Fra poche decine di ore festeggeremo in tutto il mondo (intendo su questo nostro pianeta) il passaggio dall'anno 2014 al 2015. Lo faremo non tutti nello stesso momento ma secondo lo scaglionamento in 24 fusi orari; pertanto l'inizio dei festeggiamenti avverrà nell'arco di 24 ore nelle 24 sezioni nelle quali il nostro globo è diviso. Il capodanno islamico e il cinese non coincidono con quello occidentale fissato dal Calendario gregoriano.
Già solo questi fatti ci dicono che il tempo storico è una pura convenzione e si calcola secondo criteri più o meno precisi di aggiustamento al tempo astronomico.
Anche questo, però, è una formulazione scientifico-filosofica intorno alla quale fior di studiosi hanno dibattuto costruendo diverse concezioni del tempo, dalla ciclica, alla lineare fino alla spirale.
Non mi dilungherò sulla concezione sidero-spaziale, filosofica, scientifica del tempo per la quale rinvio i miei lettori alla puntuale esposizione presente in Wichipedia.
Solo un cenno al tempo storico che è quello della sistemazione cronologica e periodizzazione che gli storici fanno della loro materia.
Mi soffermerò, invece, sul concetto di tempo individuale che è quello che a ciascuno di noi è dato da vivere e che procede secondo criteri del tutto personali e, direi, interiori. E per far ciò mi rifaccio alla teoria di Henri Bergson secondo cui per il tempo non esistono singoli istanti ma un loro continuo fluire non scomponibile; istanti vissuti nella loro durata reale nella coscienza di ognuno dove gli stati psichici non si succedono ma convivono. Diverso è quindi il tempo della scienza da quello reale che ciascuno di noi vive nella propria coscienza.
Per questa ragione il mio/nostro tempo può contrarsi o dilatarsi. Non è un tempo scandito dallo scorrere lineare e regolare delle ore e dei giorni del calendario, ma costituito di ritagli della realtà percepita in un tempo fuori dal tempo, una durata che la memoria poi raccoglie e incasella nel tempo reale. E qui soccorre Proust che nella sua Recherche fece uso della concezione bergsoniana: Un'ora, non è solo un'ora, è un vaso colmo di profumi, di suoni, di progetti, di climi.
Questa concezione del tempo legata alle nostre percezioni è affascinante, ci libera dalla costrizione nel tempo come svolgimento monotono e lineare, dalla concezione ciclica dell'eterno ritorno e sprigiona, invece, le nostre potenzialità creative perché ci dà modo di ritagliarci il nostro tempo da vivere, liberi dall'estenuante riferimento all'orologio fisico a vantaggio di quello interiore.
Esperienze di questo tipo tutti ne abbiamo fatte. Quante volte ci accorgiamo che il tempo dell'attesa non passa mai - sembra durare più a lungo di quanto stimiamo - e guardiamo insofferenti i minuti che scorrono sull'orologio. Altre volte, invece, il tempo dell'azione e delle esperienze piacevoli sembra sfuggirci di mano, tanto passa in fretta!
E questa percezione del tempo è comune a tutti gli uomini - occidentali, cinesi, musulmani - senza distinzione culturale o religiosa.
Per tornare ai festeggiamenti che accompagneranno l'arrivo del 2015, anch'io allo scoccare della mezzanotte del 31 Dicembre (fuso orario di Roma) parteciperò al brindisi augurale perché mi troverò in compagnia di persone accomunate dalla stessa voglia di salutare l'anno nuovo. Altre volte, invece, mi sono ritrovato solo in casa, sono andato a dormire prima e l'anno è entrato ugualmente.
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