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13 aprile 2012

La prossima tassa: sulla funzione respiratoria o sulla defecazione umana?

Dopo aver decurtato le pensioni, anche quelle modeste, dell'adeguamento al costo della vita, dopo aver introitato denaro con la cosiddetta riforma delle pensioni, dopo aver aumentato le accise sui carburanti e le sigarette, i bolli, l'IVA, introdotto l'IMU anche sulla prima casa, con annessa rivalutazione degli estimi catastali, questo governo dei tecnici, escludendo la possibilità di fare cassa tassando i grandi patrimoni, colpendo le alte rendite finanziarie e il sistema bancario, riducendo i costi della politica e delle caste, vendendo parte dell'enorme patrimonio dello Stato -  che fa? Pensa di mettere una tassa sugli sms scambiati attraverso internet e cellulari ma la chiamerà Riforma della Protezione Civile. 

Inoltre sta valutando, il governo dei tecnici, la possibilità di riformare la funzione respiratoria che trasforma ossigeno in anidride carbonica ovvero, in alternativa, la defecazione umana che espelle le scorie dell'alimentazione. Ma sia nella prima che nella seconda ipotesi, il governo intende operare con criteri perequativi. 
Le perplessità a mettere in atto la tassazione della funzione respiratoria in maniera equa nascono principalmente dalla difficoltà di costruire un misuratore dell'anidride prodotta o dell'ossigeno inspirato in quanto si dovrebbe applicare un apparecchio al setto nasale, inserito in una mascherina, che risulterebbe assai invasivo e limitativo delle funzioni vitali; si è considerato, poi, il costo esorbitante per gli sportivi, i ginnasti e quanti, svolgendo lavori fisici pesanti, consumano ossigeno in dosi massicce; per quanto, in questi casi da considerare e classificare, si potrebbe ricorrere ad una riduzione delle aliquote. 

Appare, invece, più fattibile la tassazione della defecazione umana poiché è stato già brevettato il pesometro digitale, un apparecchietto che viene installato sul bordo del water e pesa al mg la quantità di feci depositata. Anche in questo caso si porrà qualche problema di equità: le famiglie con più di un WC pagheranno la tassa con un incremento progressivo in rapporto al numero degli stessi; le famiglie numerose, invece, con un solo WC, otterranno una detrazione d'imposta. Nei bagni pubblici o aperti al pubblico, l'imposta sarà a carico dei rispettivi gestori che potranno rivalersi sugli utenti aumentando la tariffa del servizio. Chi avrà modo di defecare all'aperto, sarà esonerato dal tributo in considerazione del fatto che concorrerà alla fertilizzazione dell'ambiente. Si sta studiando, infine, la possibilità di accumulare le feci condominiali e quelle prodotte in grandi ville e castelli in modo tale da trasformarle in loco, dopo un processo di essiccazione, disidratazione e liofilizzazione, in fertilizzanti pronti all'uso. Coloro che saranno in grado di attuare il suddetto piano di accumulo e trasformazione, non solo eviteranno di pagare l'imposta ma otterranno un vantaggio economico dalla vendita delle scorie trattate. 

Tutto questo nel rispetto dell'equità e della perequazione. Grazie al governo dei tecnici che opera con equilibrio, con la dovuta attenzione alle condizioni socio-economiche dei cittadini e con una particolare cura per l'ambiente. 

Ps: una delle poche attività umane ancora non prese di mira dai tecnici per fare cassa è quella sessuale. C'è da augurarsi che rimanga sempre free!

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