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19 febbraio 2011

Roberto Vecchioni e Roberto Benigni oltre Sanremo (due video)

Una straordinaria lezione di storia, un'ammonizione a chi vuole dividere, una dichiarazione d’amore verso l'umanità


Roberto Vecchioni al Festival di Sanremo canta Chiamami Ancora Amore: un canto che è un'invocazione.
Roberto Benigni al Festival di Sanremo canta l'Inno di Mameli: una marcia che diventa una meditazione.



Dai commenti al video in YouTube:
Conosco a memoria le canzoni di Roberto Vecchioni da quando ero un ragazzino sbarbato, che si guadagnava così le ironie dei compagni di classe per gusti così ricercati. Sarebbe straordinario se questa canzone vincesse il Festival, perché significherebbe che i prodotti commerciali preconfezionati e imballati dai mercanti della peggiore TV possono talvolta stufare addirittura il grande pubblico… Sarebbe un segno prezioso, una ragione in più per credere che la maledetta notte sta davvero per finire.

Questa canzone mi ha fatto venire i brividi.. Le lacrime.. E' una canzone profondissima, forse troppo per Sanremo dei giorni nostri.. Dove vince chi è sfornato da Amici.. E chi dopo 3 anni è già bello che dimenticato...

Il testo della canzone contiene le parole che io vorrei dire tutta la vita ai miei figli per affrontare la vita perché le idee sono voci di madre che credevano di aver perso
Grazie Roberto, abbiamo bisogno tutti delle tue canzoni per riempire i vuoti del cuore.

Vecchioni, poeta che ci incanti con le tue parole, tu che sfiori con la tua voce le celate emozioni del nostro animo, io ti ringrazio.
Alla tua musica solamente infatti io posso associare la maggior parte dei momenti più felici della mia vita. Mi hai cullata con le tue canzoni nella macchina quando andavo in vacanza con i miei, accarezzandomi dolcemente le orecchie, coprendo il suono del motore.
Spero che tu vinca e auguro a tutti di aprirti il cuore, poichè provino la gioia che provo io udendoti.




Dai commenti ai video in YouTube:
L'Inno, alla fine, cantato in quel modo, immaginando quel giovane ... m'ha fatta piangere. Non me l'aspettavo. Benigni dà sempre un senso più alto alle cose. Che tristezza questa Italia di oggi... Non c'è dignità vera, solo sopportazione. Ci vorrebbe davvero un nuovo risorgimento, ma senza sangue.

Non mi sembra vero che Benigni canti con quel tono, però comunque questa cosa mi fa riflettere, perchè il nostro paese potrebbe essere molto bello, se non ci fosse questa politica corrotta e se i giovani potessero capire l'importanza della cultura (lo dice una di 14 anni).

Grazie Grandissimo Roberto per la lezione che ci hai dato.Spero che presto molti di noi si sveglino dal sonno e incomincino a sognare un'Italia diversa degna dei padri che l'hanno creata.

Hai visto con che sdegno e superbia la prima fila guarda e struscia le mani invece di applaudire? Non hanno ne dignità ne un millesimo dell`orgoglio dei grandi di cui ha parlato Benigni. Ne tantomeno l`intelligenza per poter capire di cosa si parlava. indottrinati, venduti. Una decadenza e una malinconia vedere questi uomini e queste donne, si sentono i nuovi nobili, scelti da Dio. Intoccabili. Non devono dar di conto a nessuno. Quando anche a noi mancherà il pane forse ci sveglieremo.

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