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Sacconi, nel corso del suo intervento, ha poi sottolineato come «non possiamo permetterci neanche lontanamente che vada deserta un'asta pubblica di titoli di Stato. Ci sarebbe una carenza di liquidità per pagare pensione e stipendi e faremmo come l'Argentina»."
La reazione del Pd non si è fatta attendere: "Quanto affermato dal ministro Sacconi è segno di assoluta irresponsabilità: manifestare preoccupazione per un rischio di default per il nostro paese è di una gravità inaudita", afferma Michele Ventura, ministro dell'attuazione del programma nel governo ombra del Pd, che attacca: "un allarme di bancarotta dello stato può avere infatti pesanti ripercussioni proprio sulla questione della fiducia che invece il governo dovrebbe trasmettere al paese e ai mercati internazionali". "Per fortuna che per il governo i pessimisti eravamo noi. Se l'ottimismo invece è quello del ministro Sacconi, allora c'è poco da stare allegri" gli fa eco Andrea Orlando, portavoce del Pd. «Tremonti chiarisca», ha chiesto il Senatore Tiziano Treu. «I pessimisti sono al Governo, che non riesce a mettere in campo provvedimenti coraggiosi», gli ha fatto eco il compagno di partito Giorgio Tonini.
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Ma possibile che siamo davvero alla bancarotta? Ma è normale che di fronte ad una situazione economica e finanziaria di una gravità senza pari, la maggioranza e l'opposizione non riescano a trovare un comune terreno di confronto? A volte mi sembrano come i polli di manzoniana memoria, che si beccano a sangue, inconsapevoli del loro destino. Purtroppo per noi, è il nostro destino che è nelle loro mani! C'è da augurarsi che qualche volta se ne ricordino.
Purtroppo, caro Vito,
RispondiEliminada fuori l'Italia si vede chiarissimo il parallelo con l'Argentina...e gia` da tempo. Come potrebbe essere altrimenti? Sarabbe come negare la gravita`. Sarebbe come dire che se ti lanci dalla finestra non e` probabile che morirai ma non e` impossibile. Certo. Sicuramente ti farai un gran male...e l'Italia si e` gia` lanciata da almeno un decennio. Aspettiamo l'impatto. Gia` i colpi dei primi rami degli alberi si sentono: giovani senza lavoro e con uno stipendio da fame rispetto al resto dell'Europa. I giovani che 'contano', quelli con una professionalita` e una laurea, emigrano. E chi rimane a portare avanti il paese? Anziani, ignoranti e furbetti? Gli anziani prima o poi, biologicamente, finiranno...e chi sara` la nuova classe dirigente? I furbetti con il suv e l'ultimo modello di cellulare che cercheranno di sfruttare i pochi che, per motivazioni personali o per mancata professionalita`, non sono andati all'estero? E intanto all'estero, che hanno saputo valorizzare i giovani con stipendi doppi e tripli rispetto a quelli italiani, sono tre spanne al di sopra a livello di professionalita`, competenza, efficienza...di economia.