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16 settembre 2012

Il Caimano ancora in campo

Che il Caimano sogni di acquisire al suo impero mediatico anche la piccola La7 è comprensibile e - dal punto di vista di un gran liberale (?), leader di un partito che si definisce liberale e moderato (?) - logico e ragionevole. Si tratta di una piccola emittente nazionale che vede crescere sensibilmente la sua audience e, di conseguenza, le entrate pubblicitarie; l'unica fuori dall'orbita d'influenza del padrone delle tv commerciali e tuttora controllore di quella di Stato. 
La7 è l'emittente che, mantenendo un profilo equilibrato ed equidistante nel fornire informazione e approfondimenti, dà voce e spazio a movimenti, personalità e gruppi che restano esclusi dai grandi circuiti tradizionali. 

Per l'uomo che non ama il dissenso, che mira ad espandere all'infinito la propria sfera d'influenza, che non ha saputo sfruttare la maggioranza bulgara che il porcellum gli aveva apparecchiato su un piatto d'argento, che deciderà se ricandidarsi o meno solo in funzione della legge elettorale vigente al momento di andare alle urne, una voce non allineata e spesso dissonante come La7 - specialmente se riesce a sfondare il cono d'ombra aprendo spazi alternativi di riflessione - rappresenta una ferita intollerabile da rimarginare al più presto. Ecco perché si accinge ad accaparrarsela direttamente o tramite docili prestanome. 

Quello che rappresenta una gravissima anomalia per la nostra fragile democrazia è che quest'uomo, che ha fallito nel ventennale tentativo di ammodernare (?) il Paese, guidi ancora un partito che attende passivamente il suo oracolo e sembra pronto a seguirlo nella prossima avventura. Sembrano nani e ciechi guidati da un nano strabico. 
Ma quello che fa più impressione è che un elettorato che si dichiara liberale e moderato si affidi ad un monopolista onnivoro e predone al fine di realizzare le cosiddette riforme liberali. 

1 commento:

  1. Aldo Bruni17.9.12

    Quello che mi preoccupa e che ha già annunciato che, toglierà l'IMU.
    Subito gli italiani dimentichi degli sconquassi subiti, a cui il governo Monti con la sua cura da cavallo, ha dovuto imporci, per evitare di fare una fine peggiore della Grecia; correranno a votarlo.
    Si era già fatto eleggere precedentemente, con una esternazione a campagna elettorale chiusa, "vi toglierò l'ICI"
    Sono spaventato perchè, dal 2001 al 2008 in sette anni di vacche grasse, è riuscito a raddoppiare il debito pubblico, ora in tempi di vacche magre si deve porre rimedio.
    Meditate elettori
    Aldo Bruni

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