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24 maggio 2012

LA FINE DI UN SOGNO

Il Boss non si capacita: si è visto squagliare il partito tra le mani e vuole correre subito ai ripari. Ma non sa come fare. L'idea più condivisa fra i suoi gregari è quella di cambiare nome al partito per farlo diventare il movimento dei moderati con un programma alla Grillo e con il vecchio leader alla guida. 
Ma i moderati aspettano tutti di suicidarsi con lui? E poi, basta cambiare l'astuccio per rendere più appetibile il prodotto? Dopo l'esploit del M5S, il Boss dei boss sembra affascinato dal comico diventato profeta del cambiamento e vorrebbe attrarlo nella sua orbita o tentare di emularlo. Ma come fare?

Io avrei un consiglio disinteressato da dargli, se volesse ascoltarmi. Il miglior presidente del consiglio degli ultimi 150 anni ha dato ormai il meglio di sè al governo del paese, e i risultati si vedono tutti. Tornare in campo in quel ruolo non gli consentirebbe di fare di più e meglio. Non gli resta che giocarsi l'ultima carta: creare le intese e le alleanze a vasto raggio - lui ne è maestro - per farsi eleggere presidente della repubblica prima della fine della legislatura, grazie alle dimissioni pilotate di Napolitano.
Trasformato il Quirinale nella nuova sede per il bunga bunga e le gare di burlesque, potrebbe convocare tutti i leaders dei partiti, presenti in parlamento e non, e creare i travestimenti necessari per il governo della prossima legislatura. 
Tolta a Monti la fiducia e convinto Grillo a candidarsi, potrebbe dare a quest'ultimo l'incarico per la formazione del nuovo governo di unità nazionale. Bossi potrebbe uscire dall'angolo e diventare presidente del senato, alla camera la presidenza potrebbe andare a D'Alema per i suoi alti meriti di tessitore. Lusi e Belsito dovrebbero essere nominati d'ufficio, per meriti speciali, uno alla presidenza della corte dei conti e l'altro alla ragioneria dello stato. Anche a Bersani che ha vinto le elezioni amministrative occorre dare un premio: assaggiatore ufficiale della birra alle cene di gala del Quirinale.
Dopo queste operazioni chirurgiche, il presidente potrà liberarsi della zavorra che appesantisce il suo PDL e avviare le riforme necessarie e urgenti per un vero cambiamento: pdl e pd convergono in un'unica formazione dei moderati grazie ai buoni servigi di m5s, presidenza della repubblica e presidenza mediaset coincidono e concorrono alla rinascita del paese, la rai viene venduta al miglior offerente, sky viene bandita dal territorio nazionale, la legge elettorale viene modificata alla fine di ogni legislatura per adattarla alla situazione, il parlamento legifera sulle bozze ricevute dal presidente, il governo esegue e giornali e telegiornali diffondono. Il presidente, infine, nomina i vertici delle forze armate, dei media, degli enti locali, degli organismi di controllo, e si riserva di indicare i suoi delegati al concistoro per la nomina dei nuovi cardinali e per l'elezione del nuovo pontefice. Solo allora anche la presidnza della repubblica potrà diventare una carica ereditaria.
Questo è quanto gli italiani desiderano che venga realizzato al più presto. 

Berlusconi: Il Pdl è finito, guiderò io il nuovo partito 

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