Fino a quando Mediaset e Chiesa avranno i loro partiti, più o meno trasversali, i loro portavoce, più o meno autorizzati dentro il Parlamento e le Istituzioni civili, non sarà facile assicurare al Paese quella sana e laica evoluzione verso la democrazia compiuta da tutti auspicata.
Neanche il Governo cosiddetto tecnico, dell' emergenza, riesce a considerare l'opportunità di mettere all'asta le frequenze TV che il padrone di Mediaset nell'ultimo scorcio del suo governo (sì, perché per troppi anni ha sgovernato questa povera Italia!) si era - motu proprio - gratuitamente attribuito.
Neanche il Governo chiamato a risanare le finanze del Paese riesce a mettere le mani sui privilegi nel tempo garantiti alla Chiesa da governi imbelli e indegni, fino all'esenzione dell'ICI sugli immobili dalla stessa destinati ad attività commerciali produttive.
Più facile, molto più facile scaricare tutto il peso di una manovra gravosa e iniqua sulle spalle dei pensionati, degli operai, dei dipendenti pubblici, delle famiglie e, in ultima analisi, dei giovani e delle donne, le categorie sociali in nome delle quali è stata ideata.
Ha un bel dire il tecnico Monti che se lo può permettere proprio perché non deve sottoporsi al giudizio elettorale. Proprio per questa ragione ci saremmo aspettati che l'EQUITÀ fosse la sua stella polare e che mettesse mano al suo programma di salvezza nazionale attaccando proprio quei privilegi insopportabili che gridano vendetta al cospetto di Dio e degli uomini. Sfidando in questa scelta coraggiosa i veti incrociati di un Parlamento squalificato che avremmo voluto vedere con che animo avrebbe bocciato scelte sacrosante e improcrastinabili.
Ma non è andata così e ce ne rammarichiamo!
Il coraggio, uno, se non ce l'ha, mica se lo può dare!
Parole sacrosante non so chi e' la peggiore.
RispondiEliminaNel 1789, in Francia, clero e nobiltà erano saldamente ancorati ai loro privilegi. Oggi, in Italia, clero e "casta" fanno altrettanto. Ma la storia non insegna proprio nulla?
RispondiEliminaGrazie Alessio, per il contributo di informazione.
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