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Dedicato a quei pochi che non hanno perso, nella babele generale, la capacità e la voglia di riflettere e ragionare.
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14 maggio 2010

Forse siamo al REDDE RATIONEM !

Il Paese, schiacciato dagli effetti di una crisi che divora gli ultimi risparmi delle famiglie, vede languire tutte le attività produttive e dovrà sopportare il salasso che gli sta ammannendo il ministro dell'economia. Intanto assiste, frastornato, all'emergere di una corruzione diffusa che ha consentito a chi già gode di grandi privilegi di ottenere servizi illegali e gratuiti in cambio di commesse e altri favori, parlo della cricca e della lista Anemone.
Il famoso motto di Pasquino Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini sembra attagliarsi, rovesciato, alla situazione attuale.

Questi novelli barbari hanno occupato tutte le leve del potere lasciando intendere agli Italiani - creduloni o complici? - che volevano ammodernare e rendere più agile il sistema. Hanno iniziato ad accanirsi contro gli organismi di garanzia con la scusa che rappresentavano una remora al rinnovamento; hanno preso di mira la Costituzione per assicurarsi un potere più ampio e incontrollato; hanno dichiarato guerra ai magistrati - unico vero ostacolo alle loro nefandezze - e contemporaneamente hanno permesso e partecipato al saccheggio del Paese fino allo sfinimento.
Anche la Lega Nord, che era nata per rappresentare una barriera a Roma ladrona, ha partecipato attivamente al nuovo corso continuando a predicare il federalismo da offrire come miraggio al suo popolo a cui ha donato, invece, senza vergogna, la forma più arcaica di nepotismo permettendo alla trota di Bossi, tre volte bocciato agli esami di maturità, di iniziare il suo cursus honorum con laute prebende. Un pugno in faccia a tutti quei giovani  che hanno fatto un corso di studi brillante e che fanno gavetta per quattro soldi negli istituti di ricerca o sono costretti ad andare a lavorare all'estero; un modello negativo al proprio elettorato.

Allora è eccessivo concludere con Concita De Gregorio sull'Unità di oggi - "Di terremoto in terremoto hanno fatto miliardi e lasciato a noi le macerie. Non sono gli italiani senza lavoro né speranze a dover lasciare il paese. Sono loro che devono andarsene. Ricostruiremo da capo. Staremo meglio"?

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