
Non c’è dubbio che l’emigrazione intellettuale rappresenta la più grave perdita di ricchezze, la sciagura peggiore che possa capitare ad una comunità, poiché questa è costretta a rinunciare alle sue personalità migliori, alle intelligenze più pronte e vivaci, a privarsi dei suoi figli più capaci e brillanti, quindi delle risorse più preziose. Per capire le ragioni di una generazione che fugge, leggi le parole di Morfina.
Hanno più di 25 anni e meno di 40. Sono nati quando l’Europa era già unita.
Hanno fatto l’Erasmus, il Leonardo, il Placement o, semplicemente, si sono spostati per cercare un lavoro e imparare un’altra lingua. Hanno vissuto il boom delle linee aeree low cost, scoperto com’era facile viaggiare senza cambiare i soldi, imparato a muoversi come palline di flipper da una parte all’altra del Vecchio Continente spinti da un’irrequietezza esistenziale, personale, professionale, affettiva. Molti hanno deciso di fermarsi all’estero per lavorare. Sono italiani e vivono altrove. Altrove dall’Italia.
Lo stesso discorso vale per le condizioni disuguali in cui è tenuta ancora la donna nel mondo del lavoro, nella famiglia, in politica e nella società.
La questione delle pari opportunità rimane un problema aperto che non sembra trovare reale e autentico riconoscimento da parte del maschio ex dominante, incapace di un approccio positivo alla tematica. Pari Opportunità: ITALIA PEGGIO DEL MALAWI
La questione delle pari opportunità rimane un problema aperto che non sembra trovare reale e autentico riconoscimento da parte del maschio ex dominante, incapace di un approccio positivo alla tematica. Pari Opportunità: ITALIA PEGGIO DEL MALAWI
Non fisserei una data esatta (gli anni Sessanta o i Settanta, chissà?) ma, fatto sta, le donne nel mondo, in occidente, in America, perfino in oriente sono orrmai uscite di casa. La selvaggina ha lasciato la tana ed ha, coraggiosamente affrontato il cacciatore. A suon di cortei, di libri, di organizzazioni femminili e/o femministe. A suon di leggi ma e soprattutto, a suon di presenza nel mondo del lavoro, della culltura, della scienza, dell'organizzazione sociale, della politica. Ora che tutto questo patrimonio viene fuori e si afferma, l'uomo quasi sente di non essere all'altezza di fronteggiare, di incontrare la grande onda del femminile. Perciò si ritira, fugge, nega alle donne l'anima e il corpo. (da Il Portale delle Donne)

Ma questi sogni, purtroppo, sono favoriti e sostenuti dalla mancanza di progetti e prospettive di una società miope che si affida a una politica cieca.
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