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08 marzo 2010

MONTA LA RIVOLTA NEL PAESE DEI DECRETI INTERPRETATIVI


La rivolta popolare contro il decreto salva-liste acquista forme e modalità inedite: nella rete la rabbia esplode in modo spontaneo con video, vignette, canzoni e fotomontaggi; nelle piazze e per le strade d'Italia si affollano cittadini di tutte le età e tendenze politiche che dicono BASTA e chiedono a viva voce il rispetto delle regole. Sembra davvero che l'ultimo strappo abbia fatto traboccare il vaso. L'attacco che prende di mira la scandalosa gestione della cosa pubblica attuata dal governo in carica con un incredibile, costante ricorso a leggi ad personam, non risparmia questa volta il Quirinale che ha avallato l'ultima lacerazione alla legge elettorale vigente, reinterpretata ad usum delphini, e neanche il maggiore partito all'opposizione, responsabile di aver praticato, finora, un'opposizione debole se non connivente.

A proposito del PD e della presa di posizione della senatrice Finocchiaro, una mia lettrice assidua, Antonella, mi chiede di pubblicare una sua riflessione accorata. Lo faccio volentieri:
Signora Finocchiaro, vorrei porle alcune domande. Spero in un modo o nell'altro risponderà, perchè queste che le pongo sono quelle che dopo la Sua intervista, molti italiani si porranno.
1) cosa vuol dire che "ora le cose cambieranno"? Perchè prima cosa facevate, invece dell'opposizione? Ci spieghi, per favore.
2) cosa vuol dire che "il Presidente è il garante"?
Di cosa? Nostro o della "maggioranza"? Cosa ha fatto per garantirci, per fermare la rovina dell'Italia, oltre a firmare immediatamente ogni squallido decreto? Oltre a dare addosso, a volte addirittura senza sentire anche la seconda campana, a chi discuteva, come suo dovere, il suo operato?
3) Cosa significa che "senza decreto si sarebbe potuta trovare una soluzione condivisa"? Non è un gioco. Le elezioni non sono un gioco. La democrazia non è un gioco. Sono state presentate liste con firme false. Sono state ammesse liste che non erano state presentate. C'è chi si candida, e per legge non lo può fare. Non si può intavolare un dialogo con chi con prepotenza, arroganza, minacce, pressioni, abuso di potere e di mezzi televisivi, infrange le regole più elementari, basilari, di una democrazia.
Ci spieghi cortesemente cosa significa per Lei, per voi, legge - democrazia - diritti - opposizione. Perchè, evidentemente, forse non intendiamo le stesse cose. Però, essendo una persona civile, democratica, educata, sono sempre disponibile a capire, ad ascoltare. Direi che (non è certamente una minaccia, ma un dato di fatto) vi conviene spiegare agli italiani prima del 28 marzo, perchè così come stanno le cose, credo avrete delle grosse sorprese elettorali. Ed anche un gran peso sulla vostra coscienza. Ci spieghi perchè isolate, criticate Di Pietro, che dice ciò che pensiamo tutti noi onesti, noi che se arriviamo in stazione dieci minuti dopo l'orario, abbiamo perso il treno, noi che se dovessimo mai fare una firma falsa andremmo in galera, noi che, con i nostri 1000 euro al mese, resistiamo nell'onestà, cosa che chi ne prende 20.000 ha il "coraggio" di calpestare. 

Questo è lo stato d'animo più diffuso tra le persone normali, che vivono con difficoltà i problemi quotidiani e rispettano la legge per principio ma anche solo per non incorrere nei suoi rigori, e poi assistono allo scempio di legalità consumato a cuor leggero e in barba a tutti da chi crede di poter impunemente fare della 'res publica' una cosa propria.
Sarà bene che almeno le forze d'opposizione (gli altri ormai sono ciechi e sordi) comincino a tenere nella dovuta considerazione il disagio e l'insofferenza montanti nel paese.

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