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06 gennaio 2013

Monti - Grillo: due frutti avvelenati della malapolitica


Comincio a pensare che sia Monti che Grillo siano due frutti avvelenati di una classe politica giunta alla decomposizione. E mi chiedo come mai siamo riusciti ad arrivare fin qui, alle soglie di una tornata elettorale farsa, senza un colpo di Stato o una vera rivoluzione popolare. 
Il Paese reale affonda nel degrado e nella povertà; il tecnico che avrebbe dovuto salvarlo è salito in politica per proseguire l'opera demolitoria con il sostegno del peggio trovato in parlamento; Grillo sostiene argomenti convincenti ma, nella sostanza, disfattisti. Qualunque esito avranno le elezioni, saremo sempre più tartassati e ostaggio in mani ostili. 



Reggeremo fino alla fine? C'è qualcuno che pensa seriamente che il mio sia qualunquismo? 


IL DISTURBO BIPOLARE
Insulta, ammonisce, sbeffeggia, disprezza, sibila e diventa sempre più cattivo! 
La campagna elettorale di Mario Monti: Non ho mai sostenuto il governo Monti.
Mario Monti sorprende tutti: Abbasserò le tasse ingiustamente aumentate dall’infame governo precedente.
Il sostegno dell’associazione psichiatri: Votatelo! È un caso da studiare a fondo.
Un partito fondato sulla trasparenza nato in un convento con una riunione clandestina mentre Montezemolo era alle Maldive non può non affascinare gli italiani. 
Chi dice che il bipolarismo è morto? 
Niente di più falso, basta guardare Mario Monti: più bipolare di così c’era solo il dottor Jekyll. I fatti sono noti – dicono al dipartimento di salute mentale di palazzo Chigi – il premier è candidato premier ma non chiede voti, ha passato un anno aumentando le tasse e ora fa campagna elettorale promettendo di abbassarle. Un chiaro caso di sdoppiamento della personalità, ma siamo ancora lontani dal ricovero: Quando comincerà a parlar male delle banche – dice un medico di turno – faremo partire l’ambulanza. Ma non prima.
Intanto prosegue senza sosta la campagna elettorale, che va di pari passo con la costruzione della lista Monti. Da quando Enrico Bondi ha cominciato a valutare l’idoneità dei candidati, tutti i telefoni dell’Udc risultano staccati o non disponibili, un quarto dei notabili centristi a livello locale si è dato alla latitanza e gli altri sono ricorsi alla plastica facciale. Un fenomeno interessante, confermano alla facoltà di neurologia di Tubinga: Fino ad ora la schizofrenia non era considerata contagiosa, ma vedere gente che ha governato con Totò Cuffaro salire con convinzione a bordo della lista Monti ci sta convincendo del contrario. In ogni caso, il partito di Mario Monti si segnala per capacità organizzativa.
È vero – dicono dal suo quartier generale – se togliamo i furbetti dell’Udc, i nostri candidati sono tutti imprenditori: saranno titolari di un seggio in Parlamento, dove manderanno a lavorare dei collaboratori a tempo determinato, e questo dovrebbe aumentare l’occupazione. Non mancano segnali di risveglio civile: pur di stare accanto a Monti, Luca Cordero di Montezemolo ha interrotto una vacanza alle Maldive: È giusto – ha detto – che un non candidato come me sostenga un non candidato come lui.  (Alessandro Robecchi in Misfatto su Il Fatto Quotidiano)

Leggi anche: 
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