Mentre Obama affronta decisamente la crisi con una vera politica di riforme che introdurrà la sanità pubblica, che ridisegna il capitalismo americano, che aumenta le tasse per coloro che denunciano più di 250mila dollari all'anno, con una politica estera improntata all'exit-strategy dalle guerre prodotte dal suo predecessore e una fase di distensione nei rapporti internazionali, in Italia un piccolo uomo, che affoga se stesso e il paese in un conflitto d'interessi mai visto, vuole farci dimenticare i problemi reali della crisi che passano in secondo piano rispetto al suo bisogno ossessivo di riconoscimenti e di affermazione.
Così assistiamo increduli alla stagione dei veleni contro chiunque si azzardi a dissentire dagli ordini di scuderia, inaugurata dall'ineffabile Feltri (tornato al Giornale per espressa volontà del padrone); alla criminalizzazione sistematica dei pochi spazi rimasti di libera informazione da parte del piccolo uomo disperato al potere; alla rivoluzione dei palinsesti di RAI3 e di Canale5 con lo slittamento di programmi d'informazione e approfondimento, come Ballarò e Matrix, per consentire al piccolo uomo di occupare intera la scena per la consegna di 94 casette ai terremotati di Onna, realizzate dalla provincia di Trento, mentre oltre 30.000 persone sono ancora sulla costa e circa 16.000 nelle tende. Operazione mediatica a cui si presta, di buon grado, il più spregiudicato e potente degli ancormen nostrani che, come è aduso, gli mette a disposizione il suo "salotto buono" per imbeccare un popolo sempre più plebe e meno popolo.
Un serio dibattito sui problemi veri, quelli che attanagliano milioni di famiglie, quelli delle aziende in crisi, dei disoccupati, degli studenti e insegnanti della scuola pubblica, del debito pubblico in crescita esponenziale, degli interventi necessari e non procrastinabili perchè l'uscita dalla crisi possa coincidere con una seria revisione del sistema economico e finanziario, quello no, non è all'ordine del giorno perchè sarebbe frutto di "disinformazione" e produrrebbe pessimismo in una popolazione sempre più inebetita dalla voce del padrone.
Assisteremo, dunque, (non so quanti avranno la forza e il masochismo di reggerlo) alla farsa incredibile del presidente del consiglio "migliore, di gran lunga degli ultimi 150 anni" che, consegnando le chiavi ai pochi fortunati, si prenderà i meriti del fatto e del non fatto e vanterà le sue mirabilia urbi et orbi.
Un serio dibattito sui problemi veri, quelli che attanagliano milioni di famiglie, quelli delle aziende in crisi, dei disoccupati, degli studenti e insegnanti della scuola pubblica, del debito pubblico in crescita esponenziale, degli interventi necessari e non procrastinabili perchè l'uscita dalla crisi possa coincidere con una seria revisione del sistema economico e finanziario, quello no, non è all'ordine del giorno perchè sarebbe frutto di "disinformazione" e produrrebbe pessimismo in una popolazione sempre più inebetita dalla voce del padrone.
Assisteremo, dunque, (non so quanti avranno la forza e il masochismo di reggerlo) alla farsa incredibile del presidente del consiglio "migliore, di gran lunga degli ultimi 150 anni" che, consegnando le chiavi ai pochi fortunati, si prenderà i meriti del fatto e del non fatto e vanterà le sue mirabilia urbi et orbi.
Leggi anche il commento di Curzio Maltese su Repubblica: La strategia del ragno.
Io penso che si avvicina il tempo in cui il ragno rimarrà impigliato nella sua stessa tela.
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