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19 settembre 2009

Attentato a Kabul e Libera Informazione

Oggi, 19 settembre 2009, avrebbe dovuto aver luogo la grande manifestazione di Roma per la libertà dell’informazione, indetta dalla Federazione della Stampa; manifestazione che è stata opportunamente rinviata al giorno 3 ottobre prossimo in seguito al grave attentato a Kabul in cui 6 parà della Folgore sono morti e altri soldati feriti, oltre a 15 vittime tra i civili afghani, a cui si aggiungono altri 55 feriti.
Anche noi partecipiamo al dolore che ha colpito le famiglie dei nostri soldati in missione all'estero, consapevoli dei rischi che corrono e opportunamente preparati ad affrontare l'emergenza in nome di una patria in cui ancora credono e che la politica attuale spesso offende in modo inverecondo.


L'occasione è buona, però, per uscire dal solito bla bla bla del giorno dopo e riflettere sulle innumerevoli morti in missioni di pace fornendo un elenco (che, ahimè, è destinato ad allungarsi) dei militari italiani caduti nelle cosiddette missioni di pace dal 1950 ad oggi.
A questo va aggiunto l'elenco delle vittime per stragi e terrorismo dal 1947 ad oggi (elenco impressionante che fa riflettere).
Ci sono, poi, le morti sui luoghi di lavoro che non sono incidenti perchè dipendono dall' avidità di chi rifiuta di rispettare le norme sulla sicurezza e dal disprezzo per la vita. Sono cifre da guerra (quella insensata in Iraq è costata molte meno vite all'esercito USA). Ma questa non è una guerra per il petrolio, è una guerra combattuta giorno per giorno da gente costretta a lavorare per pochi soldi, senza difese, senza tutele. Queste morti, oltre mille ogni anno, dipendono anche dall'incapacità o connivenza di chi dovrebbe approvare leggi più stringenti e farle rispettare.
Non si possono contare, infine, le vittime dei respingimenti indiscriminati in mare dei barconi di profughi e migranti. Queste sono vittime che non hanno un nome nè una lapide, degne di uno Stato di polizia e non di uno Stato di Diritto qual è l'Italia.

Portella della Ginestra: la prima strage di stato




Anche per dar conto di tanti misfatti, la libertà di stampa è un bene irrinunciabile; ed è per questo che il 3 ottobre prossimo saremo a Roma, per protestare contro il bavaglio che si vuol mettere alla libera informazione.

1 commento:

  1. .
    Ciao Vito, rispetto la tua personale opinione, ma consentimi di averne una diversa.

    Io condivido piuttosto quella di un mio vecchio amico di Palermo, che ricordando tutto ciò che anche tu ricordi, conclude tuttavia che bisognerebbe manifestare ogni giorno (e ogni giorno tallonare con puntuale, corretta e non retorica informazione) piuttosto che rinviare impegni e sospendere conflitti sempre più beceri, sempre più in atto.

    ps: non sono bravo quanto il mio amico, per maggiore chiarezza ti rinvio alla sua lettera tramite il link creato qui sul mio nikname.
    .

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