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Amo riflettere e ragionare su quanto vedo e sento.

Benvenuto nel mio blog

Dedicato a quei pochi che non hanno perso, nella babele generale, la capacità e la voglia di riflettere e ragionare.
Consiglio, pertanto, di stare alla larga a quanti hanno la testa imbottita di frasi fatte e di pensieri preconfezionati; costoro cerchino altri lidi, altre fonti cui abbeverarsi.

Se vuoi scrivermi, usa il seguente indirizzo: mieidee@gmail.com
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25 aprile 2012

Perché celebrare il 25 Aprile

  • Perché è la Festa della Liberazione e ricorda l'anniversario della liberazione dal nazifascismo. 
  • Perché per combattere il nazifascismo si era organizzata la Resistenza e la lotta partigiana. 
  • Perché uomini, donne, giovani, anziani, religiosi, militari, persone di diversi ceti sociali e convinzioni politiche ebbero la voglia di lottare per ottenere in patria la democrazia, il rispetto della libertà individuale e l'uguaglianza. 
  • Perché il 25 aprile 1945 i Partigiani, supportati dagli Alleati, entrarono vittoriosi nelle principali città italiane, mettendo fine al tragico periodo di lutti e rovine e iniziando il processo di liberazione dell'Italia dall'oppressione fascista. 
  • Perché qualche anno dopo, dalle idee di democrazia e libertà, è nata la Costituzione Italiana. 
Io voglio ricordare questa data, carica di suggestioni e ricca di senso, con la felice interpretazione di Bella Ciao da parte di Pippo Pollina.




Sulla Resistenza italiana ti propongo tre romanzi scritti da autori che sono stati testimoni di quel tragico periodo, che puoi scaricare gratuitamente in pdf: 

Il sentiero dei nidi di ragno - Italo Calvino 
Ambientato in Liguria, tra gli stretti vicoli di un paesino della Riviera di Ponente, durante la Resistenza. Il protagonista è Pin, un ragazzino solo e senza guida. La sorella fa la prostituta e tra i clienti ha anche i militari tedeschi; per questo motivo Pin viene emarginato e insultato. Per ripicca e per avere la considerazione degli adulti, il bambino decide di rubare la pistola all'amante della donna e di nasconderla. Questo gesto scatenerà una serie di eventi che lo porterà ad essere messo in prigione dai tedeschi e, una volta scappato, ad entrare in contatto con i gruppi di partigiani che si nascondevano tra i monti. Nel condividere con loro la difficile vita da ribelli, imparerà ad affrontare la realtà di un paese in guerra. 

La casa in collina - Cesare Pavese  
Narra le vicende di Corrado, durante l'estate del 1943. L'uomo è un professore quarantenne che vive sulle colline antistanti Torino, non è sposato e ha due donne, madre e figlia, che si occupano di lui e dell'andamento domestico. Corrado tutte le sere si rifugia sulle colline per scampare ai bombardamenti tedeschi sulla città sfuggendo così alla guerra e ad un quasi obbligato schieramento politico. Tra i partigiani ha amici, Cate, una fiamma del passato, e il figlio di lei, probabilmente suo. La guerra incombe, i tedeschi incalzano e i suoi amici vengono arrestati, forse uccisi, ma lui fugge e per salvarsi abbandona anche il giovane ragazzo, affidatogli da Cate: niente sembra scrollarlo dalla sua vigliaccheria. Un giorno però si imbatte per caso nella cruda uccisione di alcuni fascisti, da parte dei partigiani di zona. La morte e il sangue così vicini e reali lo fanno riflettere amaramente sulla sua vita e sul periodo storico in cui si trova. Tramite Corrado si entra in contatto con la guerra e la creazione dei gruppi partigiani. 

Il partigiano Johnny - Beppe Fenoglio 
Nel settembre del 1943 Johnny, giovane studente di letteratura con l'amore per la cultura anglosassone, decide di unirsi ai partigiani della sua città, Alba. Lo fa non tanto per convinzione ideologica, quanto forse per aver immaginato poeticamente e astrattamente quella vita avventurosa. La realtà però si rivela tutt'altro che epicamente magica: è una lotta quotidiana contro la morte, la fame, la solitudine e soprattutto la guerra. Le guerriglie e le lotte portano il giovane a trovarsi solo, senza più nessun amico, solo con la natura che lo circonda. Ha così la possibilità di fare un'attenta analisi introspettiva, che lo porta a realizzare quanto la guerra possa distruggere un uomo, le sue certezze, i suoi sogni e i suoi desideri. Johnny torna tra la gente, ma non è più in grado di integrarsi normalmente. Il libro è incompiuto, ma è comunque considerato uno dei più pragmatici e originali romanzi sulla Resistenza italiana. 

Appello dell'Anpi per il 25 aprile 
Associazione Nazionale Partigiani d'Italia 
Resistenza italiana 

24 marzo 2011

Quando la guerra capita a fagiolo

Mentre tutte le prime pagine dei giornali e i programmi tv di approfondimento si dedicano alla guerra in Libia, fanno il resoconto delle bombe sganciate e dei danni prodotti, discettano sulla catena di comando e avanti così, arriva la Prescrizione breve per gli incensurati con l'emendamento Paniz 4-bis; arriva Saverio Romano all'Agricoltura (transfuga Udc ed esponente di spicco dei responsabili del Pid), indagato per concorso esterno in associazione mafiosa e per corruzione finalizzata al favoreggiamento di Cosa Nostra. E ancora: per finanziare il Fus (Fondo unico per lo spettacolo) e per cancellare la contestata tassa di 1 euro sui biglietti del cinema, il governo decide di aumentare l'accisa sui carburanti di 1-2 centesimi. (Come se non bastasse che già il 70/100 del costo di un litro di carburante è costituito da accise ed imposte che andrebbero ridotte piuttosto che aumentate). 

Tutto questo mentre cresce il divario economico tra nord e sud; la disoccupazione colpisce specialmente i giovani e le donne, in modo particolare nel sud; non si parla più di riforma fiscale e più equa distribuzione della ricchezza; cresce l'evasione fiscale che nel 2010 in termini di imposte sottratte all'erario ha raggiunto i 176 miliardi di euro l'anno, con percentuali record al Nord. (Dati di Professione Finanza)
Solo il federalismo fiscale rimane ancora in campo. Per Tremonti addirittura è lo strumento che permetterà di dire basta a quel meccanismo per cui i poveri delle regioni ricche finanziano i ricchi ladri delle regioni povere
Ma vedi a cosa va a pensare il ministro dell'Economia al fine di produrre equità!

Nel suo Rapporto su redditi, disuguaglianza e povertà del 2010, l’Ocse ha rilevato un aumento del divario tra ricchi e poveri che colpisce i tre quarti dei 30 paesi che fanno parte dell’organizzazione, ma l'Italia si trova nella non lodevole lista degli stati in cui, in più, si assiste anche ad un aggravamento del divario tra i più abbienti e la classe media.

Ormai, dunque, gli argomenti all'O.d.G. sono le bombe, i missili, le reazioni di Gheddafi, i contrasti fra i volenterosi, i fondamentalisti arabi, il terrorismo, e avanti così. 
Come strumenti di distrazione di massa sono di gran lunga più efficaci delle vergognose telenovelas costruite dalla tv intorno alla morte di Yara e Sara e alla scomparsa delle due gemelline.

Chissà quando la nostra classe politica troverà il tempo e il modo di affrontare i reali problemi del Paese!

22 marzo 2011

Odissea all'alba fa notte

Una rassegna stampa che fa il quadro sullo stato dell'arte, con una sola certezza:  siamo in un cul de sac. E a farne già le spese sono la Sicilia, totalmente esposta sullo scenario di guerra, e la piccola isola di Lampedusa, propaggine avanzata d'Europa nel Mediterraneo, che scoppia per l'arrivo di migliaia di profughi, ormai in numero superiore ai residenti. Chi, invece, ha perso definitivamente la faccia e cerca solo di salvare il deretano è lui, l'amico del tiranno di Tripoli. 
Da non perdere il bel video L'Italia tradisce sempre di Marco Travaglio, che ricostruisce i nostri rapporti col raìs in chiave di sferzante ironia.

Frattini: Senza Nato riprendiamo le basi Medvedev-Putin, lite sulla risoluzione Onu

Italia e Francia, scontro sulle basi. Raid a Tripoli

Scontro tra Italia e Francia sulla missione

Berlusconi: sono addolorato per Gheddafi

Lucio Caracciolo: Comunque vada noi abbiamo perso


Può succedere di tutto - Intervista a Gian Antonio Stella

L'alleanza dove ognuno va per sé di Boris Biancheri

Libia: così non si difendono i diritti umani!
Dieci tesi sull’intervento militare di Flavio Lotti, Coordinatore nazionale della Tavola della pace.



L'Italia tradisce sempre di Marco Travaglio 
(video interessante che ricostruisce i nostri rapporti col raìs)

20 marzo 2011

Tanto tuonò che piovve! E siamo in guerra ...

in braghe di tela o, se vuoi, in mutande! 
Il ministro italiano della Difesa ieri ha dichiarato che non gli va di fare l'affittacamere e distribuire le chiavi. Si riferiva ai caccia alleati che useranno le nostre basi nel Mediterraneo. 
Vuole anche lui un ruolo importante nella guerra di Sarkozy e Obama: vuole che gli venga riconosciuto il livello di maître d'hôtel che non gli è stato mai contestato da alcuno. 

Il proprietario del complesso lo ha invitato a stare calmo, a non incollerirsi a vuoto. Gli ha fatto capire che è meglio lasciare fare agli altri il lavoro sporco. A noi basta fare sfilare in TV i nostri caccia e mostrare le nostre navi mentre uno speaker, addestrato all'uopo, ne spiegherà le potenzialità militari e l'avanzata tecnologia. 
D'altra parte non è opportuno innervosire il raìs finché sarà in grado di fare male. Non dimenticare, caro Ignazio, che fino all'altro ieri abbiamo accolto il leader libico nel nostro Paese con tutti gli onori e i baciamano di rito e non possiamo, di punto in bianco, saltare il fosso. Pensa che siamo il paese più esposto, in tutti i sensi. Immagina se quel porco si mettesse a raccontare tutto quello che ci siamo detti durante le visite in Italia ma anche a Tripoli! Dai retta a me: quando sarà finita, stai tranquillo, ne venderemo le spoglie

Di contro c'è il raìs nostrano, in camicia verde non a caso, che tuona: il Consiglio dei ministri aveva rallentato l’appoggio con una posizione cauta di non partecipazione diretta. Poi ci sono ministri che credono di essere più del premier e parlano a vanvera. Loro (i francesi) bombardano e si prendono il petrolio e da noi arrivano milioni di immigrati. 

Questa guerra, necessaria ma inopportuna, è un bel rompicapo!
E noi siamo l'Italietta di sempre. 
Anche peggio! Molto peggio!


La Russa: Ruolo decisivo dell'Italia

Leggi anche: Professoressa, ma siamo in guerra? di Mila Spicola

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