Un ministro che definisce 'guerriglieri' gli studenti che manifestano pacificamente, o non sa cosa dice (ed è grave) o usa una provocazione pericolosa (ed è gravissimo). Se poi, correggendosi, aggiunge che 'non sono degni di essere definiti guerriglieri' allora appare evidente l'istigazione alla lotta dura, alla guerriglia armata, in modo che possa attuarsi l'auspicio espresso da un ex-presidente della Repubblica che non mi va di nominare (dovrei dire Kossiga?).
Il ministro in questione (neanche lui mi va di nominare, dovrei dire .... .......) farebbe bene a contare fino a dieci prima di profferir verbo e a valutare bene gli effetti che possono produrre le parole evocatorie, pronunciate in modo sconsiderato.
Ma il consiglio vale anche per qualcun altro che suole parlare in libertà.
Ma il consiglio vale anche per qualcun altro che suole parlare in libertà.
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Ti ringrazio, Victor