È disperato, sembra fuori di testa ma è lucido. Due sono i suoi grandi incubi che lo spingono in quest'ultima avventura: i procedimenti penali che ha in corso e la situazione non più florida delle sue aziende; con un'aggiunta rilevante: i ricatti che subisce da parte dei suoi compagni di merende che pretendono un salvacondotto elettorale per non finire in galera.
Del resto, delle difficoltà dell'Italia e degli Italiani se ne frega altamente, come se n'è fregato sempre. Se non fosse così, l'Italia non sarebbe lo zimbello del Mondo libero e industrialmente avanzato.
Adesso metterà in campo la potenza di fuoco dei suoi giornali e tv e qualche coglione - per usare il suo stesso epiteto - abboccherà ancora. Ritengo, però, che la stragrande maggioranza dei cittadini italiani sia avvertita sui guasti prodotti nel suo quasi ventennio di occupazione delle istituzioni, e della catastrofe finale che vorrebbe apparecchiarci da qui in avanti.
Questa volta la sua uscita dalla vita pubblica è sicuramente preventivabile. Ma non si può rimanere passivi e distanti, negandogli solo il nostro voto. Occorre fare di più: fare la nostra piccola campagna elettorale per convincere quante più persone della nostra cerchia ad andare a votare nel loro interesse e per l'Italia.
E perché un'esperienza del genere non debba più ripetersi, è opportuno e irrinunciabile che il prossimo parlamento legiferi immediatamente sul conflitto d'interessi, sulle autorità di controllo e garanzia perché possano operare in totale autonomia, sulle regole anti-trust, sull'uso privato dei grandi mezzi d'informazione, sulla legge elettorale.
Una situazione come quella che stiamo vivendo, deve essere risparmiata ai nostri figli e nipoti ad ogni costo! Ne va del futuro del nostro Paese.
Io personalmente - almeno durante le settimane di campagna elettorale - eviterò di guardare le sue tv e di aprire i suoi giornali. Farò zapping ogni volta che lo vedrò apparire sulle reti rai. Non perché tema di essere ammaliato dal suo canto di sirena - con orgoglio posso dire che ne sono immune da sempre, sin dalla sua prima discesa in campo, quella dell'Italia è il Paese che amo. Ma perché la sua voce e i suoi argomenti li percepisco come un insopportabile, fastidiosissimo rumore.
Lo stesso facciano quanti hanno a cuore i destini dell'Italia.
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