondate e ripulite con cura mentre sono state ripristinate le lampade e i fanali dell'illuminazione pubblica. Sono stati programmati spettacoli d'intrattenimento sia nello spazio pubblico che nei locali che si sono dotati di ombrelloni uguali, del colore delle arance, prodotto principe dell'agricoltura riberese. Interessanti e molto apprezzati i mercatini del lunedì che hanno consentito l'acquisto di frutta, ortaggi freschi ecc. direttamente dal produttore. Soddisfacenti le serate fieristiche con espositori provenienti anche da altre province, che hanno fatto apprezzare la chiusura al traffico del lungomare. 

E mi fermo qui per sottolineare come ci voglia poco per rendere accogliente una località di villeggiatura e piacevole il soggiorno di turisti e residenti. 
Un meritato grazie, dunque, all'Amministrazione Pace. Siamo certamente assai lontani dagli anni in cui le barche si distribuivano su tutto il litorale e le giostre venivano montate nell'area balneabile ma molto ancora rimane da fare ed è augurabile che la nuova amministrazione se ne faccia carico attraverso un piano articolato di rivalutazione della borgata. 
Per fare degli esempi concreti, occorrerebbe che venissero smantellati i campetti da gioco - improvvidamente allocati al margine della strada di accesso alla borgata priva di marciapiedi e in prossimità di una curva chiusa - che rappresentano un grave pericolo per ragazzi e passanti, oltre a produrre disagio agli abitanti e villeggianti della zona. Al posto dei campetti, delle aiuole circostanti incolte e dell'attuale parcheggio si potrebbe realizzare un grande parcheggio attrezzato e a pagamento in modo da ridurre al minimo il traffico automobilistico sul lungomare. Si potrebbe operare per promuovere la progettazione e costruzione  di un porto-canale in prossimità della foce del Magazzolo per accogliere in sicurezza le numerose barche, attualmente parcheggiate precariamente lungo un tratto del litorale. Occorrerebbe realizzare uno spazio idoneo per la fruizione degli spettacoli d'intrattenimento, senza intasare le corsie del lungomare. Sarebbe opportuno che nei mesi estivi Polizia urbana e Carabinieri vigilassero sulla borgata facendo rispettare il Codice della strada e non solo; che un'ambulanza stazionasse nell'area per garantire interventi d'emergenza; che il servizio di nettezza urbana venisse assicurato anche nelle aree più periferiche.
Queste sono soltanto alcune idee, espresse nella convinzione che l'attuale amministrazione e il Sindaco Carmelo Pace vorranno accoglierle per fare di Seccagrande un luogo sempre più apprezzato di soggiorno e villeggiatura. 



p.s.: qualora il sindaco e i suoi collaboratori volessero partecipare ad altri spettacoli canori, tipo karaoke, farebbero bene a prendere qualche lezione di canto.

28 agosto 2010

Per rispondere all'ineffabile Bonaiuti

E' una fortuna che Bersani sia sceso dalla luna - sempre che ci sia stato - per unire le forze dell'opposizone in un progetto di rinascita democratica e per estirpare il bubbone cangerogeno che tanti guasti sta producendo nel corpo sociale della Nazione.


Sono marziani, invece, coloro che devastano legalità e istituzioni; che vendono sogni oscurando la realtà; che s'inventano una costituzione fittizia, di comodo, disconoscendo quella, per fortuna, ancora in vigore; che stanno corrompendo la società fino al midollo. 

Ma gli Italiani di buon senso, sempre più numerosi e in crescita esponenziale, presto li spediranno su Marte nel modo che si meritano.

24 agosto 2010

B & B: l'accoppiata cafona

Senza i formalismi costituzionali li polverizzeremo tutti questi qua! (B&B)
Le regole, le prerogative del Presidente della Repubblica, le sentenze della Corte Costituzionale,  se non coincidono perfettamente con i suoi voleri vengono definite sprezzantemente formalismi costituzionali. Quello che conta per lui è quel 25-30/100 di elettori, il suo "popolo sovrano" che gli consentirebbe di fare e disfare a suo modo ciò che vuole: leggi ad personam, leggi ad aziendam, leggi ad criccas.
Ma ve lo immaginate uno così Capo dello Stato in un sistema presidenziale costruito a sua misura?
Più colorito risulta il suo socio verde quando, in canottiera nera, con un ghigno selvatico minaccia andremo al voto e li polverizzeremo tutti questi qua!
Forse ha ragione - molti, troppi italiani del nord gli somigliano. Ma a me ricorda quei pugili spacconi che, salendo sul ring, prima dell'incontro vogliono intimidire l'avversario con brutali minacce. Poi magari vanno KO al primo round. 
Noi li aspettiamo ambedue alle prossime mosse: l'accoppiata cafona sembra assai appanata! Gli oppositori dovrebbero acquistare la voglia di lottare e il coraggio di unire le forze per mandarli al tappeto: gli Italiani gliene sarebbero grati, anche tanti di quelli che li hanno votati.

19 agosto 2010

OGGI VOGLIO PARLARE DI LUISA

Dopo averli costretti ad uscire dal partito, ora cerca di riconquistarli. Ha dato mandato ai suoi fedelissimi di portargliene uno a testa. Dev'essere sorprendentemente doloroso per lui non riuscire più ad ottenere in un piatto d'argento tutto quanto gli sta a cuore! Come sono lontani i tempi in cui comprava ville a prezzi stracciati, magistrati e sentenze, finanzieri e servitori politici,  veline e tette au vent, pennivendoli e mezzobusti! Adesso, re Mida all'incontrario, tutto ciò che tocca diventa sterco e spazzatura, e non si dà pace!


Ma non voglio parlare di lui,  oggi  voglio parlare di Luisa, una ragazza tenace che ha conseguito la laurea in Discipline della Comunicazione a Palermo,  si è specializzata in Comunicazione d'impresa e Pubblicità, si è occupata di Drammaturgia musicale applicata allo spot pubblicitario conducendo seminari presso la facoltà di Scienze della Formazione; da qui nasce la sua tesi Del pensiero musicale breve. Adesso è Account Manager di Cose molto creative
Ragazza dall'intelligenza vivace, schietta e ambiziosa, mi ha fatto leggere due suoi racconti che ho trovato straordinariamente belli e degni di essere portati all'attenzione del più vasto pubblico. Avrei voluto postarne almeno uno, Il Venditore di lumache, nel mio blog ma non me l'ha consentito. Mi ha spiegato che intende comporne altri tre e poi pubblicarli dopo un'accurata revisione. Ho ammirato la sua serietà ma mi ha incuriosito il numero cinque della raccolta. Sta traendo, infatti, ispirazione da cinque quadretti di antichi mestieri siciliani  che trovano posto sulle pareti della sua stanza.  Utilizzando anche vaghi ricordi d'infanzia hanno visto la luce Lu babaluciaru e Lu pisciaru.
Spero che Luisa non me ne vorrà se dei due racconti ultimati pubblico l'incipit.

Nei freschi pomeriggi di settembre era solito fare lunghe passeggiate per le vie del paese. Passava da Corso Umberto e si fermava a salutare Zzù Pippinu, seduto spesso fuori dalla porta di casa, di fronte il Tabacchi di Magazzù, a leggere le poesie del nipote, Totò, che aveva studiato e, a suo dire, scrivìa veru bbonu. Zzù Pippinu, sulla settantina, canottiera bianca e pantaloncini azzurri, lo salutava col suo “Ninu, sempri binvinutu”, al quale seguiva un rispettoso “S’abbinidica Zzù Pippì”.  
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Un muretto basso recintava il casolare in campagna dove Accursio, detto Cussu, viveva sia in inverno che in estate. Quel bugigattolo era come un atelier, pieno di arnesi: reti da pesca a maglia dodici ammucchiate nell’angolo della seconda stanza, ma visibili dalla porta d’ingresso, canne da pesca di varie dimensioni poggiate al muro, un raffiu arruiulutu con un manico di lignu gruppusu sul tavolo  al centro della stanza, insieme a matasse di lenza e una cassettina rossa contenente ami di varia misura;  tri coffi di palangaru  e un odore diffuso di camiatìna profuso dalla lanna dove soleva conservarla, che faceva mèlange coll’aspro sapore di trinciato fumato da poco, sempre costante.

Saranno Luisa,
Roberta, Annalisa, Isabella, Andrea, Matilde, Francesco Paolo, Francesca, Adriana, Saverio, Angela e migliaia di giovani come loro, lontani dalla politica politicante, non aspiranti a diventare veline o a partecipare al Grande Fratello ma innamorati della vita e del sapere, a salvare, forse, questo Paese disastrato. 
Brava Luisa! Auguri!

18 agosto 2010

PER RISALIRE LA CHINA

"Dunque è l’ora, per tutti, di alzare la voce e di gridare l’indignazione per metodi di battaglia politica che investono le massime cariche dello Stato in disprezzo non solo delle storie personali ma della sicurezza e della garanzia delle istituzioni. Questo diceva Napolitano nell’intervista all’Unità. Questo devono chiedere a gran voce tutti gli italiani che vogliano continuare a vivere in un paese libero, democratico e civile".
Così Concita De Gregorio chiudeva il suo editoriale sull'Unità di ieri e in modo simile si era espresso Paolo Flores D'Arcais qualche giorno prima su Il Fatto, considerando complice dell'eversione in atto chiunque non si impegnasse a combatterla attivamente con tutte le forze.
Dopo avere dissolto una maggioranza mai vista nella storia repubblicana, che ha usato esclusivamente a proprio vantaggio e a vantaggio delle cricche di intrallazzatori, cinici arruffoni e approfittatori senza scrupoli che lo circondano; dopo aver lasciato marcire per due anni la situazione socio-economica delle fasce più deboli della popolazione, quelle che sono chiamate a pagare il costo più alto della manovra economica messa in atto dall'inventore della finanza creativa; dopo aver taglieggiato la scuola pubblica, l'università, gli enti di ricerca, d'arte e di cultura; dopo aver massacrato con i potenti mezzi di dis-informazione di cui dispone la terza carica dello stato nonché cofondatore del cosiddetto popolo della libertà, di cui continua a "chiedere la testa" perché reo di non condividere l'uso disinvolto, privatistico e feudale che viene fatto della cosa pubblica; adesso chiede di potere andare al voto subito con la legge elettorale-porcata fatta a sua misura, con il controllo di tutti i media che sappiamo cosa diventano nelle sue mani, con un imponente conflitto di interessi che, anche a fronte del malgoverno sotto gli occhi di tutti, potrebbero consentirgli di vincere ancora.
Per questa ragione i suoi scherani attaccano il Capo dello Stato che ha lasciato intendere chiaramente di non essere disposto a piegarsi all'idea balzana e strumentale che manifestano in fatto di "sovranità popolare". Fa bene Napolitano a ribadire che in caso di crisi eserciterà, com'è suo diritto-dovere, tutte le prerogative che la Costituzione della Repubblica gli attribuisce. Verificherà, cioè, se esiste in parlamento una possibile maggioranza, anche diversa da quella che ha governato finora, attribuirà un incarico per la formazione di un governo ad una personalità che si presenterà alle camere per chiederne la fiducia. Deputati e senatori, che sono stati eletti senza vincolo di mandato, voteranno la fiducia. Palesandosi una maggioranza atta a sostenere il programma enunciato, il governo si costituirà in tutte le sue componenti e risulterà abilitato a governare il Paese. Il Presidente della Repubblica potrà attuare uno o più tentativi per la formazione di un nuovo governo e dopo averne verificato l'impossibilità, solo allora scioglierà le camere e indirà le elezioni anticipate. Questo dice la Costituzione italiana ed è questo che fa impazzire l'attuale capo del governo e i suoi fedeli sostenitori che si riempiono la bocca di una 'sovranità popolare' strumentale e di comodo.
Perché se coagulasse una maggioranza parlamentare attorno ad un governo di salute pubblica, non solo verrebbe smascherato in tutta la sua portata il malgoverno della compagine berlusconiana a conduzione leghista ma potrebbe avviarsi una fase ricostruttiva partendo dalla legge elettorale, dal conflitto di interessi, dal sistema dell'informazione, senza dimenticare una più equa distribuzione delle risorse e l'emarginazione delle cricche di potere che hanno fatto strame dell'economia del Paese.
Ma le opposizioni saranno in grado di avviare questa fase di risanamento mettendo da parte, almeno temporaneamente, gli interessi di bottega? E la società civile sarà capace di sostenere un compito tanto delicato quanto urgente?
I prossimi mesi ci faranno capire in quale direzione si muoveranno le cose in questo sfortunato Paese ma noi tutti, cittadini amanti della democrazia e rispettosi della Costituzione e degli organi di controllo e garanzia, non rimarremo a guardare con le mani in mano e ci opporremo con tutti gli strumenti a nostra disposizione perché lo scempio della cosa pubblica non diventi irreversibile. Contro chi invoca strumentalmente la sovranità popolare per mantenere e aumentare il proprio strapotere, noi la invocheremo perché sia ridato ai cittadini il diritto di voto estorto da una legge elettorale indecente e perché venga fatta e applicata una seria legge sul conflitto di interessi che tanti guasti ha prodotto nella cosiddetta seconda repubblica.

10 agosto 2010

SENTI, SENTI! "MOBILITAZIONE PERMANENTE CONTRO CHI ANTEPONE I PROPRI PARICOLARI INTERESSI AL BENE DEL PAESE"

"La mobilitazione permanente è necessaria per contrastare i disfattismi e i personalismi di chi antepone i propri particolari interessi al bene di tutti, al bene del Paese". Con queste parole l'unto del Signore si rivolge ai suoi giovani militanti dei Club della libertà che sanno bene come a lui stia sommamente a cuore il bene di tutti, il bene del Paese. Da quando, infatti, è sceso nell'agone politico tutte le sue energie le ha spese per favorire lo sviluppo equilibrato del Paese, mai pensando ai suoi personali interessi o a quelli di bottega; mai circondandosi, pur potendolo fare impunemente, degli affaristi e dei delinquenti più incalliti. Ha impegnato il suo tempo prezioso per promuovere l'Italia fra le grandi potenze mentre l'opposizione, i giornali e i giudici comunisti cercavano di abbatterlo. La sua stella polare è stata sempre il benessere dei cittadini e lo sviluppo dell'Italia perennemente nei suoi pensieri, fino a fargli dimenticare del tutto e mettere in crisi il partito che ha fondato e l'impero economico che possiede.
Adesso, insieme all'opposizione parlamentare, anche Fini, il cofondatore del PdL, si mette a contestargli la palma della Legalità e del rispetto delle Istituzioni che sono il suo punto di forza. Questa scelta avventata del suo ex alleato lo mette in uno stato di profonda frustrazione. Si accorge adesso di quanto sia ingrata la natura degli uomini ma non si serve dei suoi giornali e delle tv, che controlla quasi totalmente, per demolirlo politicamente e distruggerne sul nascere ogni velleità.
Uomo che ama il confronto e il dialogo con tutti, governa il Paese con grande equilibrio e rispetto per gli avversari e per tutte le posizioni critiche, meritandosi l'appellativo di MAGNAMINUS. Egli che continua a spendere la propria vita a favore del bene comune, deve constatare la malvagità di chi vorrebbe impedergli di lasciare un segno altamente positivo nella storia di questo Paese.
Ma i giovani dei Club della (sua) libertà stanno entrando in azione per ricordare a tutti coloro che lo avessero dimenticato che il loro signore è e continuerà ad essere nei secoli il campione della libertà, del diritto, della giustizia sociale, dell'impegno disinteressato anche a favore delle classi sociali più deboli. L'Italia florida, serena e pacifica in cui viviamo è il prodotto tangibile della sua opera indefessa e coraggiosa.
Egli rimarrà nel ricordo dei posteri come il benefattore del suo amato popolo e del mondo intero. Se non santo subito, almeno candidato al Nobel per la rettitudine e l'etica da lui portate dal mondo degli affari alla politica.
GLI ITALIANI PERENNEMENTE GRATI E RICONOSCENTI

07 agosto 2010

E ORA?


... ricomincia il grande bluff!

Verificato che non ha più la maggioranza in Parlamento e che da qui in avanti dovrebbe navigare a vista, sotto ricatto di un centro diventato consistente con l'apporto dei finiani, il grande giocatore d'azzardo chiederà con tutte le sue forze di andare al più presto al voto anticipato. A novemrbre, al più tardi a marzo. In questa pretesa arrogante troverà un forte sostegno da parte della lega di Bossi. Insieme faranno fuoco e fiamme con il sostegno totale dei media asserviti e chiederanno che non venga tradita la sovranità popolare. 
Ma di cosa parlano? La sovranità popolare di cui si riempiono la bocca ha consentito a Bossi di portare spudoratamente nel consiglio regionale della Lombardia il suo 'trota', tre volte bocciato agli esami di maturità; e a Berlusconi di costringere il libero parlamento della Repubblica a votare quasi esclusivamente le sue leggi-vergogna utilizzando una straripante maggioranza, quasi totalmente al suo servizio!  
Di questo i cittadini dovranno ricordarsi quando, in nome della sovranità popolare, lorsignori chiederanno di tornare al voto, ancora una volta con la legge elettorale porcata di calderoliana memoria. E dovranno ricordare loro, che fingono di dimenticarlo, che la nostra è ancora una Repubblica parlamentare; e che quando un governo e una maggioranza vanno in crisi, la parola torna al Capo dello Stato che, nel rispetto della Costituzione, ha l'obbligo di esperire tutti i tentativi necessari a verificare la possibilitrà di costituire un governo, anche con maggioranze diverse rispetto a quelle espresse attraverso le urne. E che l'Italia abbia bisogno di un governo del Presidente e di una maggioranza alternativa a quella attuale, che ha portato il Paese sull'orlo del baratro, è sotto gli occhi di tutti. 
Le forze responsabili, presenti in Parlamento, devono trovare il modo per costituire un governo a tempo, di salute pubblica, al fine di realizzare alcune poche cose:
  • una legge elettorale che consenta ai cittadini di esprimere liberamente quella sovranità popolare di cui l'attuale maggioranza si riempie la bocca;
  • una serie di interventi di politica economica che tenga conto delle classi sociali medio-basse che hanno risentito maggiormente della crisi;
  • una serie di provvedimenti che colpiscano alla radice il conflitto di interessi dominante e regolamentino pluralisticamente l'accesso ai mezzi d'informazione di massa.      
Questo è quanto il Paese, bastonato da una politica autoritaria e populista insieme,  chiede a gran voce e si aspetta che venga presto avviato. Questo è quanto devono realizzare prima di andare al voto i partiti dell'area di centro e di sinistra e gli uomini di buona volontà che ancora militano nell'area di destra, se sapranno svincolarsi per qualche tempo dai piccoli interessi di bottega.

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