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16 ottobre 2009

I progetti vacui qualche volta ritornano. Perchè? A vantaggio di chi?


Sull'inutile azzardo del ponte sullo stretto è stato detto tutto, proprio tutto; sulla necessità urgente di destinare somme rilevanti per le infrastrutture carenti in Sicilia e in Calabria (e non solo) è stato detto altrettanto. Eppure il governo è pronto a varare l'opera faraonica che completerà il dissesto di quelle aree martoriate, rappresenterà un tributo esoso alla megalomania dell'uomo solo al comando, foraggerà l'imprenditoria mafiosa in attesa smaniosa della posa della prima pietra, fagociterà un mare di denaro pubblico e privato che potrebbe essere finalizzato a opere non più procrastinabili nel Mezzogiorno d'Italia. Molte, infatti, sono le aree del Sud che hanno visto sorgere incredibili cattedrali nel deserto senza una seria valutazione della loro  utilità, con costi esorbitanti rispetto alle cifre iniziali, con scarse o nulle ricadute economiche sul territorio interessato, per consentire che passi sotto silenzio la più inutile e folle tra queste.



La Sicilia è una grande isola ed è bene che resti tale, migliorandene però i collegamenti marittimi con la terra ferma. Per rispondere al premier che sostiene l'utilità del ponte al fine di "rendere la Sicilia italiana al 100/100", vorrei ricordare che la Sicilia non ha bisogno del ponte per essere e sentirsi italiana. La sua italianità risale a tempi remoti. Non volendo ricordare il suo forte legame con l'antica Roma, richiamo soltanto l'attiva partecipazione dell'isola alla lotta risorgimentale per l'unificazione del Paese, quella che qualche lombardo-veneto a lui tanto vicino ha in animo di buttare alle ortiche.

Capisco che la mia opinione può apparire noiosamente ripetitiva, ma mi ripeto volentieri perchè lorsignori capiscano bene che la Sicilia, la Calabria e le altre regioni del Sud considerano velleitario e fuorviante il progetto per la costruzione del ponte sullo stretto in quanto hanno bisogno urgente di ben altro:
  • costruzione e manutenzione di strade, ferrovie, porti ed aeroporti;
  • costruzione e manutenzione di scuole, ospedali e altri servizi di pubblica utilità;
  • opere di risanamento paesaggistico e ambientale e loro manutenzione;
  • impegno serio e fattivo nella lotta alla mafia e forte sostegno alle imprese che operano e producono nella legalità.

Sono certo che i Siciliani e i Calabresi che amano veramente la loro terra e vogliono essere artefici del loro destino, non si faranno passare il ponte sulla testa assecondando le mire velleitarie di un capopopolo screditato e in declino irreversibile. Sono certo che sapranno fare muro contro un'opera improvvida e proporranno, quantomeno, un referendum in proposito.

Leggi anche: Siamo sicuri che il Ponte sullo Stretto sia una priorità?

Ponte sullo stretto. Ne vale la pena?

1 commento:

  1. maurizio18.10.09

    Ciao Vito,
    condivido.
    Il ponte non porterebbe nessun beneficio ne alla Sicilia (che è senza strade e senza logistica) ne alla Calabria che si trova nella stessa situazione se non peggio.
    Il gran giro di soldi andrebbe a beneficio solo di pochi e di molti mafiosi.
    Ciao
    Maurizio

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