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Amo riflettere e ragionare su quanto vedo e sento.

Benvenuto nel mio blog

Dedicato a quei pochi che non hanno perso, nella babele generale, la capacità e la voglia di riflettere e ragionare.
Consiglio, pertanto, di stare alla larga a quanti hanno la testa imbottita di frasi fatte e di pensieri preconfezionati; costoro cerchino altri lidi, altre fonti cui abbeverarsi.

Se vuoi scrivermi, usa il seguente indirizzo: mieidee@gmail.com

28 febbraio 2013

E adesso siamo qui!

Spesso siamo portati a chiudere gli occhi sulla realtà per rifugiarci nei nostri se e ma. Se fosse stata accettata la candidatura di Grillo alla segreteria del PD..., se Renzi avesse vinto le primarie..., se il parlamento decaduto avesse fatto una legge elettorale decente e una serie di riforme per ridimensionare i privilegi della casta..., se Monti non si fosse candidato... ecc. 





La realtà, invece, è figlia di una campagna elettorale in cui il Caimano ha promesso la restituzione dell'IMU (anche di tasca propria), ha demolito l'operato del governo dei tecnici facendo dimenticare che l'attività di quel governo non avrebbe potuto passare senza il voto suo e dei suoi; in cui Bersani e il PD si erano convinti di avere la vittoria in tasca promettendo un po' di lavoro, un po' di sostegno alle imprese, qualche lenzuolata non si sa di che e smacchiando il giaguaro; in cui Grillo ha potuto far man bassa sulle gravi inadempienze della casta, sulla rabbia accumulata tra i cittadini impoveriti da una politica ottusa che ha scaricato sui meno abbienti e sulla classe media il mantenimento dei privilegi delle varie caste, sul bisogno improcrastinabile di moralità nella gestione della cosa pubblica e di rinnovamento profondo della classe politica. 


Gli elettori hanno fatto del M5S il primo partito rappresentato in parlamento, negando una vittoria piena e operativa al centrosinistra e una sconfitta netta della destra guidata da Berlusconi. 

E adesso siamo qui! A tentare di uscire da un'impasse, da un cul de sac che sembra senza via d'uscita. Per la mia formazione e visione delle cose, penso che non ci sia nulla di buono da aspettarsi da Berlusconi: anche quando invita alla responsabilità, parla di stabilità e si mette a disposizione per un'intesa col PD, pensa solo ai suoi problemi e ai suoi interessi che non gli consentono di cogliere la situazione reale in cui si dibattono i normali cittadini e le fasce più deboli della popolazione. Grillo - più che i suoi - dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita; che il bottino di voti è andato oltre ogni più rosea aspettativa; che la maggioranza dei cittadini che li ha visti crescere con soddisfazione, cerca adesso di capire se sono in grado e disposti ad uscire dalla denuncia e dalla protesta motivata ma sterile, per assumersi qualche impegno concreto a realizzare i cambiamenti possibili tanto invocati. Bersani dovrebbe prendere atto della debolezza con cui ha condotto la campagna elettorale e della sua inadeguatezza a guidare un governo che sappia interloquire con una forza politica che non potrà né vorrà adeguarsi ai riti e alle formule della vecchia politica di palazzo.  
Allora? Il dopo-tsunami saprà produrre un rilancio ricostruttivo? 

Grillo oppure Berlusconi. Il Pd deve scegliere di Paolo Flores d'Arcais 
L’aula delle Idi di Marzo di Andrea Manzella 
Ma i 5 Stelle non sono fascisti di Roberta De Monticelli
Elezioni 2013, la grande impresa del Pd di Riccardo Rita

26 febbraio 2013

Elezioni: la doccia fredda in poche immagini









25 febbraio 2013

Onorevole Berlusconi, le scrivo

C'è in Italia una generazione di giovani e di uomini e donne di mezz'età che dell'impegno contro la mafia hanno fatto una questione vitale. 
Sarà per l'esperienza personale e diretta che hanno fatto di questo cancro che annichilisce ormai tutto il Paese, sarà per l'esempio di uomini generosi come Falcone e Borsellino, sarà per la formazione che hanno ricevuto in famiglia e a scuola, queste persone hanno acuito una straordinaria sensibilità nella lotta alla mafia, in qualunque forma questa si manifesti. 

Una di esse che stimo tanto è la mia amica Claudia che ieri sul sito La Spezia Oggi ha pubblicato la lettera aperta “Onorevole Berlusconi”, le scrivo. Dal suo profilo fb traggo questa bella citazione di Roberto Spampinato: Le loro notti si fanno sempre più insonni e angosciose, perché hanno capito che non ci fermeremo, perché sanno che è solo questione di tempo. Sanno che riusciremo a scoprire la verità. Sanno che uno di questi giorni alla porta dei loro lussuosi palazzi busserà lo Stato, il vero Stato quello al quale tu e Giovanni avete dedicato le vostre vite e la vostra morte. E sanno che quel giorno saranno nudi dinanzi alla verità e alla giustizia che si erano illusi di calpestare e saranno chiamati a rendere conto della loro crudeltà e della loro viltà dinanzi alla Nazione

Ripropongo il suo testo ai miei amici perché merita di essere conosciuto e apprezzato per la dignità e il coraggio che da esso emana. Brava Claudia, spero ti faccia piacere il mio apprezzamento e la mia piena condivisione. vr 


“Onorevole” Berlusconi, 

sono stata politicamente corretta, durante questa campagna elettorale. Non ho scritto nulla contro di Lei, non ho fatto circolare i pur spiritosi link “Berlusconi restituisce le cose” e così via. Un po’ l’ho fatto perché gestendo il sito mi sentivo in dovere di essere imparziale, un po’ per non farLe ulteriore pubblicità.
Non ho detto nulla quando ha promesso di restituire l’IMU, né quando, sbugiardato dalle banche svizzere, ha dichiarato che ce l’avrebbe restituito di tasca sua, tanto Lei “con mezzo miliardo” vive benissimo. Non ho fatto appelli a non votare per Lei, insomma nulla di nulla. Certo, chi mi conosce sa quanto io La disistimi, ma non l’ho voluto mettere in piazza. Scelta un po’ controcorrente, in questa campagna elettorale che, sui social network, si è svolta più basandosi sull’insulto all’avversario che sul sostegno al proprio schieramento.
Poi ho letto che Lei ieri ha violato il silenzio elettorale, ma sa, “Onorevole”, un po’ me l’aspettavo, perché Lei non ce la fa proprio a stare alle regole e mi sono detta “va beh pazienza”, ma poi ho letto cos’ha dichiarato. E no, non ci riesco a stare al mio posto a far finta di nulla. Non ci riesco perché quelle parole mi hanno ghiacciata, peggio della neve che ha imbiancato la mia città. Non ci riesco perché ho macinato centinaia di km per sostenere la Magistratura. Perché ho sentito il cuore fermarsi arrivando in Via d’Amelio. Perché ho guardato negli occhi i familiari delle vittime di mafia, perché sono stata in Via dei Georgofili, perché sono passata dove, in un 23 maggio di 21 anni fa, l’autostrada si aprì in una voragine al passaggio dell’auto di Falcone.
Ci sono Magistrati buoni e Magistrati meno buoni, ci sono gli onesti e i corrotti, quelli che fanno il proprio dovere con correttezza e quelli che lo fanno per prendere lo stipendio. I Magistrati possono sbagliare e sbagliano, a volte in buona fede e a volte no. Ce ne sono alcuni che andrebbero cacciati, altri che dovrebbero stare in prigione. Ma le parole che Lei ha pronunciato, e che non oso ripetere perché me ne vergogno per Lei, che evidentemente non si vergogna di nulla, sono semplicemente indefinibili.
E mi auguro che il sole che sta portando via la neve porti via anche il berlusconismo. Ma le Sue parole no, non le porterà via. Pensi quello che vuole, io continuerò a stringere forte tra le mani la mia Agenda Rossa e a credere più nella Magistratura che in Lei.
Con tutta la mia disistima, Claudia Bertanza

24 febbraio 2013

Anche con il tuo voto può ripartire il Futuro. Pensaci!

Mentre don Luigi Ciotti e decine di migliaia di cittadini con Libera e Gruppo Abele sostengono la campagna SENZA CORRUZIONE RIPARTE IL FUTURO che ha già raccolto oltre 148mila firme, dobbiamo assistere, ancora una volta, alla violazione del silenzio elettorale in perfetto stile mafioso da parte della protervia fatta persona. Che afferma, con estrema sfrontatezza, che la magistratura è una mafia, più pericolosa della mafia siciliana





Mi auguro che con il voto di oggi e domani possiamo liberarci da questo cancro pericoloso che da vent'anni inquina il nostro Paese facendoci vergognare, talvolta, di essere italiani. Il cancro pericoloso cui mi riferisco non è solo la mafia ma i politici che la supportano in tutti i modi. 
Eccone un campione! 


Riparte il Futuro
Libera
Gruppo Abele

23 febbraio 2013

Esito del mio sondaggio: Vota il tuo Premier


Il mio sondaggio Vota il tuo Presidente del Consiglio ha raccolto 44 voti dai miei lettori. 
Il risultato non ha alcuna valenza se non quella di raccogliere le indicazioni di voto di un numero ristretto di persone tra quelle che si avvicinano al mio blog. 


Se fosse simile a questo l'esito delle urne, potremmo dire: a casa i vecchi tromboni e i loro più giovani attendenti, come nelle due vignette. Forse non sarà questo, ma non molto dissimile potrebbe essere l'esito atteso. 

BUON VOTO

Scegli il Premier
Voti - %
Berlusconi   
 2    (4%)
Bersani 
 16   (37%)
Ingroia 
 8    (18%)
Monti        
 2    (4%)
Candidato Lega
 4    (9%)
Candidato M5S
 8    (18%)
Altro        
 3    (6%)
 

22 febbraio 2013

PROMEMORIA PER IL 24 E 25 FEBBRAIO


Come vademecum al voto di Domenica prossima ho trovato questa bella pagina di Riccardo Orioles in I Siciliani giovani e mi piace condividerla con i miei amici.  




Quattro domande ai nostri amici - di Riccardo Orioles in I Siciliani giovani

Grillo: ma davvero Alemanno e Vassallo sono la stessa cosa?
Bersani: ma insomma, fra Marchionne e la Fiom, chi dei due ha ragione?
Vendola: perché il mio partitino è sempre l'unico buono e tutti gli altri no?
Ingroia: un'idea: ma perché non fa una bella lista della società civile? Magari 
funzionerebbe... 
D'accordo, Bersani non è Berlinguer, Grillo non è Totò, e Ingroia e Vendola... beh, lasciamo andare. Ma quasi tutti quelli che conosco, che hanno una qualche voglia di “mettere a posto le cose”, votano per uno di loro: questo passa il convento. 
Il bello è che quasi tutti i miei amici del bar vogliono, con poche varianti, le stesse 
cose: a sentirli non si direbbe mai che i loro Lìder (grandissimi, s'intende, uno più napoleonico dell'altro) si accapiglino così tanto. Certo, è tempo d'elezioni.
Il brutto è che purtroppo le cose da volere (o non volere) ormai non sono molto complicate. Siamo arrivati al termine, non c'è più tempo per grandi strategie. L'Italia non sopravviverà fino al 2015, se non si cura. Non è solo il fallimento economico, è che proprio non sappiamo più chi siamo. Abbiamo lasciato la democrazia ormai da vent'anni, e non ci ricordiamo più neanche come funzionava. 
La democrazia eravamo noi, non chi ci governava. Sapevamo di avere dei diritti (lavorare, votare, scegliere qualche cosa) e persino, alla nostra maniera, dei doveri. 
Adesso aspettiamo i lìder, Padre Pio o qualcun altro (Monti, come taumaturgo, non ha funzionato) che ci tirino su per il colletto dal pantano. Ma questo non è mai successo.
L'Italia, in tutta la sua lunga storia, non ha mai avuto dei salvatori. Ogni volta, quasi all'osso del collo, s'è salvata da sé. Il tenente Innocenzi, il compagno Peppone, Salvo che occupò il suo liceo nel Sessantotto: questi sono stati l'Italia. I lìder sono venuti sempre  dopo, a cose fatte. 
   * * *
Usciamo da vent'anni di dominio assoluto degli imprenditori. Sotto nomi diversi, la musica è stata questa. Il risultato s'è visto. Davvero basta cambiare un nome? Perché nessuno ha 
proposto  - come sarebbe stato normale nella repubblica - di nazionalizzare la Fiat alle prime avvisaglie del suo (perché di ciò s'è trattato) colpo di stato? C'è stato un golpe sociale, e nessuno s'è opposto. 
Abbiamo perso più di cento compagni, giornalisti e giudici, quaggiù in Sicilia, combattendo la mafia. Perché la provincia di Reggio – per dirne una – è ancora in mano ai mafiosi? Perché i soldati a Kabul e non, come sarebbe logico, a liberare Reggio dall'occupazione mafiosa? 
Calvi, Sindona, Banco Ambrosiano, Ior. Il capitale mafioso, vent'anni fa, si stava inserendo bene nel sistema. Adesso l'ha praticamente conquistato. Perché abbiamo ancora il segreto bancario? Perché Boris Giuliano, se tornasse ora, non dovrebbe essere ancora autorizzato a leggere i conti bancari, a fare indagini vere e non da disperato?
Non sono domande difficili, come vedete. Eppure nessuno le fa. Certo, non per malafede. Ma si parla d'altro.
È 
dubbio che, come Italia, siamo ancora in grado (ormai siamo troppo piccoli per farlo) di risolvere i problemi economici che ci stanno strozzando. E che si chiamano, essenzialmente, deregulation e delocalizzazione. Riuscivamo a fatica, trent'anni fa, a tenere a bada gli allora poteri economici di medie dimensioni. Adesso è del tutto impossibile. Ogni singola multinazionale (e la Fiat fra queste) da sola ha già un potere superiore a quella di una piccola Nazione come la nostra. La soluzione è in Europa. Ma l'Europa è quella che ci bastona più di tutti, perché abbiamo permesso che diventasse, essa stessa, una multinazionale. 
Perché la parola Europa è quasi totalmente estranea a queste elezioni? È presente come spauracchio, come oscura potenza da propiziarsi o da maledire, ma non come quello che è, cioè il nostro Paese, che tocca a noi cittadini di governare? 
Governare l'Europa – e si può, visto che nelle principali regioni (Francia, Germania 
e Italia) ormai la maggioranza è, o sta per essere, democratica e civile – significa governare le banche, togliere gli artigli all'oligarchia. Ogni altra strada è illusoria, è come vincere le elezioni a Modena mentre Scelba e Tambroni governano indisturbati il resto del Paese. 
L'Europa non era nata così, non con le banche. L'Europa, da Mazzini in poi, era nata come una cosa di sinistra. Un'Europa dei popoli, si diceva. È tempo di riprendere quest'idea. L'Europa come Unione europea non esiste più. Può nascere ricominciando da zero, dai primi paesi storici (Francia, Italia, Germania, Benelux) che stavolta, sull'onda del cambiamento elettorale, potrebbero anche pensare - per disarmare le banche e salvarsi dalla crisi - a 
qualcosa di molto più radicale che un'unione monetaria.
Non è lasciare l'euro la soluzione, ma cambiargli il padrone. Nessuno lo può fare da solo, ma si può fare benissimo tutti insieme. Questo sarebbe potuto essere il tema portante di questa campagna elettorale. Ma siamo ormai troppo deboli culturalmente - almeno la classe politica - per guardare al di là del nostro naso. Ci rassegniamo ai poteri, o ci “ribelliamo” urlando. Invece potremmo travolgerli, tranquillamente. 

Leggi anche: Kit di sopravvivenza per la guerra mediatica - di Carlo Gubitosa

20 febbraio 2013

Se non voti ti fai del male

Di questa canzone del Molleggiato condivido quasi tutto: il titolo, il refrain, il giudizio negativo sulla politica del nostro tempo, la corruzione, la distruzione del paesaggio; la posizione assunta contro il femminicidio, contro le pale eoliche, il leghismo secessionista, il condono tombale. 
La conclusione mi lascia piuttosto perplesso: il qualunquismo politico e l'endorsement all'onda nuova che avanzerebbe come un ciclone, l'onda populista figlia cieca della protesta rabbiosa che nella storia non ha prodotto mai niente di buono. 

Occorre sicuramente - come canta Celentano - andare a votare individuando la formazione che abbia un progetto chiaro e coerente per il futuro, in linea con le nostre aspettative e interessi. Occorre fare lo sforzo di rintracciare un partito non personale e liste con donne e uomini che meritano la nostra fiducia. Non seguire l'onda lunga, capace di distruggere ma non di edificare dalle macerie. 

CAMBIARE = RINNOVARE - NON DISTRUGGERE



19 febbraio 2013

L'ultima trovata del pornonano disperato

Ecco la lettera che il pornonano di Arcore sta facendo recapitare a tutti gli Italiani per tentare di comperarne il voto a loro spese. 
 Un tentativo squallido che non può riuscirgli ancora una volta.  


PROPONGO DI RACCOGLIERLE TUTTE E FARNE UN BEL FALO', SABATO SERA, NELLE PRINCIPALI PIAZZE D'ITALIA PER RICORDARGLI CHE GLI ITALIANI NON SONO COGLIONI COME CREDE E NON ABBOCCANO PIU'. 
(MI AUGURO CHE QUALCHE PARTITO VOGLIA FARE PROPRIA QUESTA MIA IDEA)

18 febbraio 2013

Perché il Papa si dimette e i nostri politici neanche per idea!


Premetto che non sono un credente praticante, sul piano religioso mi considero un agnostico curioso. Ma da quando Benedetto XVI le ha annunciate, continuo a pensare al senso da dare alle sue dimissioni. Sento parlare di coraggio per questa sua decisione, altri si richiamano al gran rifiuto di Celestino V, il monaco eremita Pietro Angelerio del Morrone che rinunciò alla carica quattro mesi dopo la sua incoronazione. 

A differenza del povero frate molisano, lontanissimo per nascita, cultura e formazione dagli intrighi del potere ecclesiastico, Benedetto XVI, alias Joseph Aloisius Ratzinger, è stato apprezzato teologo e uomo di curia già dall'epoca del Concilio Vaticano II. Il 27 giugno 1977 lo stesso papa Paolo VI, dopo averlo nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga, lo creò cardinale chiamandolo in Vaticano e riconoscendolo insigne maestro di teologia

L'anno successivo prese parte ai conclavi che elessero al soglio pontificio rispettivamente Albino Luciani e Karol Józef Wojtyla. Il 25 novembre 1981 papa Giovanni Paolo II lo nominò prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, presidente della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale. Successivamente fu inoltre chiamato a presiedere la Commissione per la preparazione del Catechismo per la Chiesa universale. Il 15 aprile 1993 fu elevato alla dignità di cardinale vescovo e gli fu affidata la sede suburbicaria di Velletri-Segni, che mantenne fino alla sua elezione a papa. Dal 2003 fu presidente della Commissione cardinalizia per la preparazione del Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica. Dopo la morte di papa Giovanni Paolo II, in qualità di decano del Sacro Collegio dei cardinali presiedette la messa Pro Eligendo Romano Pontifice e lo stesso conclave che lo elesse papa. 

Le sue dimissioni, dunque, non possono accostarsi a quelle del santo monaco del Morrone. Lui le giustifica attribuendole all'affaticamento fisico e spirituale, dovuto all'età e ad una presunta malattia. E le motiva per il Bene della Chiesa
Forse le ragioni sono più complesse e meno personali, se pensiamo anche alla sofferenza del suo predecessore, accettata fino alla fine e sopportata come un martirio. 
Se è così non parlerei di coraggio. Coraggio avrebbe avuto a denunciare pubblicamente i contrasti interni ai vertici vaticani che non gli avrebbero consentito di produrre il rinnovamento necessario nel governo della Chiesa, quelle pratiche mondane che tanto danno hanno prodotto nel corpo vivente della Chiesa di Cristo. 

Comunque le si voglia giudicare, queste dimissioni vanno apprezzate come dimostrazione di profonda umiltà e riconoscimento di inadeguatezza da parte di un uomo, vero credente, che pensa di agire per il Bene della Chiesa. Il cui vertice dovrebbe, finalmente, smantellare il pesante apparato temporale liberandosi di tutti gli orpelli materiali e riformandosi per rilanciare nel mondo l'autentico messaggio evangelico. 

Questa straordinaria rinuncia di un Papa per il Bene della Chiesa mi fa pensare all'incapacità di tanti nostri politici, accecati dal potere, di fare un passo indietro per il Bene dell'Italia. 


16 febbraio 2013

A pochi giorni dalla consultazione elettorale, un consiglio utile, anche se non richiesto, ai miei amici e amiche


1. Intanto andate a votare! 

2. Non lasciatevi ingannare dalle promesse dell'ultima ora.  

3. Evitate come la peste il Caimano e liste collegate, Lega compresa. Hanno già dato e sappiamo di cosa sono stati capaci. 

4. Evitate di dare un voto solo di protesta. La pura protesta finisce dopo il voto. Poi occorre che qualcuno governi questa fase assai delicata e difficile. 

5.  Individuate la formazione che abbia un progetto chiaro e coerente per il futuro, in linea con le vostre aspettative e interessi. 

6. Scegliete, possibilmente, un partito non personale e liste con donne e uomini che meritano la vostra fiducia. 

Abbiate la consapevolezza che il vostro voto pesa e non va assolutamente sprecato. 

Perché sto seguendo il Festival di Sanremo


Perché la Formula Fazio funziona: dà modo di ascoltare voci nuove e ben coltivate; offre musiche e testi ben selezionati; evita la sfilata di gnocche, gratuita e fine a se stessa; è straordinariamente innovativa pur mantenendo un legame positivo con la tradizione. 

Perché il tandem Fazio-Littizzetto è efficace, a tratti persino educativo. 

Perché tiene lontani per questa settimana da una campagna elettorale torbida e avvelenata: per fortuna, il venditore di piazza per antonomasia è fuori concorso e messo all'angolo; le sue mercanzie appaiono sempre più per quello che sono, improbabili patacche; le sue TV del cav... rimangono, almeno per una settimana, alla finestra. 

Perché si respira, finalmente, un po' d'aria pulita. 

So bene che fra pochi giorni si tornerà al clima arroventato che conosciamo; so bene che l'esito delle prossime elezioni è incerto quanto mai (ci darà, forse, un parlamento profondamente rinnovato a dispetto del porcellum) e assai difficile la formazione di un governo che ci tragga fuori dai guai. Temo, anzi, che torneremo presto alle urne. 

Ma godiamoci questa pausa felice con due momenti indimenticabili del Festival di Sanremo. 




13 febbraio 2013

Guardate e ascoltate il vecchio porco, indecoroso e disinibito

...quello che aspira a tornare al governo del Paese con il beneplacito degli Italiani 

Ecco il video in cui viene messa in imbarazzo da un cavaliere villano Angela Bruno, dipendente della Green Power, madre e moglie felice. La frase Lei viene? E quante volte viene? E a che distanza temporale? Può girarsi un'altra volta, è diventata l'ennesimo tormentone sulla volgarità di un personaggio pietoso e irrecuperabile. 
Angela Bruno, della Green Power, non parla, non rilascia interviste. Ma si tiene in disparte su Facebook dove scrive poche righe: Sono allibita da ciò che leggo oggi sui giornali. Finora non ho avuto modo di difendermi, quindi, a seguito rilascio la mia prima dichiarazione: In qualità di Donna e di Madre, le battute del Cavaliere non mi hanno affatto onorato, solo imbarazzato. La notizia dove mi dichiaro 'onorata' è falsa. Questa è la prima dichiarazione che rilascio. Sono vittima di una manipolazione mediatica. Molte grazie.

E poi un'altra frase mandata tramite cellulare. Il valore di un uomo non si misura dallo spessore del suo portafogli



Parla l'impiegata: Berlusconi mi ha imbarazzato 

Berlusconi ammirato per il gesto del Papa

Sono ammirato di fronte ad un gesto di grande responsabilità, che risponde a una finalità nobile e alta. Benedetto XVI aveva detto che se un Papa dovesse capire di non essere spiritualmente, intellettualmente e fisicamente più adeguato, avrebbe il diritto e il dovere di dimettersi. In coerenza con questo assunto il Papa, che non sente più adeguate le proprie forze fisiche, si dimette per garantire alla Chiesa Universale un governo saldo e forte. (Silvius De Berlusconiis dixit) 

Non trae altre conclusioni: non pensa assolutamente di succedergli. Peccato! 

Lui si è dato un compito più modesto: affondare definitivamente l'Italia. 

12 febbraio 2013

Panem et Circenses

La plebe romana, in età imperiale, si accontentava con la distribuzione di cereali e con il diversivo dei giochi gladiatorii nel circo o nell'arena. (...duas tantum res anxius optat panem et circenses - Giovenale - Satire. X.81). 

Adesso una moderna plebaglia nostrana sembra trovare soddisfazione nelle promesse panzane di un uomo senza ritegno e senza pudore che intende restituire l'IMU in cambio di voti, promette 4 milioni di posti di lavoro, assicura condoni a iosa e, ultima chicca, rilancia la costruzione del Ponte sullo Stretto. 
Riguardo ai Circenses, avrebbe voluto postergare il Festival di Sanremo perché convinto che al popolo bue sotto campagna elettorale servano soltanto le sue barzellette e stronzate in TV. 

A proposito del Ponte sullo Stretto, vorrei porre l'attenzione sul grave dissesto del territorio siciliano. La Sicilia, come tante altre regioni del nostro meridione, avrebbe urgente bisogno di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture. Crollano i ponti (solo per fare qualche esempio, il disastro del ponte sul Verdura sta mettendo in ginocchio, con la viabilità, l'intera economia delle province di Trapani e Agrigento; è a rischio il viadotto Belice, tra Menfi e Castelvetrano, dove occorrono opere di consolidamento e di messa in sicurezza non più procrastinabili). 
Per non parlare dello stato di abbandano e di profondo degrado in cui versano gli edifici scolastici, gli ospedali, le aree monumentali e archeologiche. E lui, che fa? Con il candidato premier Alfano che dovrebbe diligentemente informarlo dello stato dell'arte almeno nella sua terra, torna a promettere mare e monti (più mare e meno monti) con un'irresponsabilità pari alla spudoratezza. E i risultati sembrano dargli ragione. 

Condivido l'opinione di Andrea Camilleri quando sostiene che il problema non è Berlusconi ma gli italiani che lo votano. Vorrei aggiungere, però, che gli italiani che lo votano sono il prodotto ultimo dell'opera di decerebrazione e disinformazione di massa, svolta egregiamente dai potenti mezzi in suo possesso.




A rischio il viadotto Belice, tra Menfi e Castelvetrano

P.s.: di fronte all'atto epocale di un Papa che rinuncia alla missione suprema perché non ho più forza, e chiedo perdono - qualunque cosa si nasconda dietro quella motivazione che lo induce al Gran Rifiuto - entra nell'ombra una campagna elettorale meschina e insensata, rivolta ad un popolo di accattoni. 


07 febbraio 2013

AVVISO URGENTE DEL MINISTERO DELLA SANITA'


AVVISO DEI NUCLEI ANTI SOFISTICAZIONE: 

C'E' IN GIRO UN PRODOTTO SCADUTO DA TEMPO, CHE STANNO TENTANDO DI RIFILARE DOPO LE FESTIVITA' NATALIZIE; FATE MOLTA ATTENZIONE POICHE' HA UN POTENTE BACILLO CHE SI FISSA PER ANNI, I SINTOMI SONO DEVASTANTI E SEMBRA NON CI SIA ALCUN RIMEDIO PER FAR IN MODO CHE NON SI RIPRESENTI!!!




05 febbraio 2013

Venghino Siore e Siori!

Venghino, venghino Siore e Siori, mi voglio rovinare! 
Se mi date il voto, vi tolgo l'IMU sulla prima casa. Toh! vi ridò indietro i soldi dell'IMU del 2012 e vi faccio un bel condono tombale su tutto l'evaso negli ultimi 10 anni. 

Questo per cominciare! Se mi date il voto e la maggioranza in parlamento, vi prometto uno sconto speciale su tutti i prodotti Mediaset e Mondadori e un abbonamento a scelta a Panorama, Donna Moderna, Chi, Casa Viva o TV Sorrisi e Canzoni. Libri esclusi però. Tanto a voi non interessano e ce n'è qualcuno che potrebbe aiutarvi a pensare in modo autonomo. 

Mi voglio rovinare! Vi regalo anche un abbonamento a tele+, un film in dvd prodotto da Medusa e un dvd con il meglio dei miei discorsi elettorali, da 1994 ad oggi. 

Abbiate, però, l'accortezza di conservare il certificato elettorale con il timbro che dimostra l'avvenuta espressione del voto. Fatevi autenticare, inoltre, dal presidente di seggio che è sempre un mio amico, una dichiarazione sostitutiva di atto notorio in cui dichiarate di avere votato esclusivamente per il PDL - Berlusconi Presidente. 

03 febbraio 2013

I giri di valzer per il potere

Dopo averlo sfiduciato in Parlamento, proponeva a Monti di guidare tutto il centro-destra. 
C'è qualcuno che se ne ricorda? 

Archiviato il gran rifiuto, si dichiarò pronto alla grande coalizione ma con l'esclusione di Monti. 
Ricordate? 

Adesso il centro di Monti e la sinistra di Bersani sono dipinti come il male assoluto. 
Pecoroni gli italiani smemorati che continuano a dargli credito! 

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