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03 novembre 2010

La sventura di Sakineh e di tutte le Sakineh del mondo

Oggi il mondo libero è col fiato sospeso per la sorte di Sakineh Mohammadi Ashtiani. La giovane donna, madre di due figli, detenuta nel braccio della morte nel carcere di Tabriz, potrebbe essere impiccata (o lapidata) perchè ritenuta colpevole di adulterio e di complicità nell'assassinio del marito. L'opinione pubblica mondiale si è mobilitata in suo favore ma la speranza di una commutazione della pena appare vana. Oggi, dunque, la sentenza potrebbe essere eseguita e mentre leggi questa nota gli occhi dolci e malinconici di questa donna semplice e indifesa potrebbero non vedere più la luce.

A prescindere dalla sua colpevolezza o meno rispetto ai capi d'accusa, la sventura di Sakineh e di tutte le altre Sakineh del mondo è quella di nascere e vivere in un sistema politico-religioso-culturale in cui la distinzione fra peccato e reato non esiste, i diritti della persona non vengono riconosciuti e rispettati, il dominio dell'uomo sulla donna è tutelato dall'ordinamento giuridico-religioso.

Per nostra fortuna viviamo in un'area libera e democratica del mondo in cui possiamo esprimere tutta la nostra ripugnanza per la pena di morte, per i giudizi sommari, per la tortura, per ogni forma di violenza esercitata dal potere nei confronti del singolo individuo.

Ma dobbiamo imparare ad opporci con decisione a manifestazioni arcaiche di intolleranza nei confronti del diverso - sia esso lo straniero, il gay, la lesbica, il nero, ecc. - asai diffuse nella nostra società. Dobbiamo combattere il pregiudizio e la facile ironia che allignano anche in persone ai vertici del potere politico nei confronti di culture, tradizioni, modi di vivere diversi dal nostro. Dobbiamo impegnarci a sconfiggere il maschilismo becero che giudica la donna in relazione all'aspetto fisico e a quanto di esso viene esposto, e non in rapporto alle sue doti, capacità e competenze.

Anche noi, dunque, che chiediamo la grazia per Sakineh, abbiamo molta strada da fare in merito all'emancipazione culturale per una società più libera e più giusta.

Leggi: Sakineh Mohammadi Ashtiani, una vita in bilico
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