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30 ottobre 2011

Il più fedele tra i confalonieri

Anche il Fedele Confalonieri ha sentito il bisogno di intervenire per difendere l'amico Silvio e giustificarlo per la castroneria extragalattica dallo stesso pronunciata. 
In sintesi: L'euro è una moneta strana che non ha convinto nessuno; perciò è in balia della speculazione

In un colloquio con il Corriere della Sera il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, a proposito delle ultime parole e precisazioni del premier sull'euro (moneta strana che non ha convinto nessuno), dice: una cosa che pensano tutti, solo che lui lo dice, perché non è ipocrita. O forse perché non ha la qualità dell'ipocrisia, che in politica passa per essere una dote

Si apprezzano sempre le buone intenzioni. Ma a me la toppa del Fedele appare peggiore del buco. Il premier non era un signore qualsiasi davanti a un caminetto a parlare in privato con quattro amici. In un intervento pubblico, in un momento delicato in cui l'Europa ha fatto finta di credere alla lettera d'intenti e cerca di sostenere la nostra economia a pezzi e il nostro debito pubblico, chi ci governa non può venire fuori ad attaccare l'euro (meno male che c'è e ci supporta); e chi ne guida l'azienda non può convincerci con l'argomento che è una cosa che pensano tutti, solo che lui lo dice, perché non è ipocrita

Non si tratta di ipocrisia o spontaneità, di qualità o difetti della politica. Anche un bambino vede che si tratta di una questione di opportunità e buon senso. Come se in una congiuntura economica negativa, ottenuto un sostegno finanziario da un nostro partner, dicessimo che da soli, senza di lui, ce la caveremmo meglio. 
E Confalonieri, che non è un bambino, sa bene che la cantonata è ingiustificabile, frutto soltanto di irresponsabilità e della convinzione di potere disporre sempre di amici come lui o come l'elefantino, sempre solleciti a toglierlo dai pasticci. A quale prezzo?


Fino a quando funzionerà la difesa ad oltranza contro la logica e il buon senso? 


Leggi anche:
L'Europa ci protegge ma diffida di lui - di Eugenio Scalfari

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