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03 giugno 2010

LA RAI: SERVIZIO PUBBLICO O MEGAFONO MONOCRATICO?

"Serena Dandini è anche peggio di Santoro. La Dandini è scoraggiante - In campagna elettorale, quando non poteva fare il programma con ospiti politici, ha invitato solo giornalisti chiaramente di sinistra facendo, di fatto, campagna elettorale. Per non parlare poi delle sue domande retoriche e preconfezionate". "Il Tg di Minzolini non mi dispiace, è quello che guardo se voglio essere sicuro di essere informato in una maniera ragionevolmente corretta". "Il più fazioso? Il Tg3  fa danni per 30 minuti. Rainews24 per 24 ore".

Sono giudizi opinabili e anche accettabili se provenissero da un cittadino qualunque, abbonato RAI che paga il canone. Avrebbero lo stesso, identico valore dei miei che sono perfettamente opponibili a quelli sopra esposti. Penso, infatti, con milioni d'italiani, che il TG1 - direzione Minzolini - sia il peggiore TG del servizio pubblico di tutti i tempi. Se voglio avere un minimo d'informazione decente sulla RAI, guardo TG3 e Rainews24. Tra i programmi d'intrattenimento e approfondimento trovo qualcosa di utile, che mi arricchisce in Parla con me, in Annozero, in Che tempo che fa, in Report. Rifuggo come la peste, invece, come tanti altri italiani, i programmi condotti dalla Ventura di cui non sopporto l'eloquio e il modo di atteggiarsi, per non parlare della sua specialità L'isola dei famosi. Per le stesse ragioni e per altre che non sto qui a precisare, mi tengo lontano da L'ultima parola di Gianluigi Paragone e dall'affabile Monica Setta.

Sembrano giudizi e opinioni opposte che possono avere spazio e riconoscimento in un libero confronto di idee. Ma non è così! Quelli espressi da me coincidono con quelli espressi da un'ampia fascia di cittadini e teleutenti che pagano il canone e vorrebbero una televisione libera, autonoma, pluralistica e non oppressa dalla presenza asfissiante dei partiti e del governo; una Tv, insomma, in cui valessero il merito, le capacità e l'equilibrio; una TV di vero servizio pubblico e per il pubblico. Quelli in alto, invece, sono i giudizi espressi ieri, nel programma di Radio2 Un giorno da pecora, da Paolo Romani, uomo della scuderia Mediaset, perciò vice ministro allo Sviluppo economico con delega alle telecomunicazioni, aspirante a sostituire il dimissionario Scajola se e quando il capo si deciderà a dargli l'avanzamento.

Mi dispiace, caro viceministro, siamo agli antipodi e avrete tanta, troppa  difficoltà ad omologare gli Italiani nel pensiero unico che Le sta così a cuore. Non basterà il bavaglio che state forsennatamente confezionando a tacitare il libero pensiero e ad eliminare la voglia di conoscere, di sapere e giudicare di gran parte della popolazione italiana!
Auguri, comunque, per il suo prossimo avanzamento di carriera e buona fortuna.

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