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14 febbraio 2012

DESTRA = O ≠ SINISTRA ?

È molto in voga, tra i governanti deposti, lodare il governo Monti come ideale prosecutore della loro opera illuminata. Da Alfano al socialista (ah! ah! ah!) Cicchitto e addirittura alla Santanché, che avendo sentito dire che Monti è di destra se ne sente in qualche modo imparentata. Il trucco è patetico, ma fa parte di quegli auto-inganni che aiutano a tirare avanti quando i conti con se stessi sarebbero troppo dolorosi. Basterebbe una lettura anche distratta della stampa del pianeta Terra per prendere atto che il cambio Berlusconi-Monti è vissuto, nel mondo intero, come un miracoloso ribaltamento: come se la Costa Concordia si raddrizzasse da sé sola, tirasse un muggito con la sirena e riprendesse la navigazione.  
Niente – non lo stile, non gli obiettivi, non la velocità di esecuzione, perfino non l’aplomb dei maschi e delle femmine – rassomiglia, nel governo Monti, al precedente.  
Destra, per altro, significa poco, forse anche meno di sinistra. 
Di destra furono Mussolini e Einaudi, Almirante e Scalfaro. Di destra è la Minetti e probabilmente il ministro degli Interni Cancellieri. Non solo non c’è nesso, ma c’è una cesura clamorosa, mai vista nella storia repubblicana, tra la destra di Arcore e quella che ne ha pietosamente rimosso la salma. = L'Amaca di Michele Serra su Repubblica. 


Vero, tutto vero ciò che scrive Serra: sembra un miracolo che sulle macerie lasciate da quel bullo di Arcore si sia installato un vero governo, responsabile, serio, distante mille anni luce dai guitti che lo hanno preceduto. 
Un governo di destra, però, delle cui scelte non si può andare fieri. Anche quella sinistra interpretata da Bersani non può e non deve gioire di un governo che rischia di confondere le idee ai suoi elettori. 
È da decenni, ormai, che aspettiamo che in Italia si dica qualche parola semplice, chiara, netta di sinistra. Che non venga contrabbandata la buona politica di destra come necessaria, utile e rispondente ai bisogni del popolo di sinistra. 

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