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05 dicembre 2010

Non saprei dire se prima o dopo le elezioni ...

ma occorre un Governo di Salute Pubblica che ripulisca la stanza dal fango che vi è stato depositato in 15 anni di gestione vergognosa del potere, mandi a riposo le cricche di ogni risma che hanno gozzovigliato all'ombra del caudillo nostrano, predisponga un programma politico semplice ma non facile da realizzare, con pochi punti all'O.d.G.:

  • legge seria sul conflitto di interessi;
  • legge elettorale che reintroduca la possibilità di esprimere una preferenza e ridimensioni il premio di maggioranza;
  • legge per il risanamento e riordino della RAI come servizio pubblico aperto e pluralista;
  • legge di interventi urgenti e improrogabili su fisco, evasione fiscale, redistribuzione equa a vantaggio delle classi meno abbienti;
  • legge seria anti-trust contro i monopoli consolidati per favorire la libera concorrenza.

Un programma di pochi punti da affidare ad un'alta personalità esterna ai partiti ma sostenuta da tutti i partiti che credono fermamente in una ripartenza, libera dalle scorie dell'ultimo quindicennio. Non si tratterebbe solo di mandare in pensione Berlusconi ma di eliminare gli effetti deleteri che la sua discesa in campo ha prodotto al Paese e alla nostra democrazia. Si tratterebbe di una Rifondazione dello Stato di Legalità, fortemente compromesso dal periodo che abbiamo alle spalle. Un'opera eroica e straordinaria, che presuppone un passo indietro da parte dei partiti con il loro piccolo cabotaggio, alla quale gli stessi partiti dovrebbero dare sostegno e supporto attraverso i loro uomini migliori che sarebbero coinvolti direttamente nel programma di rinnovamento.

Solo dopo questa fase transitoria di decantazione, si potrebbe tornare alla normale dialettica politica, attraverso il voto degli elettori che determonerà maggioranza e opposizione e i rispettivi ruoli.

Questo penso e questo pensano tanti italiani di buonsenso come me. Ma il buonsenso non sempre è una prerogativa della politica. Se lo fosse, non ci troveremmo al punto in cui siamo.

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