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14 giugno 2011

La spudoratezza senza limiti delle facce di bronzo e da c...

Questo è il governo che ha fatto le leggi e assunto gli impegni sulla partecipazione dei privati alla gestione dell'acqua, sulle centrali all'uranio, sul legittimo impedimento; è il governo che ha costretto il parlamento a discutere da oltre 3 anni di tutti gli scudi giudiziari possibili e immaginabili a favore del suo leader plurindagato e in attesa di giudizio; è il governo che ha impedito l'election day collocando i referendum il 12 e 13 giugno nell'intento di far fallire il raggiungimento del quorum, con un notevole aggravio di spesa; è il governo che ha tentato in extremis tutte le carte per impedire che si tenesse quello sul nucleare, il più atteso dagli Italiani; che ha boicottato in tutti i modi la consultazione popolare, fino a lasciare intendere che era inutile, invitando i cittadini a disertare le urne e andare al mare.
Dopo il risultato clamoroso che vede una straordinaria partecipazione al voto, che si attesta sopra il 57% con i Sì intorno al 95%, cosa farebbe un governo serio e responsabile? Prenderebbe atto del fallimento della sua politica, chiederebbe scusa agli Italiani per il disturbo e toglierebbe l'incomodo.

No, non fanno questo. Loro sostengono il loro diritto-dovere di continuare a governare (si fa per dire). Governare cosa? Come? Per chi? Il premier ha rilasciato una dichiarazione in cui prende atto, graziosamente, del risultato e s'impegna a tenerne conto. Dunque, niente legge sulla privatizzazione dell'acqua, niente centrali nucleari, ma niente leggi ad personam di alcun tipo dopo che i cittadini hanno annullato l'ultimo simulacro di legittimo impedimento che la Corte costituzionale aveva mantenuto in vigore.

Ma non hanno proprio voluto leggere e capire il senso profondo dell'esito referendario? Sarò fazioso ma, a mio modesto avviso, i cittadini hanno voluto dire: ne abbiamo ormai le tasche piene; da questo governo e dalla sua maggioranza non ci aspettiamo più niente di buono per il Paese, perciò sgombrate il campo; iatevenne!

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Invece, il serafico Capezzone - gli occhi a me - dichiara amabilmente che la consultazione si svolgeva su tre temi precisi, che il governo rispetterà l'esito del referendum ed è legittimato a governare; e si augura che la sinistra non strumentalizzi la consultazione popolare. Onore al povero Quagliariello che, partecpando ad un dibattito da Mentana, ha perso la sua grinta studiatamente garbata non sapendo più dove nascondere la faccia e, arrampicandosi sugli specchi, pensando forse ai suoi trascorsi radicali, ha cominciato inopinatamente a balbettare.

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