Una lunga catena umana intorno ai luoghi istituzionali, fatta di liberi cittadini, studenti, precari, operai, ricercatori, terremotati e popolo viola contro gli attacchi furibondi che questo governo lancia, giorno dopo giorno, alle istituzioni, facendole sgretolare.
Nel giorno del voto di sfiducia alla camera, mentre alcuni deputati-prostituti si accingono a votare la fiducia ad un governo indegno in cambio di benefici economici e prebende, tanti uomini e donne che non fanno notizia perché non hanno nulla né da comperare né da vendere, che forse non avranno un alto indice di ascolto, ma sicuramente hanno un altissimo indice di dignità, scendono in piazza per far sentire la loro voce indignata contro lo scempio di valori e di democrazia in atto da molto tempo e ormai giunto al suo culmine.
Ecco un modo di dire NO al mercato delle vacche che svilisce il parlamento e ad un governo che ha chiuso il suo ciclo nella vergogna: una lunga catena, anche ideale, che accomuni tanti cittadini oggi non presenti a Roma ai manifestanti che, partendo da Piazza Venezia, stanno circondando i Palazzi delle istituzioni.
Sono nato sotto il fascismo. Desidererei tanto non dover morire sotto Berlusconi.
Questo il messaggio di Umberto Eco nell’intervista, pubblicata dai quotidiani Berliner Zeitung e Frankfurter Rundschau: "Sono nato sotto il fascismo. Desidererei tanto non dover morire sotto Berlusconi": è quanto si augura Umberto Eco in un’intervista pubblicata dalla stampa tedesca. Di questo sono sicuro - sottolinea lo scrittore - Non sono felice della situazione in Italia e non si tratta più tanto di me stesso, per questo sono troppo vecchio. Ma dei miei figli e dei miei nipoti, per i quali desidererei qualcos’altro”. Eco paragona il presidente del Consiglio a Napoleone III e aggiunge che, anche se Berlusconi morisse domani, il sistema Berlusconi continuerebbe ad avere un influsso fuori dai confini dell’Italia.
Dal Popolo Viola
Da articolo21: La dignità delle piazze libere contro le piazze della compravendita
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