Buon Giorno, Abruzzo. Comincia il Calvario?

E un alro pezzo d'Italia se ne va, inghiottito da un evento naturale col quale da sempre conviviamo, ma anche dall'incuria dell'uomo a cui non possiamo e non vogliamo adattarci.
Basta fare un giro in Wikipedia per trovare una lista impressionante dei terremoti che hanno colpito la nostra bella terra dall'antichità ad oggi. E sempre le stesse scene strazianti e orrende insieme, i soccorsi più o meno spediti, il passaparola dei giovani volontari, le cucine e gli ospedali da campo, le tendopoli, gli alloggi di fortuna e le baracche, la grande solidarietà umana, le visite dei governanti di turno, i riflettori dei mass - media che per qualche settimana scavano indiscreti tra le pieghe più nascoste di un'umanità straziata e in frantumi, le promesse dei politici, raramente mantenute, le polemiche di rito, la solitudine e la disperazione dei sopravvissuti che non tardano a diventare rabbia dopo la presa di coscienza dello stato in cui si trovano.

Non voglio aggiungere altro al tormento dei nostri fratelli abruzzesi che in queste ore forse si svegliano da un sonno ristoratore e si ritrovano in una realtà da incubo: familiari e amici morti o feriti, casa distrutta, beni personali sepolti, risparmi di una vita sgretolati. Anche per Voi inizierà il dopo-terremoto con tutte le sue fasi da tempo note, alle quali bisogna adattarsi.

Tuttavia, BUON GIORNO ABRUZZO, il sole sorge ancora e la speranza che qualcosa cambi non ci deve abbandonare. Se non altro per l'opera meritoria e inestimabile di quanti si prodigano nei soccorsi.