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27 settembre 2010

CAMBIARE CONDIZIONI DI VITA GRAZIE AL GIOCO? UNA CHIMERA SE NON UNA SVENTURA.

La scommessa con la fortuna, per tentare di cambiare le nostre condizioni di vita, è un potente input  che agisce in molti di  noi, specialmente in una fase come quella in cui viviamo, di grave crisi economica, di insufficienza delle entrate necessarie in tante famiglie italiane. Il miraggio di una forte vincita al totocalcio o al superenalotto spinge tanti di noi ad aumentare la posta da giocare da una settimana all'altra, nella speranza che possa capitare la volta buona anche a noi. Il montepremi raggiunto, per esempio, dal superenalotto che ha superato l'incredibile somma di 150.000.000 di euro,  record assoluto nei giochi gestiti dalla SISAL e dal Tesoro, spinge tanti ad aumentare la posta da una settimana all'altra incrementando notevolmente le entrate dello Stato e lasciando sperare a troppi di poter diventare i destinatari di quella somma strepitosa. 
Le slot machines, poi, con la speranza di realizzare immediatamente la vincita, creano in soggetti deboli quella dipendenza compulsiva a ritentare che mette in grave crisi  famiglie e giocatori.
La mia idea è che in questi giochi a vincere con certezza, senza alcun rischio, è il gestore, cioè il Tesoro dello Stato che da tutte le somme giocate preleva già in parteza oltre il 50 %. A costituire il montepremi è poco più del 30 % delle somme giocate  Poi, tra i milioni di giocatori che settimanalmente o quotidianamente si presentano alla ricevitoria, ce n'è qualcuno che  (baciato dalla fortuna?) potrà vincere una somma che andrà oltre le proprie capacità gestionali, determinandone spesso la rovina, come tante volte è successo nella storia delle vincite da gioco.
A mio modo di vedere c'è un modo per tutti di vincere con certezza e di poter godere di un gruzzoletto inatteso, non decurtato da imposte e tasse; è  quello che ciascuno di noi può realizzare mettendo da parte per un anno o più tutte le piccole somme che portiamo al botteghino e lì depositiamo a fondo perduto, in cambio soltanto di una speranza. Forse dovremmo provare a mettere in atto questa forma di risparmio forzoso, per liberarci dalla fatua speranza di sbancare il superenalotto. Alla fine di un anno avremo realizzato una somma notevole da usare per realizzare un sogno o un capriccio e, cosa importante, ci saremo liberati dalla necessità di gestire con le nostre deboli forze una ipotetica grossa vincita. 

NON TUTTI, PER FORTUNA, POSSIAMO ESSERE BERLUSCONI! NON VI PARE?

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