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21 aprile 2009

RITA LEVI MONTALCINI: 100 ANNI ottimamente spesi

"A 100 anni sono ancora profondamente ottimista. E penso che anche i periodi difficili, e ne ho avuti, possano portare grande progresso. La mia vita è stata un continuo sviluppo. Sono grata di essere ancora qui. Di essere ancora viva"
“Ho sposato i libri: se mi chiedessero di barattare la mia vita con un matrimonio o dei figli, direi di no” “Dormo tre ore ogni notte e faccio un pasto leggero al giorno”


Nel 1986 è stata insignita del Premio Nobel per la medicina insieme al biochimico statunitense Stanley Cohen. Nella motivazione del Premio si legge: "La scoperta del NGF all'inizio degli anni Cinquanta è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell'organismo".
Il Nerve growth factor (NGF), Fattore di crescita dei nervi, è una proteina segnale coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso nei vertebrati. Indirizza e regola la crescita degli assoni, tramite meccanismi di segnalazione cellulare.




La Prof.ssa Rita Levi Montalcini è da sempre molto attiva in campagne di interesse sociale, per esempio contro le mine anti-uomo o per la responsabilità degli scienziati nei confronti della società. Nel 1992 ha istituito, assieme alla sorella gemella Paola, la Fondazione Levi Montalcini, in memoria del padre, rivolta alla formazione e all'educazione dei giovani, nonché al conferimento di borse di studio a giovani studentesse africane a livello universitario, con l'obiettivo di creare una classe di giovani donne che svolgano un ruolo di leadership nella vita scientifica e sociale del loro paese.
Particolarmente sensibile ai temi della difesa dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile, nel 1998 ha fondato la sezione italiana di Green Cross International, ong riconosciuta dalle Nazioni Unite e presieduta da Mikhail Gorbaciov. Significativo l'impegno sulla prevenzione e sulle conseguenze ambientali e sociali delle guerre e dei conflitti legati allo sfruttamento delle risorse naturali, con particolare riferimento alla protezione e all'accesso alle risorse idriche.

Secondo un'indagine svolta, in occasione dell'8 marzo, dal giornale online Quinews.it su 500 donne italiane, di cui il 50 per cento universitarie, Rita Levi Montalcini, Maria Montessori e Oriana Fallaci sono le tre donne più importanti del secolo. Al primo posto, con il 35 per cento delle preferenze, Rita Levi Montalcini, la scienziata che domani compie 100 anni. È ricordata come Premio Nobel per la Medicina e come senatrice a vita. Piace per la sua intelligenza, il suo essere donna semplice, non presuntuosa e per nulla saccente. Il suo impegno umanitario è la cosa che più viene apprezzata dalla intervistate.

Il 14 aprile 2008, la senatrice a vita, 99enne e con problemi alla vista, ha dovuto attendere in piedi mezz'ora prima di votare, per colpa della maleducazione di quattro elettori che si sono rifiutati di farla passare avanti. "Faccia la fila come gli altri", ha risposto un cinquantenne. E così un'altra signora, e poi un altro e un'altra ancora. Allertato dagli scrutatori, a quel punto è intervenuto il presidente di seggio: "Senatrice, se vuole la facciamo passare avanti". Una gentilezza quasi scontata, che si concede normalmente alle donne in gravidanza, ai disabili, agli anziani. A quel punto però è stato il carattere della Montalcini a prendere il sopravvento: "Grazie presidente, preferisco restare in fila come gli altri. Pazienza". Una scrutatrice le ha quindi offerto una seggiola: "Almeno si sieda, prego". Ma la senatrice ha rifiutato anche quella: "No, grazie davvero. Preferisco restare in piedi".
Questo è il frutto della violenta, vergognosa campagna di discredito portata avanti con insistenza da alcuni esponenti politici del centrodestra e da alcuni quotidiani d'area contro la senatrice a vita che, con altri senatori benemeriti, ha sostenuto nella scorsa legislatura il governo Prodi.

Grazie Rita, per quello che sei e che fai.
Gli italiani, quelli di loro che sono ancora capaci di usare il cervello, onorano i tuoi 100 anni e ti augurano di continuare a svolgere ancora a lungo il tuo impegno scientifico, sociale e politico.

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