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10 febbraio 2011

La scossa all'economia e l'attacco violento alla procura di Milano


Voi ci credete alla scossa da parte di un governo in stato comatoso? 
Per Bersani è tutta un'operazione di distrazione. Per dare una scossa all'economia serve qualcosa che metta mano all'economia reale: una manovra economica, una manovra fiscale e un certo numero di riforme per la crescita.
Il segretario del Pd, presentando le proposte dei democratici sulle liberalizzazioni, attacca le misure adottate in Consiglio dei Ministri.
Molto scettica anche la presidente di Confindustria che considera positivo che finalmente il Consiglio dei Ministri si concentri sul tema della crescita. Ma rispetto alle misure varate l'impatto immediato è piuttosto limitato e il giudizio di Confindustria è sospeso. Come dire: pannicelli caldi.




Più facile credere ad una scossa di questa natura!



Una vergogna, farò causa allo Stato


Un presidente del consiglio che, invece di presentarsi dai giudici che lo chiamano in giudizio per reati orrendi, riunisce intorno a sè uno stuolo di legulei portati in parlamento allo scopo di difenderlo e dichiara che farà causa allo Stato, non solo ci sembra aver toccato il culmine dell'eversione, ma ci appare come un novello don Chisciotte, arma in resta contro chiunque lo metta di fronte alle sue responsabilità.

La responsabilità dei ritardi nell'attività del governo l'attribuisce tutta all'uscita dei finiani dalla maggioranza, come se ci fossimo dimenticati che i primi due anni della legislatura sono stati dedicati alle sue leggi ad personam.
I processi contro di lui sono tutti processi farsa con finalità mediatica. Non si preoccupa per sè.  Lui è un ricco signore che può passare il resto della vita a far ospedali per i bambini nel mondo come ha sempre desiderato. Lui fa tanti sacrifici per fare un servizio al paese. Ricorda l'aggressione subita a Milano con il lancio del souvenir del duomo. Cosa che non gli sarebbe successa se fosse rimasto un privato cittadino. Poi l'attacco alla procura di Milano e s'impappina sull'incidente diplomatico.

In questa fase della conferenza stampa in cui Tremonti aveva abbandonato il tavolo (per non condividere?) è apparso patetico e desideroso di solidarietà, almeno da parte dei presenti.

Alla luce degli esiti politici disastrosi della sua discesa in campo, credo che la maggioranza degli Italiani avrebbe preferito vederlo in giro per il mondo, impegnato in opere di bene. Il nostro Paese si sarebbe evitato un ciclo politico negativo oltre al ridicolo e all'onta nella reputazione internazionale.
Io stesso scrivevo, tempo fa, che non capivo come un uomo che dalla vita aveva ottenuto tutto quanto si potesse desiderare, raggiunti i vertici del potere politico, non dimenticasse i suoi privati interessi promuovendo seriamente lo sviluppo del Paese, l'equità e la pace sociale. Come non curasse di lasciare alla storia un'immagine positiva di sé!


Rispondo citando Ezio Mauro, uomini così, se risolvessero la loro natura risolverebbero anche il loro destino.

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