Non capita spesso che le due ricorrenze coincidano nella stessa giornata. Quest'anno gli innamorati e i buontemponi provano a mandare al diavolo, contemporaneamente, i cattivi pensieri in una sbornia doppia, mai tanto opportuna. Vero è che la situazione generale non è delle migliori ma noi, persone normali, forse siamo in grado di festeggiare la doppia ricorrenza, considerato che per noi capita una volta nell'anno.
Non avranno invece molto da festeggiare quelli che "ogni giorno è carnevale" e quegli altri (o sono sempre gli stessi?) delle escort e delle mega-feste in villa o negli sport village: per loro questo è un giorno come un altro, forse con qualche grattacapo in più, finchè gli dura la pacchia.
CARNEVALE, festa orgiastica in cui frenetica scorre l’energia, ma anche festa mortifera, durante la quale, al riparo della maschera, può accadere ogni cosa, si può commettere ogni peccato, consumare ogni passione. Festa in cui i confini - di sesso, di ceto, di morale - si assottigliano, sfumando l’uno nell’altro, e permettono l’erompere del caos nel flusso ordinato del tempo. I festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi, in particolare quello del mascheramento. Benchè facente parte della tradizione cristiana, i caratteri della celebrazione carnevalesca hanno origini in festività ben più antiche che, ad esempio nelle dionisiache greche e nei saturnali romani, erano espressione del bisogno di un temporaneo scioglimento degli obblighi sociali e delle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell’ordine, allo scherzo ed anche alla dissolutezza.
Etimologicamente dal latino "carnem levare", popolarmente tradotto "carne-vale" o "carnasciale", anticamente indicava il banchetto di abolizione della carne che si teneva subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. Nell’interpretazione di Florens Christian Rang, è il 'car navale', il carro che trascina il tempo lungo lo zodiaco e lo scandisce, ma anche la nave dei folli dei cortei e delle pitture medievali. Ma per Rang è anche il segno della libertà che l’uomo cerca di prendersi nei confronti di Dio: la libertà dello scherno, della blasfemia. In questo gioco d’inversioni, però, la risata beffarda si rovescia ancora una volta, e il riso, nota Cacciari, "è già anche risus paschalis, riso gioioso di rinascita". Oscillando tra l’Ombra (l’inverno, le vittime dilaniate dalle Baccanti, il pericolo annidato nel buio) e l’alba della rinascita pasquale, il carnevale, festa per eccellenza degli opposti, si muove tra perdizione e redenzione, tra Dio e Diavolo-Arlecchino.
'Carnilivari' (nel dialetto siciliano) dall'espressione latina carnem-levare che dal mercoledì delle ceneri fa iniziare la quaresima. Il carnevale in Sicilia affonda le proprie radici nella paura della morte. Bruciare il martedì grasso un "RE Carnalivari" (ossia un fantoccio o un condannato a morte) voleva dire dare alle fiamme i peccati dell’annata ed espiarli. Le stesse maschere avevano funzione propiziatoria e si credeva che quelle che girovagavano per piazze e vicoli nei giorni del carnevale non fossero solo umane. Si confondevano piuttosto con ombre e fantasmi venuti su dalle cavità della terra per indicare ai semi la strada da seguire onde trasformarsi in messe. Ancor oggi la fine del carnevale coincide spesso con l’equinozio di primavera quando la terra si prepara alla nuova stagione di frutti. In molti paesini siciliani resta la tradizione di bruciare un re cannalivari che l’ultimo giorno si sfarina per aria tra lapilli incandescenti.
Il Carnevale di Sciacca è fra le manifestazioni più conosciute che vengono allestite in occasione del carnevale. A parlare per primo di esso fu, nel 1889, Giuseppe Pitrè che ne fece cenno nella sua opera "Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane". Ma le origini del carnevale di Sciacca, risalgono ad un periodo molto più antico, forse ai saturnali romani o, con più probabilità, al 1616 quando il viceré Ossuna stabilì che l'ultimo giorno di festa tutti dovevano mettersi in maschera. Le prime manifestazioni sono ricordate come una festa popolare, in cui venivano consumate salsicce, cannoli e molto vino; ed il popolo si riversava per le strade, travestito in vari modi. Successivamente furono fatti sfilare i primi carri addobbati alla meglio, che portavano i mascherati sulle sedie in giro per le viuzze della città. Attualmente il Carnevale inizia il Giovedì Grasso con la consegna simbolica delle chiavi della città al re del Carnevale, Peppe Nappa, personaggio adattato dai saccensi a maschera locale che apre e chiude la festa. Termina il Martedì grasso quando il Carro di Peppe Nappa viene bruciato in piazza. La partenza del corteo dei carri, con in testa il carro di Peppe Nappa, avviene dalla Piazza Friscia. Da quel momento il carro di Peppe Nappa inizia a distribuire vino e salsicce preparate sulla brace per tutta la durata del carnevale. Per le strade del centro storico, intanto, è un susseguirsi di carri, preceduti da gruppi folcloristici che si esibiscono in balli e canti e concludono l'esibizione sul grande palcoscenico allestito per l'occasione in Piazza Scandaliato.
Per motivi straordinari ed imprevedibili, la 110/ma edizione del Carnevale di Sciacca non si svolge quest'anno alla data naturale. Per lavori di messa in sicurezza di un’area del centro storico, la manifestazione con la tradizionale sfilata dei carri allegorici è stata rinviata e si terrà dal 14 al 16 Maggio.
In passato, oltre ad essere la festa della trasgressione, dell’illiceità, rappresentava anche il superamento dell’atavica fame. Sulla tavola trasbordavano i maccheroni, i 'ziti' con ragù di maiale, la pasta al forno, le polpette, per concludere il pasto con la tradizionale pignolata. Un dolce a forma di pigna, composto da palline di pasta fritte nello strutto e poi assemblate in mucchietti ricoperti con glassa di cioccolato ed al limone, oppure ricoperti di miele e decorati con diavolina.
SAN VALENTINO, tradizionale festa degli innamorati, favorisce gli incontri amorosi, l'erotismo, la riappacificazione nella coppia e la manifestazione amorosa. Novello Eros, Valentino, il santo vescovo di Terni (Interamna Nahars, ca. 176 – Roma, 273) è stato un martire cristiano. Venerato come santo dalla Chiesa cattolica, è considerato patrono degli innamorati e della città di Terni.
Convertito al cristianesimo ed ordinato vescovo da San Feliciano di Foligno nel 197, pare che San Valentino patì il martirio anche per aver unito in matrimonio una giovane credente cristiana e un legionario romano di religione pagana. Valentino contravvenne a quella che era la regola del tempo, ossia l’impossibilità di conciliare religioni diverse. Sono molte le leggende, entrate a far parte della cultura popolare, su episodi riguardanti la vita di Valentino da Interamna.
Una leggenda narra che Valentino, graziato ed affidato ad una nobile famiglia, avrebbe compiuto il miracolo di ridare la vista alla figlia cieca del suo carceriere, Asterius: quando stava per essere decapitato, teneramente legato alla giovane, la salutò con un messaggio d’addio che si chiudeva con le parole: dal tuo Valentino… Un’altra narra come un giorno il vescovo, passeggiando, vide due giovani che stavano litigando ed andò loro incontro porgendo una rosa e invitandoli a tenerla unita nelle loro mani: i giovani si allontanarono riconciliati. Un’altra versione di questa leggenda narra che il santo sia riuscito ad ispirare amore ai due giovani facendo volare intorno a loro numerose coppie di piccioni che si scambiavano dolci effusioni di affetto; da questo episodio si crede possa derivare anche la diffusione dell’espressione 'piccioncini'. La festa venne istituita un paio di secoli dopo la morte di Valentino, nel 496, quando papa Gelasio I decise di sostituire alla festività pagana della fertilità (i lupercalia dedicati al dio Luperco) una ispirata al messaggio d’amore diffuso dall’opera di San Valentino. Tale festa ricorre annualmente il 14 febbraio ed oggi è conosciuta e festeggiata in tutto il mondo.
Oggi è festa pagana per eccellenza in cui è di rito lo scambio dei regali fra partners e d'obbligo una prestazione sessuale eccellente. Per San Valentino, infatti, nascono nuovi amori, se ne consolidano e vivificano di esistenti ma altri vanno in frantumi.
Chissà cosa produrranno quest'anno le due ricorrenze coincidenti nello stesso giorno?!
(Ho utilizzato materiale tratto dal blog Letteratitudine di Massimo Maugeri e da Wikipedia )
(Ho utilizzato materiale tratto dal blog Letteratitudine di Massimo Maugeri e da Wikipedia )
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