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10 aprile 2011

La mia visita al Museo del Satiro danzante e alle Cave di Cusa

Ieri, approfittando della giornata decisamente estiva, ho inaugurato la mia settimana della cultura con una visita al Museo del Satiro danzante a Mazara del Vallo e poi alle Cave di Cusa, situate tra Selinunte e Campobello di Mazara, su un pianoro vicino alla costa. (Le cave furono utilizzate per l’estrazione del materiale necessario alla costruzione dei templi di Selinunte).
Anche il Dipartimento dei Beni culturali e dell'Identità siciliana aderisce, infatti, alla XIII Settimana della Cultura. I musei, le gallerie, le aree archeologiche e le biblioteche regionali si aprono gratuitamente al pubblico, con mostre, visite guidate e conferenze dal 9 al 17 aprile 2011. Questo il programma fornito dalla Regione Sicilia.

Il Prof. Paolo Moreno in questo video racconta del recupero, restauro e restituzione alla città di Mazara del Satiro Danzante.


Mi piace aggiungere il video di Gabriele Mulè che mette in relazione il recupero del Satiro con il salvataggio di tanti migranti che attraversano su imbarcazioni di fortuna il Canale di Sicilia.
Dedicato a tanti uomini e donne che danzano nelle profondità marine.


SATIRO DANZANTE
La statua è stata ripescata nel Canale di Sicilia, nel Marzo del 1998, al largo di Mazara del Vallo. Era a circa 500 metri di profondità. Rappresenta un Satiro danzante, una delle figure mitologiche del corteo orgiastico che accompagnava Dioniso, il dio greco del vino. Lo scultore infatti ha fissato nel bronzo l’attimo in cui l’essere mitologico è sul punto di compiere un salto. La testa è abbandonata all’indietro, le ciocche dei capelli al vento e lo sguardo rivolto verso l’alto.
Nell’ottobre del 1998 le Autorità siciliane hanno affidato il Satiro all’Istituto Centrale per il Restauro che ha dedicato all’opera quattro anni di intenso lavoro, liberandolo dalle numerosi incrostazioni, dovute alle condizioni fisico-chimiche e agli organismi presenti nel fondo marino, restituendo alla statua la sua originaria bellezza e forza espressiva. È stata riportata a Mazara dei Vallo nell'ex chiesa di Sant'Egidio trasformata in museo. Duemila e quattrocento anni, sei millimetri di spessore di bronzo, centootto chili di peso, due metri e otto centimetri di altezza sono le caratteristiche di questo "bronzo" attribuito a Prassitele. È verosimile che la statua facesse parte del carico di una nave naufragata tra la Sicilia e Capo Bon in un periodo di massima diffusione del commercio antiquario nell`antichità. La qualifica di "Satiro in estasi" nacque dal confronto con le innumerevoli riproduzioni antiche su gemme e rilievi marmorei. Fin dall`epoca arcaica la ceramica ateniese illustra le Baccanti impegnate nella danza circolare; figure simili appaiono sbalzate intorno al 400 su di un cratere in lamina bronzea, dove le donne scuotono la chioma vibrante.
All'interno del Museo, oltre al Satiro, si possono ammirare altri reperti: una zampa di elefante, un'ancora, anfore, capitelli, venuti alla luce dalle acque del Canale di Sicilia.

In una incomparabile cornice naturale, tra cieli limpidi ed un mare azzurro, le grandiose rovine della potente Selinunte raccontano un periodo epico della storia di Sicilia. Il tutto in uno dei più grandi e spettacolari parchi archeologici del mondo. 
Ieri, però, ho tralasciato la visita al parco archeologico selinuntino, più volte e in occasioni diverse visitato nell'arco della mia vita. Ho preferito, di ritorno da Mazara, fermarmi alle Cave di Cusa dove sono stati estratti i possenti blocchi di calcarenite necessari alla costruzione dei templi. 
Grazie alla documentazione archeologica è stato possibile ricostruire le varie operazioni di cava: secondo le varie necessità, veniva praticata sul piano orizzontale del banco una trincea circolare, ampia lo spazio necessario (circa 50 cm) per consentire allo scalpellino poi di procedere fino alla quota necessaria. Venivano quindi inseriti cunei sul piano inferiore, e veniva provocato il distacco del blocco. Successivamente, con l’aiuto di leve, il blocco veniva sollevato e, rotolando, trasportato nel luogo in cui veniva realizzata una prima sbozzatura. Alla fine si procedeva con il trasporto che avveniva generalmente con carri trainati da buoi. Un evento traumatico - la conquista punica - determinò il momento di interruzione improvvisa del lavoro di cava. I pezzi vennero lasciati laddove erano, alcuni appena sbozzati, altri completamente finiti e già partiti per il lungo viaggio verso la destinazione.

SELINUNTE - La Città degli Dei


Cave di Cusa: foto


A conclusione di questo percorso mi è gradito consigliare un sito navigabile del parco archeologico di Selinunte e dintorni, meravigliosamente strutturato e articolato. Chi non può venire a Selinunte, chi ha voglia di tornarci in una visita virtuale, chi intende preparare il suo viaggio visiti Selinunte online e non solo.

Voglio citare, infine, un'opera di altissima poesia lirica che si svolge in una suggestiva cornice tra mito, storia e incantamento e che trae ispirazione dal ritrovamento del Satiro Danzante nelle acque di Mazara del Vallo:
La GROTTA AZZURRA E IL SATIRO DANZANTE di Evelina Maffey che ho avuto il piacere di recensire all'epoca della sua uscita.

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