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Amo riflettere e ragionare su quanto vedo e sento.

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Dedicato a quei pochi che non hanno perso, nella babele generale, la capacità e la voglia di riflettere e ragionare.
Consiglio, pertanto, di stare alla larga a quanti hanno la testa imbottita di frasi fatte e di pensieri preconfezionati; costoro cerchino altri lidi, altre fonti cui abbeverarsi.

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25 ottobre 2012

SILVIO SE NE VA - ERA ORA!

Scese in campo il 26 gennaio 1994 attraverso questo messaggio televisivo registrato e inviato a tutti i telegiornali. 


Esce di scena - o, almeno, dice di volerlo fare - il 24 ottobre 2012 con questo testo inviato a tutte le agenzie:
"Per amore dell’Italia si possono fare pazzie e cose sagge. Diciotto anni fa sono entrato in campo, una follia non priva di saggezza: ora preferisco fare un passo indietro per le stesse ragioni d’amore che mi spinsero a muovermi allora. Non ripresenterò la mia candidatura a Premier ma rimango a fianco dei più giovani che debbono giocare e fare gol. Ho ancora buoni muscoli e un po’ di testa, ma quel che mi spetta è dare consigli, offrire memoria, raccontare e giudicare senza intrusività. Con elezioni primarie aperte nel Pdl, sapremo entro dicembre chi sarà il mio successore, dopo una competizione serena e libera tra personalità diverse e idee diverse cementate da valori comuni.
La continuità con lo sforzo riformatore cominciato diciotto anni fa è in pericolo serio. Una coalizione di sinistra che vuole tornare indietro alle logiche di centralizzazione pianificatrice che hanno prodotto la montagna del debito pubblico e l'esplosione del paese corporativo e pigro che conosciamo, chiede di governare con uno stuolo di professionisti di partito educati e formati nelle vecchie ideologie egualitarie, solidariste e collettiviste del Novecento.
Sta al Popolo della Libertà, al segretario Angelino Alfano, e a una generazione giovane che riproduca il miracolo del 1994, dare una seria e impegnativa battaglia per fermare questa deriva". 

Ciò che sta tra queste due date lo sappiamo tutti per averlo vissuto sulla nostra pelle e fa parte del dibattito culturale e politico in Italia e all'estero. 
Il miglior presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni, sceso in campo 18 anni fa con l'obiettivo di salvare le sue aziende, esce di scena stimolato dalla medesima preoccupazione, dopo aver portato al fondo l'Italia, il Paese che ama

Io voglio festeggiare l'evento come meglio non si potrebbe! Con la bella canzone di Antonello Venditti a lui dedicata. 

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