Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato
I deputati e i senatori godono, pertanto, del cosiddetto divieto di mandato imperativo, in base al quale ciascun parlamentare, nell’esercizio delle sue funzioni:
- può agire liberamente, al di là delle promesse fatte in campagna elettorale;
- non può essere revocato dai suoi elettori fino alla normale scadenza del suo mandato;
Quindi, nessuno può perseguire legalmente un parlamentare o un partito che disattendano il proprio programma elettorale.
Questo articolo della Costituzione italiana fu scritto e concepito per garantire la libertà più assoluta ai membri del Parlamento italiano eletti alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica.
In altre parole per garantire la democrazia i costituenti ritennero opportuno che ogni singolo parlamentare non fosse vincolato da alcun mandato né verso il partito cui apparteneva quando si era candidato, né verso il programma elettorale, né verso gli elettori che, votandolo, gli permisero di essere eletto ad una delle Camere. Una tale norma non è una esclusiva della costituzione italiana, ma è comune alla quasi totalità delle democrazie rappresentative. Essa deriva dal principio del libero mandato (ovvero del divieto di mandato imperativo), formulato da Edmund Burke già prima della Rivoluzione Francese: Il parlamento non è un congresso di ambasciatori di opposti e ostili interessi, interessi che ciascuno deve tutelare come agente o avvocato; il parlamento è assemblea deliberante di una nazione, con un solo interesse, quello dell'intero, dove non dovrebbero essere di guida interessi e pregiudizi locali, ma il bene generale. Il principio fu poi ulteriormente elaborato da Emmanuel Joseph Sieyès, e venne inserito nella Costituzione francese del 1791: I rappresentanti eletti nei dipartimenti non saranno rappresentanti di un dipartimento particolare, ma della nazione intera, e non potrà essere conferito loro alcun mandato. Una norma simile era presente anche nello Statuto Albertino: I Deputati rappresentano la Nazione in generale, e non le sole provincie in cui furono eletti. Nessun mandato imperativo può loro darsi dagli Elettori.
I deputati, dunque, esercitano la rappresentanza della intera Nazione e non dei singoli cittadini, ed ancor meno dei partiti, delle alleanze, dei movimenti o qualsiasi altra forma d’associazione organizzata con il fine di ottenere voti per essere eletti membri del Parlamento italiano. L'assenza di vincolo di mandato rende legittimo per i parlamentari il passaggio ad un gruppo parlamentare diverso da quello originario, relativo alla lista di elezione. L'opportunità di questo tipo di scelta è tuttavia vivacemente discussa tra i commentatori politici. Per esempio, tale facoltà è stata ripetutamente sfruttata nella XVI legislatura, sfociando in veri e propri casi di trasformismo politico. Giovanni Sartori, per contro, sostiene che la causa dei ribaltoni non sia affatto l'articolo 67 della Costituzione, ma piuttosto una pessima legge elettorale. Altri commentatori rilevano come il principio originario del libero mandato tuteli il parlamento dal giogo dei partiti, mentre la Legge Calderoli di fatto lo aggira, permettendo alle segreterie di partito di controllare i deputati e i senatori tramite la minaccia della non rielezione.
Da Wikipedia : Articolo 67 della Costituzione italiana
In Diritto Costituzionale la vulgata del rappresentante-dipendente si chiama Mandato Imperativo. È l’esatto opposto del mandato rappresentativo. L’eletto siede in Parlamento e risponde del suo operato direttamente all’elettore.
Nel nostro ordinamento costituzionale, il mandato imperativo è vietato. E non è uno scandalo, come qualcuno potrebbe obiettare. La norma è contenuta nell’articolo 67 della Costituzione: Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.
I due capoversi sono strettamente correlati: ogni parlamentare rappresenta la Nazione; ogni parlamentare esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato. Il primo contiene il concetto di rappresentanza. Il parlamentare rappresenta la Nazione. Non una categoria particolare o una parte, ma tutta la Nazione, intesa come il popolo nell’insieme delle generazioni passate, presenti e future. Egli non risponde delle sue azioni a nessuno, neanche al proprio partito.
L’esatto opposto di quel che chiedono i 5 Stelle, che invece vorrebbero sottoporre l’eletto dal popolo non al giudizio di quest’ultimo, che fra l’altro si dovrebbe concretare alle urne con il voto, bensì al giudizio degli iscritti al movimento/partito.
Questo aspetto è importante: i 5 Stelle dimenticano di essere democratici e vogliono revocare gli eletti con decisioni interne al partito e così facendo spogliano l’elettore dell’unico controllo che ha sull’eletto, ovvero il voto. Se l’eletto – per così dire – fedifrago, non accetta di dimettersi, viene espulso dal Movimento: con una tecnica che subodora di stalinismo, viene messo all’indice dei traditori del M5S.
Tratto da: M5S / Dimissioni in bianco e divieto di Mandato Imperativo
L’esatto opposto di quel che chiedono i 5 Stelle, che invece vorrebbero sottoporre l’eletto dal popolo non al giudizio di quest’ultimo, che fra l’altro si dovrebbe concretare alle urne con il voto, bensì al giudizio degli iscritti al movimento/partito.
Questo aspetto è importante: i 5 Stelle dimenticano di essere democratici e vogliono revocare gli eletti con decisioni interne al partito e così facendo spogliano l’elettore dell’unico controllo che ha sull’eletto, ovvero il voto. Se l’eletto – per così dire – fedifrago, non accetta di dimettersi, viene espulso dal Movimento: con una tecnica che subodora di stalinismo, viene messo all’indice dei traditori del M5S.
Ti ringrazio per le informazioni e la chiarezza del tuo scritto.
RispondiEliminaConcordo con te al 100%. Purtroppo, mi sembra che anche gli altri Partiti nascondano sempre meno le loro tendenze autocratiche e autoreferenziali; basta guardare il loro attaccamento alle liste bloccate.
Per quanto tiguarda il M5S, mi spaventano tutti i partiti e movimenti caratterizzati dal personalismo del capo.
Una considerazione a mo di domanda per i neo eletti del MS5, cosa intendi fare per cambiare realmente le leggi che stanno ingabbiando il popolo italiano? Perchè se andiamo a nuove elezioni, con questa legge, ho paura che il PDL con Berlusconi incasserà un bel risultato, e di conseguenza un'ampia maggioranza, anche prendendo voti al M5S. Dico questo perchè, adesso avete la possibilità di incidere nel cambiamento, ma poi, se si rifiutate di incidere......!?!, ha pagare sarà nuovamente il popolo Italiano e in particolare i ceti più poveri. MEDITATE................PRIMA DI MANDARE TUTTO A S CATAFASCIO, VISTO CHE VOI ELETTI SARETE I RESPONSABILI.
RispondiEliminaViva il movimento 5 Stelle!
RispondiEliminaViva il movimento 5 Stelle ma si ricordi che la Costituzione vieta il mandato imperativo!
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