Uno spettacolo indecoroso, indegno, quello che questo governo, con in testa il suo capo, sta dando all’Italia e al mondo intorno ad un corpo inerte, artificialmente mantenuto in vita vegetativa da 17 anni, quando Eluana, in seguito ad incidente automobilistico, entrò in coma irreversibile.
Chiunque, comunque la pensi, sente chiaramente che c’è un accanimento politico sconsiderato e strumentale nel voler cancellare per decreto quanto la magistratura in più gradi di giudizio, fino all’ultimo livello, ha deciso, in assenza di una legge in proposito invocata da anni e mai approvata.
Quando poi ci si accorge dalle chiare parole del premier che l’oggetto del conflitto non riguarda tanto la vita o la morte di una giovane sfortunata, ma il bisogno irreprimibile di questo governo di umiliare la magistratura, di demolire il ruolo di controllo attribuito dalla Costituzione al Presidente della Repubblica relativamente alla decretazione d’urgenza; la frenesia di questo personaggio sempre intento a strappare le regole democratiche per agire sciolto da ogni vincolo e da ogni garanzia democratica, al punto da dichiarare che cambierà la Cosituzione; allora il quadro dovrebbe apparire fosco anche a quanti in buona fede lo hanno seguito.
Si può accettare la posizione della Chiesa quando indica ai suoi fedeli il corretto atteggiamento etico di fronte alla vita e alla morte; anche se le posizioni assunte in questo caso sembrano contraddire in modo plateale l’articolo 2278 del suo Catechismo che recita “L'interruzione di procedure mediche sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'accanimento terapeutico. Le decisioni vanno prese dal paziente o da coloro che ne hanno legalmente il diritto”.
Ma quando a rinunciare ad una posizione laica ed equilibrata è il governo di uno Stato democratico, con una supina adesione alle posizioni intransigenti di una istituzione religiosa e una forzatura intollerabile rispetto agli altri poteri istituzionali, allora rischia di venir meno il principio delle garanzie e della divisione dei poteri e i cittadini hanno serio motivo di allarmarsi.
Questo che mostra di preoccuparsi della sorte di Eluana è lo stesso governo che criminalizza gli immigrati irregolari, li tratta come bestie e chiede ai medici che li hanno in cura di denunciarli!
Chiunque, comunque la pensi, sente chiaramente che c’è un accanimento politico sconsiderato e strumentale nel voler cancellare per decreto quanto la magistratura in più gradi di giudizio, fino all’ultimo livello, ha deciso, in assenza di una legge in proposito invocata da anni e mai approvata.
Quando poi ci si accorge dalle chiare parole del premier che l’oggetto del conflitto non riguarda tanto la vita o la morte di una giovane sfortunata, ma il bisogno irreprimibile di questo governo di umiliare la magistratura, di demolire il ruolo di controllo attribuito dalla Costituzione al Presidente della Repubblica relativamente alla decretazione d’urgenza; la frenesia di questo personaggio sempre intento a strappare le regole democratiche per agire sciolto da ogni vincolo e da ogni garanzia democratica, al punto da dichiarare che cambierà la Cosituzione; allora il quadro dovrebbe apparire fosco anche a quanti in buona fede lo hanno seguito.
Si può accettare la posizione della Chiesa quando indica ai suoi fedeli il corretto atteggiamento etico di fronte alla vita e alla morte; anche se le posizioni assunte in questo caso sembrano contraddire in modo plateale l’articolo 2278 del suo Catechismo che recita “L'interruzione di procedure mediche sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'accanimento terapeutico. Le decisioni vanno prese dal paziente o da coloro che ne hanno legalmente il diritto”.
Ma quando a rinunciare ad una posizione laica ed equilibrata è il governo di uno Stato democratico, con una supina adesione alle posizioni intransigenti di una istituzione religiosa e una forzatura intollerabile rispetto agli altri poteri istituzionali, allora rischia di venir meno il principio delle garanzie e della divisione dei poteri e i cittadini hanno serio motivo di allarmarsi.
Questo che mostra di preoccuparsi della sorte di Eluana è lo stesso governo che criminalizza gli immigrati irregolari, li tratta come bestie e chiede ai medici che li hanno in cura di denunciarli!
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