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05 aprile 2010

LA CRISI DELLA CHIESA E IL TESTAMENTO DI CARLO M. MARTINI

"L'umanità di oggi è simile al popolo di Israele quando era schiavo del faraone d'Egitto. Siamo schiavi del non senso, della via vuota, della stupidità".
"Credo che la chiesa debba farsi comprendere, innanzitutto ascoltando la gente, le sue sofferenze, le sue necessità, i problemi, lasciando che le parole rimbalzino nel cuore, lasciando che queste sofferenze della gente risuonino nelle nostre parole. In questo modo le nostre parole non sembreranno cadute dall'alto, o da una teoria, ma saranno prese per quello che la gente vive. E porteranno la luce del Vangelo, che non porta parole strane, incomprensibili, ma parla in modo che tutti possono intendere. Anche chi non pratica la religione, o chi ha un'altra religione".
"La crisi del ruolo della donna nella società è il crocevia di molti altri problemi sociali, umani e religiosi del nostro tempo".
"Ostentare ricchezza, potere, sicurezza, salute, attivismo, sono tutti espedienti per esorcizzare l'angoscia del tempo che ci sfugge dalle mani".
"Non puoi rendere cattolico Dio. Dio è al di là dei limiti e delle definizioni che noi stabiliamo. Nella vita ne abbiamo bisogno, è ovvio, ma non dobbiamo confonderli con Dio".
Queste citazioni appartengono ad un grande uomo di Chiesa, all'emerito Cardinale Carlo Maria Martini che a 83 anni, ammalato di Parkinson, sente ormai la morte vicina ma parla e scrive ancora con appassionato tormento e con l'obiettivo straordinariamente attuale di rendere la Chiesa di Cristo sempre più vicina all'uomo che soffre. Il suo continua ad essere un monito e un messaggio al clero e ai laici del nostro tempo, a rinnovarsi attingendo alla fonte viva del Vangelo che va sempre reinterpretato e vissuto alla luce dei bisogni dell'uomo in carne e ossa. In ciò sta la sua modernità e la sua grandezza!



Un monito e un messaggio, anche per una chiesa cattolica in crisi di vocazioni da molto tempo, sempre meno capace di rappresentare un riferimento per i cristiani nel mondo, adesso nell'occhio del ciclone per i numerosi casi di pedofilia scoppiati al suo interno e regolarmente tacitati dalle gerarchie vaticane che, piuttosto che riconoscere umilmente lo stato delle cose e prendere seri e adeguati provvedimenti per fermare lo scandalo, sembrano volersi arroccare in un atteggiamento vittimistico di difesa ad oltranza del proprio ruolo e dei propri valori,  profondamente appannati, additando i "nemici" della chiesa come responsabili dell'aggressione" e minimizzando le gravi responsabilità dei preti pedofili col sostenere che il fenomeno non colpisce soltanto la chiesa.
In questo tentativo giustificatorio le gerarchie vaticane ottengono e gradiscono,
solo in Italia, il sostegno da parte di un governo e di un presidente del consiglio che tutto rappresentano tranne che una convinta e coerente adesione ai valori e ai principi cristiani, e da un partito come la Lega, che dopo aver negato platealmente ogni principio cristiano di solidarietà con gli ultimi, si mette a sostenere, contro una legge dello Stato, l'indisponibilità a facilitare l'aborto farmacologico allo scopo di ingraziarsi la benevolenza della chiesa di Roma. 
Una chiesa, fortemente screditata nel mondo, stringe dunque un'intesa con un governo altrettanto screditato, ambedue desiderosi di salvaguardare e consolidare il proprio potere arcaico senza voler cogliere le novità che esprime una società in fermento e in profonda trasformazione.
Una posizione, questa, lontanissima dal messaggio evangelico!

Messaggio evangelico che ritroviamo luminoso nei "Colloqui notturni a Gerusalemme" del cardinale Carlo Maria Martini che, a due anni dalla loro pubblicazione, appaiono sempre di più come il testamento spirituale di un grande vescovo, tutto da leggere e ripercorre nella sua lunga esperienza di studioso e pastore; che in altra epoca, forse, gli avrebbero procurato il rogo come eretico!

2 commenti:

  1. Uno dei pochi riferimenti credibili ancora in attivita'. Per chi vuole vedere la realta' per come e' e non per come molti per interessi di parte vorrebbero dipingerla; un anttidoto contro la pazzia di chi non capisce cio che gli sta intorno.

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  2. Mi è capitato, navigando tra i link, la bella difesa delle posizioni di S.E. Carlo M. Martini sul blog "Amici di Don Virginio" contro le sprezzanti faziosità dei laici devoti alla Socci, Longone, Ferrara e voglio fornirla ai miei lettori: http://donvirginio.wordpress.com/2008/06/23/in-attesa-delledizione-italiana-dei-colloqui-notturni-gerosolimitani/

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