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Amo riflettere e ragionare su quanto vedo e sento.

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Dedicato a quei pochi che non hanno perso, nella babele generale, la capacità e la voglia di riflettere e ragionare.
Consiglio, pertanto, di stare alla larga a quanti hanno la testa imbottita di frasi fatte e di pensieri preconfezionati; costoro cerchino altri lidi, altre fonti cui abbeverarsi.

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29 febbraio 2012

Perché consiglio i concerti di Pippo Pollina

- perché le sue canzoni fanno bene al cuore;

- perché i suoi amici sono i miei amici;

- perché l'arte, quando è tale, non può avere padroni
e non si prostituisce.  

In questo senso, e con immutata fiducia, vi comunico quindi le date del mio prossimo tour italiano nell'intima speranza di vedere tantissimi di voi in teatro. Il teatro, quel luogo dove si celebra la memoria, e che gli assassini delle coscienze stanno cercando di cancellare dal vocabolario comune di una società volgare e piegata dalla viltà. (P.P.)



Con queste parole Pippo Pollina chiude la nota in Facebook con cui annuncia il suo tour di  primavera in Italia, dopo aver denunciato la crisi, anche della cultura e delle arti, in cui affoga il nostro Paese. 

Il tour di Pippo che partirà il 26 marzo da FAENZA (RA), in Sicilia toccherà LICATA (AG) il 28 Marzo e PALERMO il giorno successivo. 
Il concerto abitare il sogno: un viaggio di musica e parole lungo 30 anni darà a Pippo l'opportunità di fare riferimento ad episodi e aneddoti tratti dal suo racconto autobiografico Abitare il sogno, scritto in collaborazione con Franco Vassia. Ma, soprattutto, di offrirci un'antologica della sua straordinaria produzione musicale, accompagnato dalla sua chitarra, dal suo pianoforte e dal sax di Gaspare Palazzolo.  





 


Voglio citare di Pippo un'altra nota, ospitata nel mio blog il 20 maggio 2010, in cui poesia e rimpianto per cose e persone di un tempo che fu diventano un unicum armonico.  
Quello che mi manca 
Sono donne e uomini. Sono pietre sicure su un cammino pieno di vento e di bugie distese al sole. Sono gli interpreti di utopie vecchie come il mattino che verrà. Sono gli occhiali di osso scuro di Pier Paolo Pasolini e le sue eresie in bianco e nero, le sue parole prestate all'arte senza un perchè... È il canto della terra di Mercedes Sosa, madre di ogni madre, voce dei disperati e di ogni dolore che recita la pioggia al contraio nei barrios sperduti dell'America latina... (Pippo Pollina)

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