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16 dicembre 2012

Considerazioni di fine legislatura

Prossimamente il Presidente della Repubblica firmerà il decreto di scioglimento delle Camere che conterrà la data delle prossime elezioni. Mai come nell'attuale momento deputati e senatori sono apparsi come fanciullini tremebondi che, alla fine dell'anno scolastico, non sanno se saranno promossi o bocciati; se torneranno in classe e con quali compagni, con quali insegnanti. 

Un Parlamento di nominati, nato con una maggioranza bulgara del centrodestra, si chiude ignominiosamente sotto la guida di un governo tecnico. La legge porcellum lascerà ancora alle segreterie dei partiti la formazione delle liste e la scelta dei candidati. 

Il centrodestra in corso d'opera si è liquefatto e gli ex pidiellini, perduta la loro guida spirituale, vagano come anime in pena, in cerca d'autore. 
Il centro sembra voler fare l'ago della bilancia all'ombra di Monti che se ne sta lì, come una sfinge, attendendo la disfatta totale di quella parte dalla quale intende raccogliere i consensi per il suo ritorno. 


Il centrosinistra, grazie anche all'esito delle primarie, è quello che sta meglio - sulla carta dovrebbe vincere le elezioni, conquistare la maggioranza in parlamento e costituire il prossimo governo. Ma il suo personale appare insicuro quanto mai, dovendosi conquistare la candidatura tramite nuove primarie per la formazione delle liste. 


C'è poi la grande incognita del M5S di Grillo che, per la prima volta, sull'onda della dissoluzione di quella che è stata definita seconda repubblica, si accinge a raccogliere i frutti del disagio popolare. 

Non mancano, infine, vari cespugli a destra e sinistra (IDV compresa) che cercano ansiosamente di entrare in coalizione con formazioni più forti per garantirsi la rappresentanza parlamentare. 


La crisi e le ricette pesanti del governo Monti stanno impoverendo sensibilmente il ceto medio, il mondo del lavoro e della produzione; la disoccupazione - specie quella giovanile - tocca livelli mai prima raggiunti; i servizi pubblici e il welfare risultano drasticamente decurtati; il debito pubblico ha raggiunto e superato l'iperbolica cifra di 2 mila miliardi di euro, pesando per ben 33 mila euro su ciascuno di noi, mentre si moltiplicano scandali e ruberie nella pubblica amministrazione. 


Un sentimento di stanchezza e di profonda sfiducia serpeggia, pertanto, tra la popolazione, a tutti i livelli. Con tale stato d'animo diffuso assisteremo a due mesi estenuanti di campagna elettorale, consapevoli del fatto che, chiunque avrà la meglio, avremo davanti anni di profonda stagnazione e miseria. 

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