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17 dicembre 2008

Sinistra svegliati, di Margherita Hack

Voglio pubblicare per intero la bella riflessione dell'astrofisica Margherita Hack perchè la codivido pienamente. I temi che la studiosa affronta in questo documento si possono, infatti, rintracciare nei precedenti post pubblicati nel mio blog. Pertanto non ho nulla da aggiungere, se non fornirlo a quanti fosse sfuggito.
Mi scuso con
Sinistra Critica per avere ritoccato la vignetta qui sotto, che ho trovato nelle immagini pubbliche di Google, ma attribuibile a quel movimento. Mi ha fatto pensare al Manifesto dell'Internazionale in cui ben si rispecchia l'auspicio della Hack ma che trovo profondamente svilito nella vignetta.

Il geniale venditore di fumo che ci governa è riuscito non solo a fare il lavaggio del cervello a metà degli italiani, ma anche, come un abile incantatore di serpenti, ad assopire sinistra e centrosinistra; l’unico immune al suono del piffero berlusconiano sembra sia rimasto Di Pietro. E’ ora che la sinistra, tutta la sinistra, da Rifondazione all’Italia dei valori metta da parte personalismi e divergenze ideologiche per combattere una classe politica arrogante e ignorante, pronta a calpestare la Costituzione per favorire gli interessi loro e del loro padrone. E’ pura utopia pensare a decisioni “bipartisan”, a bicamerali per riforme condivise della Costituzione, con persone che non hanno rispetto della legge, rispetto degli avversari politici, conoscenza di cosa vuol dire democrazia.
I danni che questo governo sta procurando al paese sono enormi; è facile distruggere, più difficile ricostruire. Tutta l’opposizione deve essere compatta per impedire la regressione dell’Italia a più di mezzo secolo fa. Occorre opporsi ai tagli alla scuola e all’università e favorire l’istruzione per i giovani delle classi meno abbienti, eliminando finanziamenti - anticostituzionali - alle scuole private, rendendo obbligatoria l’istruzione fino a 18 anni, utilizzando gli stessi testi per più anni e rifornendo adeguatamente le biblioteche scolastiche così da tagliare le spese per l’acquisto dei libri, e stroncare un mercato che è diventato una fonte di sfruttamento insopportabile per le famiglie. Occorre incrementare la costruzione di residenze per gli studenti universitari fuori sede e impedire la prolificazione di piccole università o succursali di grandi università senza laboratori, senza docenti residenti e concentrare i finanziamenti sulle “vere” università : portare gli studenti alle università e non le università agli studenti.
Occorre rivitalizzare la ricerca universitaria, riaprendo i concorsi per ricercatore, concorsi che dovrebbero essere basati sulla valutazione dei titoli piuttosto che sui soliti esami, e solo su titoli oggettivamente valutabili, come pubblicazioni accettate per la pubblicazione su riviste di rilevanza internazionale, in cui ogni articolo è soggetto al giudizio di uno o più referee anonimi. Occorre anche facilitare l’accesso alle carriere scientifiche di giovani non abbienti, aumentando il numero di borse di studio. A questo scopo però è necessaria una seria lotta contro l’evasione fiscale, per evitare che le borse vadano quasi sempre ai figli di lavoratori autonomi e raramente a quelli di lavoratori dipendenti. Un efficiente metodo per impedire l’evasione fiscale da parte dei lavoratori autonomi è quella di permettere al contribuente di poter dedurre dalle tasse tutte le spese necessarie documentate; così tutti avranno il coraggio di pretendere la fattura dall’idraulico o dal carrozziere o dal dentista o dal famoso specialista. Occorre incoraggiare le industrie private a fare più ricerca, detassando gli investimenti; insomma occorrono tutta una serie di provvedimenti per sviluppare la ricerca sia pubblica che privata, che è fondamentale per rendere competitivo il nostro paese. Occorre combattere i vergognosi rigurgiti di fascismo, razzismo, antisemitismo e più in generale contro i deboli o i diversi. Sono comportamenti criminali che non si possono e non si devono catalogare semplicemente come “ragazzate”

La sinistra, tutta la sinistra unita deve battersi per moralizzare la vita sociale e politica di questo paese. I comportamenti razzisti della Lega, il disprezzo della costituzione e della legge da parte di Berlusconi e dei suoi seguaci sono stati deleteri per un paese come il nostro, in cui il senso dello stato, il rispetto della cosa pubblica non è mai stato troppo sentito. Il berlusconismo non è una dittatura ma non è nemmeno una democrazia. Si elude la legge a proprio vantaggio non utilizzando la violenza dei manganelli e dell’olio di ricino, ma mezzi più subdoli e convincenti, come le continue ripetute bugie, il martellamento televisivo di false notizie o notizie manipolate. E’ ora che tutta l’opposizione unita faccia valere la propria forza e volontà di cancellare quel paradossale conflitto d’interesse rappresentato da un primo ministro padrone di tre canali televisivi e in grado di pesantemente condizionare la televisione pubblica. Per non parlare dello scandalo di una disattesa sentenza della corte costituzionale del 2004 che autorizzava Europa 7 a utilizzare le frequenze abusivamente occupate da Rete 4, e che abusivamente continua a occupare dopo quattro anni in barba a tutte le sentenze. Credo che fra i paesi civili solo in Italia possano succedere certe cose. Infine vorrei che la sinistra unita rivendicasse la laicità dello stato, e liberasse l’Italia dalle pesanti ingerenze vaticane battendosi per ottenere il riconoscimento alle coppie di fatto, che siano etero o omosessuali, gli stessi diritti delle coppie “ufficiali”; per cancellare leggi assurde come la legge 40 sulla fecondazone assistita che fra l’altro vieta la ricerca sulle cellule staminali embrionali; per varare una civilissima legge quale quella sul testamento biologico, che lasci ad ogni cittadino - quando è ancora in possesso delle sue facoltà mentali - la libertà di decidere se essere sottoposto o meno all’accanimento terapeutico; e infine che sia data, a chi non se la sente di accettare come dono di Dio, in cui magari non crede, una vita diventata insopportabile, la libertà di morire.


1 commento:

  1. Anonimo5.1.09

    "BUON ANNO A TUTTI... meno che a uno, anzi mezzo"!

    Come sarà il 2009? Non c’è nessuno - ma per chi ci crede ci sono i soliti oroscopi - che abbia le carte in regola per formulare previsioni attendibili circa il nostro futuro prossimo. Non sappiamo se ci sarà un collasso dell’economia. Non sappiamo se la crisi durerà uno o più anni. Non sappiamo se il prezzo del petrolio salirà o scenderà. Non sappiamo se ci sarà inflazione o deflazione, se l’euro si rafforzerà o si indebolirà. Non sappiamo se gli Usa del nuovo-Presidente saranno diversi da quelli del Presidente-guerrafondaio. Non sappiamo se Istraele e Palestina continueranno a scannarsi per tutta la vita. Non sappiamo nada de nada! La stampa, i politici, i sindacati, tacciono! Stra-parlano soltanto di federalismo, riforma della giustizia, cambiamento della forma dello Stato, grandi temi utopici che vengono quotidianamente gettati ad una stampa famelica di pseudo-notizie, mentre i veri cambiamenti si stanno preparando, silenziosamente, nelle segrete stanze. Comunque, anche se i prossimi anni non ci riservassero scenari drammatici, e la crisi dovesse riassorbirsi nel giro di un paio d’anni, non è detto che l’Italia cambierà davvero sotto la spinta delle tre riforme di cui, peraltro, si fa fino ad oggi solo un gran parlare. Del resto, non ci vuole certo la palla di vetro per intuire che alla fine la riforma presidenzialista non si farà (e se si farà, verrà abrogata dall'ennesimo referendario di turno), mentre per quanto riguarda le altre due riforme - federalismo e giustizia - se si faranno, sarà in modo così... all'italiana che porteranno più svantaggi che vantaggi: dal federalismo è purtroppo lecito aspettarsi solo un aumento della pressione fiscale, perché l’aumento della spesa pubblica appare il solo modo per ottenere il consnenso di tutta "la casta", e poi dalla riforma della giustizia verrà soltanto una "comoda" tutela della privacy al prezzo di un'ulteriore aumento della compra-vendita di politici, amministratori e colletti bianchi. Resta difficile capire, infatti, come la magistratura potrà perseguire i reati contro la pubblica amministrazione se "la casta" la priverà del "fastidioso" strumento delle intercettazioni telefoniche. Così, mentre federalismo, giustizia, presidenzialismo, occuperanno le prime pagine, è probabile che altre riforme e altri problemi, certamente più importanti per la gente comune, incidano assai di più sulla nostra vita. Si pensi alla riforma della scuola e dell’università, a quella degli ammortizzatori sociali, a quella della Pubblica Amministrazione. Si tratta di tre riforme di cui si parla poco, ma che, se andranno in porto, avranno effetti molto più importanti di quelli prodotti dalle riforme cosiddette maggiori. Forse non a caso già oggi istruzione, mercato del lavoro e pubblica amministrazione sono i terreni su cui, sia pure sottobanco, l’opposizione sta collaborando più costruttivamente con il governo. Ma il lato nascosto dei processi politici che ci attendono non si limita alle riforme ingiustamente percepite come minori. Ci sono anche temi oggi sottovalutati ma presumibilmente destinati ad esplodere: il controllo dei flussi migratori, il sovraffollamento delle carceri e l'emergenza salari. Sono problemi di cui si parla relativamente poco non perché siano secondari, ma perché nessuno ha interesse a farlo. Il governo non ha interesse a parlarne perché dovrebbe riconoscere un fallimento: gli sbarchi sono raddoppiati, le carceri stanno scoppiando esattamente come ai tempi dell’indulto e gli stipendi degli italiani sono i più bassi d'europa. L'opposizione non può parlarne perché ormai sa che le sue soluzioni-demagogiche - libertà, tolleranza, integrazione, solidarietà - riscuotono consensi solo nei salotti intellettuali. Eppure è molto probabile che con l’aumento estivo degli sbarchi, le carceri stipate di detenuti, i centri di accoglienza saturi, ed il mondo del lavoro dipendente duramente provato da un caro prezzi che non accenna a deflazionare, il governo si trovi ad affrontare una drammatica emergenza. Intanto, in Italia prosegue la propaganda dell'ottimismo a tutti i costi: stampa, sindacati e politica ci fanno sapere solo ciò che fa più comodo ai loro giochi, e "noi"- a forza di guardare solo dove la politica ci chiede di guardare - rischiamo di farci fottere. Buon Anno!

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