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05 maggio 2010

Se quelli del Giornale alla Sallusti o quelli di Libero ...

 I TRE DELL'AVEMARIA: QUELLI CHE SI DICONO GIORNALISTI !
E IL LORO FETICCIO
Se quelli del Giornale alla Sallusti o quelli di Libero usassero lo stesso scrupolo e impegno che mettono nel fare le pulci ai D'alema, ai Di Pietro, ai Travaglio, anche nei confronti di chi fa finta di governare questo Paese, allora sarebbero decisamente più credibili.
Io non sono particolarmente tenero con D'Alema; ma come si fa a mettere sullo stesso piano l'affaire Scajola con l'affitto ad equo canone di appartamenti di enti pubblici di cui negli anni '90 beneficiarono alcuni politici?
La sensazione che riceve da questi attacchi un cittadino che ha ancora la capacità d'intendere e di volere è di grande squallore. Si coglie lontano un miglio il tentativo, maldestro e provocatorio insieme, di aggrapparsi sugli specchi per tentare di dimostrare che dei politici non si salva nessuno, che tutti sono uguali e guardano esclusivamente al proprio tornaconto. Per parafrasare un'espressione del Vangelo, i giornalisti alla Sallusti cercano la 'pagliuzza' nell'occhio dell'avversario (e quando non c'è, la inventano) per nascondere la 'grossa trave' che pesa sull'occhio del loro feticcio.

    QUESTO SI PUO' CHIAMARE ANCORA GIORNALISMO?

D'ALEMA - SALLUSTI a Ballarò


Ezio Mauro sulla presunta evasione fiscale


Leggi: Lo scudo sbrecciato di Ezio Mauro, una pagina di buon giornalismo su la Repubblica di oggi.

P.S.:  Consiglio ai politici e opinionisti che vengono aggrediti nei talk show dai manganellatori  in servizio permanente effettivo di sua emittenza. A mio giudizio bisogna rispondere con poche frasi secche e taglienti che chiudono il discorso prima di essere trascinati nella rissa.
Tipo: "con venduti, pennivendoli, leccaculo come te io non ho argomenti da mettere in discussione. Finchè il responsabile di questo programma avrà il piacere di invitarti, io avrò l'educazione di ascoltare le cazzate che dici, ma non chiedermi di più. Chiuso!"
Naturale, per rispondere così, occorre essere di un'altra pasta!

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