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Amo riflettere e ragionare su quanto vedo e sento.

Benvenuto nel mio blog

Dedicato a quei pochi che non hanno perso, nella babele generale, la capacità e la voglia di riflettere e ragionare.
Consiglio, pertanto, di stare alla larga a quanti hanno la testa imbottita di frasi fatte e di pensieri preconfezionati; costoro cerchino altri lidi, altre fonti cui abbeverarsi.

Se vuoi scrivermi, usa il seguente indirizzo: mieidee@gmail.com

29 settembre 2009

Cosa vuol dire libertà di stampa

Articolo 21 Costituzione:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.








Dall'alto di una maggioranza ampia e indiscutibile e di un pesante e sgradevole conflitto di interessi, provi  il Cavaliere a governare il paese, se gli riesce; a dare serie risposte alle aspettative degli italiani, che lo abbiano votato o no; ad affrontare i problemi gravi di milioni di famiglie attanagliate dagli effetti perniciosi della crisi.
Non criminalizzi un'opposizione parlamentare incerta e smarrita con indecenti falsità volte ad aumentare il suo credito personale nella platea dei suoi fans; non attacchi a testa bassa i pochi giornali italiani che gli chiedono qualche spiegazione sui suoi comportamenti: essi fanno solo il loro mestiere.
Non usi le sue testate giornalistiche e televisive per gettare fango sui suoi veri o presunti avversari. Non usi la RAI (TV pubblica sostenuta finanziariamente dal canone pagato da tutti i cittadini) come megafono personale; non provi a zittire con attacchi, minacce ed editti le poche voci non allineate al pensiero dominante.
Abbia grande rispetto per la democrazia del pluralismo se vuole che abbia ancora un qualche senso la parola "libertà" di cui si fregia il suo partito.
Non consenta a ministri come Brunetta di gettare discredito, con forme di ignobile provocazione, contro rispettabili categorie di professionisti, funzionari, lavoratori, cittadini che spesso operano in condizioni di assoluta difficoltà.
Si ricordi, infine, che i cittadini (non so quanto opinatamente) lo hanno scelto per governare pro tempore il paese e non per irreggimentarlo in una massa informe e sottomessa.

Leggi il bel fondo di Roberto Saviano su Repubblica:

Cosa vuol dire libertà di stampa

26 settembre 2009

Un'immagine senza commento! Attendo il tuo ...




Osserva attentamente l'atteggiamento e l'espressione dei tre soggetti e fatti un'idea su quello che a ciascuno dei tre passava per la mente in quel momento. Attendo un tuo commento che sarà immensamente gradito. Prometto che dopo avere letto quelli dei miei visitatori, pubblicherò anche il mio.

25 settembre 2009

Berlusconi Nobel per la Pace! Ma ci pensate?


Mi sembrava una boutade ma è proprio vero! Esiste un Sito ufficiale per la candidatura di Silvio Berlusconi al Premio Nobel per la Pace 2010 con tanto di inno alla pace e inno nazionale annesso, modulo di adesione con apposito collegamento per le donazioni da parte dei sostenitori e gadget. E sono anche in Facebook e in Twitter!

L'uomo che è riuscito a dividere il paese in fazioni, l'una contro l'altra armata; che attacca a testa bassa chiunque, anche nel suo campo, si permetta di obiettare qualcosa sul suo operato come politico e come imprenditore; che dall'alto del suo potere senza regole e riluttante ai controlli querela i giornali che si permettono di rivolgergli qualche domanda relativamente al suo ruolo di "utilizzatore finale" di prostitute d'alto bordo; che è orientato a scegliere tra veline e "prestatrici d'opera" le candidate al parlamento nazionale ed europeo; che ha sostenuto senza esitazione le scelte militari unilaterali dell'amico Bush (e non aggiungo altro per carità di patria) viene proposto come candidato al Nobel per la Pace!  

24 settembre 2009

I PONTI DI OBAMA

all'assemblea generale dell'ONU

Un discorso di grande respiro, quello pronunciato a braccio da Obama all'assemblea generale dell'ONU. Un discorso che avrebbe potuto apparire il sermone di un predicatore ispirato se non conoscessimo la sua concretezza e pragmaticità nel proporre e sostenere con convinzione le grandi riforme con le quali ha aggredito nel suo paese la grave crisi: nuove regole rigorose per l'economia e la finanza, sanità  pubblica e interventi mirati a sotenere le fasce più deboli della popolazione, rispetto per la persona umana con la chiusura di Guantanamo; una politica estera di distensione e di confronto multilaterale che avvia il ritiro dall'Iraq e rinuncia allo scudo spaziale contro la Russia, dopo la grande abbuffata degli interventi unilaterali e preventivi di Bush.
I temi dominanti, oltre a quello irrinunciabile della difesa dell'ambiente, quello della pace nel mondo, della solidarietà con i paesi del terzo mondo e in via di sviluppo, della sicurezza e della difesa dal terrorismo internazionale ancora attivo. Una svolta radicale rispetto alla politica estera del suo predecessore che sembra ormai remota nel tempo e nello spazio. "Abbiamo un futuro comune - sostiene Obama - è giunto il momento che il mondo si muova in una nuova direzione, basata su interessi condivisi e rispetto reciproco". E ancora: "E' ora che ognuno di noi si prenda le proprie responsabilità per affrontare le sfide insieme. La democrazia non può essere imposta dall'esterno" con la forza delle armi ma accorre sostenere lo sforzo di quei paesi che la realizzano sostenendo il loro percorso nel rispetto delle loro tradizioni e culture. Fattivo e determinato il passaggio dedicato alla difesa dell'ambiente che va sostenuta con una politica energetica globale rinnovata, ricorrendo alle fonti energetiche pulite e rinnovabili. Dopo aver riconosciuto le gravi responsabilità degli USA riguardo all'inquinamento e allo spreco energetico, segue l'impegno e l'invito a favorire l'utilizzo di fonti alternative e a ridurre significativamente l'emissione di CO2 nell'atmosfera.
Altro tema affrontato quello del sostegno e della solidarietà con i paesi poveri e contro la corruzione di alcuni dei loro leaders.
Lontano, dunque, anni-luce dagli attacchi unilaterali di Bush e dalla dottrina dell' "intervento militare preventivo" attuato in quegli anni.
Forte l'invito a coinvolgere in questa visione globale, apparentemente rivoluzionaria ma per noi soltanto razionale e lungimirante, le popolazioni del pianeta perchè il cambiamento possibile riguarda tutti, deve essere impegno di questa generazione di uomini che devono saper guardare al futuro dell'umanità e alle generazioni che verranno. Più volte ha parlato di "ponti" da mettere fra Nord e Sud, fra Est ed Ovest, per superare definitivamente la corsa allo sfruttamento dissennato delle risorse del pianeta e il falso tema dello scontro di civiltà; ponti per unire e non barriere che dividono.

P.S.: Anche il nostro leader sembrava seguire in cuffia l'intervento. Chissà, forse pensava alla sorte dell'amico Bush irrimediabilmente surclassato da una visione straordinariamente nuova e condivisibile riguardo al futuro del mondo, forse pensava a ciò che resterà di sè dopo la sua fine politica in un paese che ha tenacemente contribuito a dividere in fazioni contrapposte, forse pensava al ponte sullo stretto (il suo sogno di gloria) o forse pensava alla finanziaria del suo ministro del tesoro che non contiene alcunchè per le fasce più deboli della popolazione italiana mentre si appresta a consentire, con una piccola commissione del 5%, il rientro dei capitali dall'estero dei "soliti noti" estinguendo per loro ogni forma di reato connesso.
Non possiamo sapere con certezza a cosa pensasse ma sicuramente misurava la distanza abissale tra i suoi interventi pieni di astio, rancore e minacce nei confronti dei suoi avversari politici e di quanti si frappongono alla sua "luminosa ascesa" e le idee sensate, positive, di grande spessore che camminano sulle gambe "abbronzate" di un afro-americano che la prima potenza mondiale ha scelto come suo leader. Tuttavia nel suo intervento ha mostrato di essere stato stregato dal progetto di Obama, che ha apprezzato, al punto di sostenere che gli ha tolto le parole di bocca, rinunciando a ripeterne i concetti che ha detto di condividere.

21 settembre 2009

UN EVENTO MEMORABILE

 ... per uscire dalla grigia quotidianità!

PIPPO POLLINA & L'ORCHESTRA SINFONICA DEL CONSERVATORIO DI ZURIGO
diretta da Massimiliano Matesic
FRA DUE ISOLE tour

Il concerto di Pippo Pollina con l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Zurigo è il programma del tour che dal 2 al 17 ottobre si snoderà lungo tutta l’Italia. Sarà a Palermo l' 8 Ottobre al Teatro Franco Zappalà.

Questo ambizioso progetto è il risultato, in primo luogo, della stima che la città di Zurigo ha tributato all’artista siciliano Pippo Pollina per i suoi vent’anni di carriera in terra elvetica, omaggiandolo dell’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Zurigo che lo accompagnerà in questa emozionante avventura.
Quattordici brani, tra i più significativi, del suo lunghissimo repertorio musicale sono stati arrangiati e rivisitati dall’estro del direttore dell’orchestra, Massimiliano Matesic, riuscendo perfettamente a trasportare la musicalità classica di una orchestra sinfonica nella musica pop della canzone d’autore, solitamente interpretata in solitaria o insieme a pochi compagni di viaggio.
In questo concerto, i compagni di viaggio sono oltre settanta musicisti, che diretti dal direttore Matesic, accompagneranno le intense interpretazioni di Pippo Pollina.
Il debutto, il 5 settembre scorso, nel Teatro Volkshaus di Zurigo gremito in ogni angolo da oltre 1200 persone che hanno obbligato Pippo Pollina e l’Orchestra a suonare per oltre tre ore, per via degli innumerevoli bis e rientri sul palco, ha confermato la magia e la riuscita di questo connubio artistico tra la musica d’autore e la musica classica.
Da questa straordinaria serata è nato, in registrazione live, il nuovo CD di Pippo Pollina dal titolo Tra due isole che uscirà in concomitanza con l’inizio del tour in Italia.
La carovana di novanta persone partirà dall’isola d’Europa, la Svizzera, per approdare nell’isola natia di Pollina, la Sicilia, percorrendo in quindici giorni l’Italia intera tenendo concerti a Locarno, Asti, Genova, Palermo, Catania, Acireale, Fermo, Firenze, Orvieto, Riva del Garda e altre città ancora.
Il concerto di Pippo Pollina con l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Zurigo è una bella occasione per conoscere le sue canzoni, impregnate di messaggi di speranza verso le tante ingiustizie del mondo, portate in musica da un sempre profondo amore per l’umanità e la dignità dell’uomo, godendo dell’interpretazione di una orchestra sinfonica. Una bella esperienza musicale e umana.

20 settembre 2009

Il miniministro, provocatore di professione, che sogna il golpe!


Il ministro Brunetta, come al solito, farnetica in modo tragicomico con una violenza verbale inaudita. Sostiene che elìte finanziarie, burocratiche ed editoriali stanno preparando un colpo di stato contro il governo di cui fa parte e invita la sinistra "per male" ad "andare a morire ammazzata". Dimentica di dire agli Italiani che il vero golpe è quello che il suo governo sta attuando, giorno per giorno, nell'indifferenza completa di vasti strati della popolazione; un colpo di stato che sta realizzando gli stessi obiettivi che aveva in mente Junio Valerio Borghese nel suo tentativo di colpo di stato del dicembre 1970 e che poi vennero rielaborati nel programma di Licio Gelli, maestro venerabile della loggia P2. (Oggi Licio Gelli ha 90 anni ed è agli arresti domiciliari nella sua villa Wanda di Arezzo dove sconta la pena di 12 anni per la bancarotta dell'Ambrosiano.


"Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore. La giustizia, la tv, l'ordine pubblico. Ho scritto tutto trent'anni fa")
Di questo golpe deve parlare agli italiani l'onorevole ministro, di quello, per esempio, che viene perpetrato ai danni dell'opposizione parlamentare con il ricorso continuo e immotivato al voto di fiducia che ne riduce le prerogative impedendole di partecipare fattivamente all'elaborazione delle leggi; di quello che viene perpetrato dentro la RAI (servizio pubblico) asservita all'esecutivo e orientata ad esprimere il pensiero unico (quello del padrone delle tre reti Mediaset); di quello che viene perpetrato nei confronti della libera stampa con accuse e minacce gravi per le testate che non si allineano e intendono continuare ad informare i lettori fornendo anche le notizie scomode che riguardano il "manovratore"; di quello che viene attuato con pervicacia nei confronti di quella parte della magistratura (potere autonomo) che non intende piegarsi ai diktat dell'esecutivo e continua ad indagare su fenomeni oscuri e preoccupanti di collusione fra mafia, poteri dello stato e imprenditoria d'assalto; di quello di un governo che va smantellando a colpi di scure tutti gli strumenti di garanzia e di controllo fra poteri, a proprio vantaggio, portandoci di fatto fuori dal sistema costituzionale verso un potere personale onnicomprensivo, privo di contrappesi.

Ogni azione, rispettosa della costituzione e delle leggi, volta ad aprire gli occhi agli Italiani sui danni prodotti da questo governo e a ridurne gli effetti, deve considerarsi meritoria, checchè ne dica il ministro Brunetta. Occorre che i cittadini si risveglino dal lungo assopimento e alzino la testa per evitare lo scempio definitivo di legalità cui stiamo assistendo.
La parte sana del Paese ha esperienza antica delle provocazioni provenienti da personaggi miserabili, privi di valori e dignità, ed ha la forza di reagire senza farsi coinvolgere nel loro squallore politico e morale.

Per rinfrescare la memoria  sulla matrice e i progetti di chi ci governa, dai un'occhiata ai video che ti propongo.

19 settembre 2009

Attentato a Kabul e Libera Informazione

Oggi, 19 settembre 2009, avrebbe dovuto aver luogo la grande manifestazione di Roma per la libertà dell’informazione, indetta dalla Federazione della Stampa; manifestazione che è stata opportunamente rinviata al giorno 3 ottobre prossimo in seguito al grave attentato a Kabul in cui 6 parà della Folgore sono morti e altri soldati feriti, oltre a 15 vittime tra i civili afghani, a cui si aggiungono altri 55 feriti.
Anche noi partecipiamo al dolore che ha colpito le famiglie dei nostri soldati in missione all'estero, consapevoli dei rischi che corrono e opportunamente preparati ad affrontare l'emergenza in nome di una patria in cui ancora credono e che la politica attuale spesso offende in modo inverecondo.


L'occasione è buona, però, per uscire dal solito bla bla bla del giorno dopo e riflettere sulle innumerevoli morti in missioni di pace fornendo un elenco (che, ahimè, è destinato ad allungarsi) dei militari italiani caduti nelle cosiddette missioni di pace dal 1950 ad oggi.
A questo va aggiunto l'elenco delle vittime per stragi e terrorismo dal 1947 ad oggi (elenco impressionante che fa riflettere).
Ci sono, poi, le morti sui luoghi di lavoro che non sono incidenti perchè dipendono dall' avidità di chi rifiuta di rispettare le norme sulla sicurezza e dal disprezzo per la vita. Sono cifre da guerra (quella insensata in Iraq è costata molte meno vite all'esercito USA). Ma questa non è una guerra per il petrolio, è una guerra combattuta giorno per giorno da gente costretta a lavorare per pochi soldi, senza difese, senza tutele. Queste morti, oltre mille ogni anno, dipendono anche dall'incapacità o connivenza di chi dovrebbe approvare leggi più stringenti e farle rispettare.
Non si possono contare, infine, le vittime dei respingimenti indiscriminati in mare dei barconi di profughi e migranti. Queste sono vittime che non hanno un nome nè una lapide, degne di uno Stato di polizia e non di uno Stato di Diritto qual è l'Italia.

Portella della Ginestra: la prima strage di stato




Anche per dar conto di tanti misfatti, la libertà di stampa è un bene irrinunciabile; ed è per questo che il 3 ottobre prossimo saremo a Roma, per protestare contro il bavaglio che si vuol mettere alla libera informazione.

17 settembre 2009

I "DELINQUENTI" E I "FARABUTTI" AL "PICCOLO CESARE"

Proviamo a immaginare a chi pensasse il piccolo cesare quando ha usato questa espressione - "siamo circondati nella politica, nella stampa e, ahimè, nella televisione da troppi farabutti"; sicuramente non a Feltri, Belpietro, Minzolini, Vespa e Fede (solo per citare i primi che mi vengono in mente); questi sono fior di professionisti che svolgono il loro mestiere con onestà, scrupolo e coscienza, e poi in perfetta "corrispondenza d'amorosi sensi" con il suo punto di vista. Non è pensabile che siano loro i delinquenti e farabutti. Allora potrebbero essere Fazio, Gabanelli, Santoro, Floris, Mauro, De Gregorio, (per fare altri nomi); anche questi mi sembrano professionisti all'altezza, peccato che il loro punto di vista spesso non coincida con quello del piccolo cesare e, pertanto, ognuno a suo modo, ha il coraggio di criticarlo e di chiedergli conto del suo operato. Sarà questa la loro colpa?
Passiamo ai politici, i delinquenti e i farabutti non possono risiedere nel suo partito; lì sono tutti fior di galantuomini, dediti perennemente al servizio del paese, selezionati tutti dal piccolo cesare come fior da fiore, e poi sono tutti in perfetta consonanza con il suo punto di vista. Allora a chi si riferiva? Forse agli uomini di quella sparuta, maledetta sinistra che ancora si piccano di rimanere sulla scena "remando contro"? Ai D'Alema, ai Franceschini, ai Bersani, ai Marino (per citarne alcuni), che intendono riportare il paese sotto l'egida dell'impero sovietico dell'amico Putin, comunisti incalliti che tengono ancora la foto di Stalin campeggiante nei loro salotti? Oppure a Di Pietro e ai suoi "accoliti", perchè ogni giorno fanno le pulci senza sconti alla sua azione politica? E Fini e Casini, rimangono ancora fra i galantuomini o anch'essi sono diventati delinquenti e farabutti?

Immagino che un pò delinquenti e farabutti siano, per il piccolo cesare, anche quei cittadini che temono la deriva populista e antidemocratica di questo regime e, perciò, sperando nel ritorno del paese ad una normale e piena democrazia, si sentono vicini ai "farabutti patentati" votandoli, leggendo la loro stampa "eversiva", seguendo gli approfondimenti in quei pochi spazi TV rimasti ancora disponibili; rifuggono gli spot insensati, costruiti ad hoc per esaltare le mirabolanti imprese dell'uomo le cui mani odorano di santità e tradotti in accuse volgari con "la bava alla bocca"; sostengono, infine, quei magistrati che cercano di svolgere il proprio dovere in mezzo a troppe difficoltà e ad attacchi impensabili in un paese civile e democratico.
Tempo fa a questi cittadini ignari dava del coglione, adesso immagino che siano diventati tutti delinquenti e farabutti, assai diversi, per la verità, da quel Vittorio Mangano, fulgido esempio di "raro eroismo"! Fior di galantuomini saranno certamente quelli, ahimè, che continuano a votarlo, nei secoli fedeli. Auguri!

Leggi anche: "Non sarà la chiesa a finire Berlusconi" - El Paìs intervista Andrea Camilleri - Traduzione in "Che dicono di noi"

P.S.: mi piacerebbe che il piccolo cesare, quello che ha inviato a tutti gli italiani il bel volume sulla sua vita inimitabile e, successivamente, la calcolatrice per potere imparare a fare i conti con l'euro, a noi, piccola minoranza di "coglioni e farabutti" inviasse quanto prima un piccolo distintivo con su scritto "sei un coglione e un farabutto" f.to: Il tuo Silvio che, guardandosi allo specchio, sempre ti pensa. Sarebbe una piccola spesa al confronto con le due citate, ne andremmo tutti fieri e lo esibiremmo come trofeo e come attestato di riconoscimento in mezzo alla vasta marea di onesti, galantuomini e persone per bene che lo circondano.

16 settembre 2009

Porta a Porta: Ascolta! Ascolta e leggi!

Berlusconi: "Troppi farabutti in politica, stampa e tv", con la sua bocca può dire ciò che vuole! Lui sa di che parla? Sa bene cosa significa essere farabutti? Penso proprio di sì, credo che li conosca bene i farabutti! Il programma di Bruno Vespa ha ottenendo solo il 13.47% e 3.219.000 spettatori. Anche con lo slittamento del debutto di Ballarò su RaiTre e di Matrix su Canale 5, due programmi di approfondimento che avrebbero rappresentato una valida alternativa a Porta a porta, lo speciale di Vespa a reti unificate è stato un flop.
"Siamo tutti farabutti perché vogliamo una stampa (e una tv) libera!!!!". Dieci domande, più una undicesima a sorpresa saranno portate dai giovani del Festival del Giornalismo di Perugia sabato in piazza del Popolo a Roma.
Leggi il commento di Ezio Mauro: "Berlusconi ha perso la testa, Repubblica è la sua ossessione"

Leggi "Monologo con insulti e menzogne nel salotto del servizio pubblico" di Curzio Maltese; monologo, voglio aggiungere, pagato con i soldi degli italiani che pagano il canone, come è solito dire il cavaliere quando attacca i programmi RAI che non gli piacciono. Farebbe bene a lasciare in pace la RAI e a proporre i suoi spot nelle sue reti private.

15 settembre 2009

QUESTA SERA FACCIAMO QUALSIASI COSA, MA NON GUARDIAMO PORTA A PORTA!










Possiamo andare a teatro, al cinema, a mangiare una pizza, a prenderci un gelato, a farci una bella passeggiata, ma lasciamolo solo con il suo perfetto lacchè compiacente.

Se non hai niente di meglio da fare, commenta con gli amici queste immagini eloquenti.

La Politica di Obama e la propaganda nell'Italietta di Berlusconi

Mentre Obama affronta decisamente la crisi con una vera politica di riforme che introdurrà la sanità pubblica, che ridisegna il capitalismo americano, che aumenta le tasse per coloro che denunciano più di 250mila dollari all'anno, con una politica estera improntata all'exit-strategy dalle guerre prodotte dal suo predecessore e una fase di distensione nei rapporti internazionali, in Italia un piccolo uomo, che affoga se stesso e il paese in un conflitto d'interessi mai visto, vuole farci dimenticare i problemi reali della crisi che passano in secondo piano rispetto al suo bisogno ossessivo di riconoscimenti e di affermazione.

Così assistiamo increduli alla stagione dei veleni contro chiunque si azzardi a dissentire dagli ordini di scuderia, inaugurata dall'ineffabile Feltri (tornato al Giornale per espressa volontà del padrone); alla criminalizzazione sistematica dei pochi spazi rimasti di libera informazione da parte del piccolo uomo disperato al potere; alla rivoluzione dei palinsesti di RAI3 e di Canale5 con lo slittamento di programmi d'informazione e approfondimento, come Ballarò e Matrix, per consentire al piccolo uomo di occupare intera la scena per la consegna di 94 casette ai terremotati di Onna, realizzate dalla provincia di Trento, mentre oltre 30.000 persone sono ancora sulla costa e circa 16.000 nelle tende. Operazione mediatica a cui si presta, di buon grado, il più spregiudicato e potente degli ancormen nostrani che, come è aduso, gli mette a disposizione il suo "salotto buono" per imbeccare un popolo sempre più plebe e meno popolo.

Un serio dibattito sui problemi veri, quelli che attanagliano milioni di famiglie, quelli delle aziende in crisi, dei disoccupati, degli studenti e insegnanti della scuola pubblica, del debito pubblico in crescita esponenziale, degli interventi necessari e non procrastinabili perchè l'uscita dalla crisi possa coincidere con una seria revisione del sistema economico e finanziario, quello no, non è all'ordine del giorno perchè sarebbe frutto di "disinformazione" e produrrebbe pessimismo in una popolazione sempre più inebetita dalla voce del padrone.

Assisteremo, dunque, (non so quanti avranno la forza e il masochismo di reggerlo) alla farsa incredibile del presidente del consiglio "migliore, di gran lunga degli ultimi 150 anni" che, consegnando le chiavi ai pochi fortunati, si prenderà i meriti del fatto e del non fatto e vanterà le sue mirabilia urbi et orbi.

Leggi anche il commento di Curzio Maltese su Repubblica:
La strategia del ragno.

Io penso che si avvicina il tempo in cui il ragno rimarrà impigliato nella sua stessa tela.

14 settembre 2009

CI RISIAMO! Salta Ballarò per lo show da Vespa

Siamo alle solite. Martedì 15 era in programma la prima puntata di Ballarò che salta per consentire al premier di fare il suo show da Vespa per l'assegnazione delle prime case a L'Aquila. La ragione che non viene detta è quella di avere la massima audience sul 1° canale della RAI non oscurata dal programma di approfondimento concorrente. Ricordiamo ancora alla Direzione RAI che anche i teleutenti che seguono Ballarò pagano il canone
e hanno diritto di vedere il loro programma preferito, che doveva andare in onda, come già annunciato, martedì 15 settembre. Quello di rinviarlo d'autorità è un brutto segnale!
Leggi su La Stampa Rai, Porta a Porta fa slittare Ballarò Floris: "Per me è un atto immotivato"
Leggi sul Corriere Rai, Ballarò slitta per Porta a Porta
Leggi su Repubblica Da Vespa la consegna delle case in Abruzzo Cancellata la puntata di Ballarò
Leggi su L'Unità Silenzio, parla Vespa. E slitta Ballarò
Leggi su Articolo21 Vespa fa slittare Ballarò. "Propaganda indecente. Migliaia ancora senza casa"







Mi auguro che tutte le persone consapevoli di quanto sta succedendo nell'informazione del nostro paese facciano due semplici cose:

  • Boicottino Martedì 15 lo speciale di Vespa in onda sul 1° canale RAI;
  • Partecipino in massa alla manifestazione indetta a Roma sabato 19 in favore della libertà e dell'autonomia dell'informazione, promossa dalla Federazione della stampa e da tante altre associazioni.

Per chi non l'avesse ancora visto, ripropongo il video in cui Berlusconi parla anche di come la TV influenza la gente

11 settembre 2009

Il suo egotismo sfrenato è proprio inguaribile!

Il suo egotismo sfrenato è proprio inguaribile se riesce a dichiarare senza arrossire, fra le risate degli astanti increduli, di essere il miglior presidente del consiglio italiano dall'Unità d'Italia ad oggi. (Conferenza stampa con Zapatero a La Maddalena).
Molti nell'opposizione l'hanno sarcasticamente ridimensionato, ma io mi chiedo come accolgano queste uscite scriteriate i suoi sostenitori, i suoi votanti.


In coda a questa incredibile dichiarazione, leggi il commento di Giuseppe D'Avanzo su Repubblica.

Ieri, nel suo intervento alla scuola di formazione del PDL, Fini si è tolto molti sassolini dalla scarpa in modo netto e fiero; il CSM lo ha richiamato alle sue responsabilità istituzionali anche nell'uso delle parole.
Io dico che è un gran peccato che si fermi alla storia italiana degli ultimi 150 anni per i suoi paragoni spropositati, rinunciando al confronto con altri grandi più o meno lontani nel tempo come Napoleone, Alessandro Magno, Cesare, Ottaviano Augusto, e perchè no?, Nerone e Caligola. Con questi due ultimi, finiti di morte violenta, ha tratti di somiglianza strabilianti: Nerone aveva degradato il potere portandolo al suo personale livello, pur avendo al suo fianco come consigliere una personalità come Seneca; Caligola, per dimostrare il disprezzo che nutriva nei confronti del Senato, aveva fatto senatore il suo cavallo. Vada, vada indietro nel tempo e si accorgerà che figure con le quali paragonarsi e sulle quali vantare un primato non ne mancano.
Se non vuole rimettersi alle valutazioni della storia, un giudizio, così avventato nella sua bocca, lo lasci esprimere ai suoi omologhi europei come Zapatero, che ieri lo ascoltava sorpreso, infastidito e rassegnato. Ma essi non possono farlo perchè non conoscono la storia d'Italia degli ultimi 150 anni come la conosce il nostro premier; conoscono lui e tanto basta. Potrebbe farlo fare a Obama, allo stesso Gheddafi, via, o all'amico Putin. Perchè non convince l'amico Bush a citarlo nelle memorie che sta scrivendo come il migliore degli statisti con cui gli è capitato di imbattersi. Bondi potrebbe acquistarne milioni di copie e, di concerto con la Gelmini, fornirle a tutte le biblioteche italiane per diffondere il verbo fra gli italioti!

E c'è chi può ancora affermare che quest'uomo non è malato? C'è ancora in giro qualcuno che possa dargli credito?
Provate a immaginare il papa che durante l'udienza del giovedì affermasse: "Io sono il miglior pontefice della storia della chiesa, da S. Pietro ad oggi; suonerebbe molto più grave e scandalosa dell'affermazione del povero Giovanni Paolo I che sostenne che Dio è mamma.
Provate a immaginare cosa succederrebbe in una scuola italiana se, durante il collegio dei docenti uno si alzasse e, fra le tante altre sciocchezze, dicesse: Io sono il migliore insegnante che la scuola italiana abbia mai avuto; oppure in un'assemblea di confindustria, io sono il migliore imprenditore dei tempi moderni. Io penso che, come minimo, chiamerebbero il 118 e poi chiederebbero al poveraccio: ti senti bene? Questa notte hai avuto degli incubi? Ti porto un bicchiere d'acqua o vuoi un tranquillante?
Chi può permettersi di fare altrettanto con lui?

09 settembre 2009

Bossi e Calderoli in Vaticano ...

Li immaginate quello dei "bingo bongo" e quello della maglietta blasfema in missione diplomatica in Vaticano?


Mi vengono in mente Ollio e Stanlio, Franco e Ciccio, Totò e Peppino a Milano. Sono andati a rivendicare le radici cristiane della Lega, nientemeno! Ma di quale cristianesimo avranno parlato? Quello che predica "ciò che avrete fatto all'ultimo dei vostri fratelli sarà fatto a me? Quello che afferma "sarà più facile per un cammello entrare nella cruna di un ago che per un ricco entrare nel regno dei cieli? Chissà! Non abbiamo informazioni sicure, ma certo come intermediari tra la santa sede e il governo non mi sembrano le personalità più acconce. E poi, in quale lingua si saranno espressi? Nel latino universale o nel lumbard a loro tanto caro? E infine, chissà perchè non abbiano portato con loro il ministro gran teorizzatore e attuatore dei respingimenti in mare! Temevano, forse, che le guardie svizzere gli avrebbero opposto qualche resistenza?
La chiesa di Roma è adusa a vedere questa ed altre ignominie rimanendo convinta che Dio, tramite i suoi pastori, riesce a perdonare tutte le colpe!

08 settembre 2009

FELTRI: reggicoda forse no ma turiferario ben remunerato sì ….


…. di un regime personale in disfacimento

Ieri Boffo, oggi Fini, domani a chi tocca?
La situazione sta davvero deteriorandosi e non si capisce dove voglia arrivare. Ieri l'esimio Feltri, che ha detto di sè di non essere un reggicoda ma io lo vedo come il turiferario di un regime in crisi irreversibile, ha preso di mira Fini, Presidente della Camera e co-fondatore del PDL per le sue posizioni equilibrate e ragionevoli, non in linea con il nuovo corso inaugurato dal premier (perciò considerate di sinistra) consigliandogli di "rientrare nei ranghi".
E per la seconda volta, nel giro di pochi giorni, il premier-padrone ha dovuto dissociarsi da quanto pubblicato dal neo-direttore, chiamato da Libero alla direzione del Giornale per guidare la nuova campagna autunnale di annientamento di ogni dissenso, di ogni deviazionismo anche interno. La terza volta che dovrà dissentire non ne chiederà, certo, le dimissioni ma gli aumenterà lo stipendio, come si legge nella bella vignetta pubblicata oggi su Repubblica.

Tanto accanimento, tanta pervicacia, tanta feroce aggressività sul piano personale segnala, a chi ha cervello per pensare, l'estrema debolezza di un potere che si sgretola nelle mani del caimano e lo sfascio che lo stesso sta producendo nella vita civile e democratica di un paese intero.

07 settembre 2009

La contraddizione personificata che si muove pericolosamente sulla corda



Chi indovina il personaggio di cui sto parlando riceverà un premio


Ha sempre dichiarato che il suo conflitto d'interessi è stato risolto nel momento in cui gli italiani, a conoscenza del suo impero economico, lo hanno votato; ma il 18 agosto scorso, nell'intervista rilasciata alla sua emittente tunisina Nessma TV ha dichiarato candidamente "Oggi niente può influenzare le masse come la TV. La stampa è lontanissima dal farlo." E pur essendo consapevole della forza di penetrazione e di convincimento delle sue TV, pubbliche e private, denuncia i pochi giornali che lo criticano e lancia all'attacco i suoi giornali come cani furiosi contro chi si permette ancora di avanzare qualche critica sul suo operato. Alla domanda - qual è la cosa di cui va più orgoglioso, non si perita di rispondere "di non aver nulla di cui dovermi pentire". Sarà per questo che era in procinto pochi giorni fa di partecipare alla celebrazione della "Perdonanza dell’Aquila", perchè si considera a posto con la propria coscienza anche se, poco prima, per giustificarsi delle sue notti brave, finite sui giornali di mezzo mondo, aveva dichiarato di non essere proprio un santo.
Ma la chiesa di Roma, per quanto coinvolta da sempre nella gestione del potere e sempre comprensiva col potente di turno, appare assai imbarazzata di fronte agli ultimi eventi e preoccupata per gli scandali pubblici che turbano i suoi fedeli.
L'opinione pubblica mondiale lo accusa e ci deride; i cattolici sembrano cercare nuovi approdi, la chiesa sembra prendere prudentemente le distanze; gli effetti della crisi sulle aziende, sui lavoratori e sulle famiglie risultano molto più gravi di quanto si voglia far credere; anche all'interno della maggioranza serpeggia un sotterraneo ma profondo malcontento. Lui, imperterrito, continua a tendere pericolosamente la corda su cui si muove. Lo reggerà ancora a lungo? Si spezzerà con gran frastuono di gioia e sgomento? E la rete di protezione, cederà anch'essa? Credo che fra non molto avremo modo di verificare.

05 settembre 2009

"Povera Italia", lo diciamo noi!

E siamo in tanti, molti di più di quanti vossignoria possa immaginare!

Ci vuole "un'arroganza pari all'improntitudine", come afferma Anna Finocchiaro, la capo-gruppo del PD al senato nella sua dichiarazione di ieri, sull'ultima esternazione del presidente del consiglio. Un uomo che ha il controllo delle TV pubbliche oltre a possedere tre reti private, che usa i suoi giornali come manganelli contro quanti si permettono di criticare il suo operato, che chiama in tribunale i giornali ancora liberi di questo paese (ultimo in ordine di tempo l'Unità) perchè hanno l'ardire di voler fare ancora informazione per i cittadini e non per il potere, quest'uomo ha la faccia tosta di rispondere ad alcune precise domande rivoltegli da giornalisti aggirando l'argomento con le seguenti sprezzanti parole - "Abbeveratevi alla disinformazione di cui siete protagonisti. Povera Italia con un sistema informativo come questo".
Lui che controlla gran parte dell'informazione in Italia - anche grazie a questo è riuscito a costruire la sua forza politica - ha l'improntitudine di parlare di sistema informativo alludendo a quelle nicchie di libera stampa ancora esistenti nel paese, che per questo chiama "Povera Italia".

Fermatelo, per favore! Non c'è più religione!
Con tutto il rispetto per la categoria chiamata in causa, da noi si dice: "Pigghia a la 'ncapu comu li buttani", espressione corrispondente al più famoso napoletano "Chiagn'e fotte".

02 settembre 2009

LA TRISTE ESTATE DEL CAVALIERE CORRUCCIATO

ovvero, quando la ricchezza e il potere non bastano più a dare la felicità.

Mi ero ripromesso di rinunciare, per qualche tempo, a parlare nel mio blog del signore di Arcore, convinto che su di lui non ci fosse più molto da pensare e dire. Ma non è così, purtroppo: le sue uscite balzane e avventate, i suoi sproloqui bugiardi riempiono costantemente i media nazionali e non, a tal punto che, anche a volerlo, non si può fare a meno di dedicargli qualche spazio.

Si rientra dalle ferie con quel senso di stanchezza e di estranietà che ci prende all'impatto con la routine quotidiana. Ma questa volta c'è qualcosa di più: una diffusa sensazione di smarrimento e di attesa, un senso di nausea e un gran bisogno di pulizia.

Un paese stremato e incapace di riprendere il passo verso la normalità è costretto a vivere ogni giorno le sparate e le intemperanze di un uomo solo, sebbene circondato di servi privati e pubblici, che si rifiuta di prendere serenamente consapevolezza del proprio declino fisico e psicologico, del proprio fallimento sul piano politico, e s'inventa ogni giorno una maniera abborracciata per uscire dall'angolo. Assomiglia sempre più a quel Mazzarò di verghiana memoria che, sentendo approssimarsi la fine dei suoi giorni, piuttosto che acquietarsi saggiamente e rasserenarsi, dopo una vita impegnata furbescamente a fare la roba, sgambetta il suo garzone che mangiando pane e cipolla ha però tutta la vita davanti, e prende a randellate nell'aia le sue anitre e i suoi tacchini strillando come un pazzo: - Roba mia, vientene con me! -













Il caudillo nostrano, unico leader politico europeo presente alle celebrazioni gheddafiane per il 40° anniversario della rivoluzione libica, porta con sè le frecce tricolore, che sarebbero diventate verdi se, oltre a Gheddafi, glielo avesse imposto anche Bossi. Meno male che le due tonalità di verde non coincidono!
Avrebbe voluto partecipare all'Aquila alla Perdonanza celestiniana dimenticando che la stessa era stata istituita da Celestino V per permettere anche ai potenti di ottenere il perdono previo atto pubblico di umiliazione e riconoscimento delle proprie colpe. Per fortuna di una chiesa troppo compromessa col potere, ci ha pensato un "coraggioso scherano", da poco chiamato dal premier alla direzione del Giornale di famiglia, ad evitare il vergognoso pranzo, imbastendo una polpetta avvelenata ai danni del direttore del giornale dei vescovi.
Pochi giorni fa ha intentato causa a Repubblica per quelle fastidiose 10 domande che il quotidiano si ostina a pubblicare per le quali, invece di fornire plausibili risposte, chiede un milione di euro di risarcimento.
Ieri ha dichiarato che non può rispondere alle domande di Repubblica perchè, a suo dire, quel quotidiano è "un super partito politico di un editore svizzero e con un direttore dichiaratamente evasore fiscale", suscitando l'ilarità di Di Pietro che ha fotografato eccellentemente la situazione comica ricorrendo all'espressione popolare del "bue che dà del cornuto all'asino". Forse è per quest'uscita che ha dato mandato ai suoi legali di portare in tribunale anche Di Petro. Leggi, in proposito, il commento di Ezio Mauro "La strategia della menzogna".

Partecipando alla cerimonia di Danzica per il 70° anniversario dell'inizio della 2° guerra mondiale, ha dato, infine, "precise istruzioni" all'Europa che "deve parlare solo con la voce del Presidente della Commissione e non con quella di portavoce e commissari, diversamente bloccheremo il funzionamento dell'UE e chiederemo il dimissionamento dei commissari". Unico portavoce accreditato a dare notizie, il simpatico Capezzone!

L'Italia si prepara ad un autunno difficile con decine di migliaia di lavoratori al lastrico, con centinaia di aziende chiuse, con migliaia di insegnanti e pubblici dipendenti che perdono il posto di lavoro, con una crescente difficoltà per i più giovani di entrare nel circuito produttivo, con le famiglie oberate dai debiti e da difficoltà crescenti a far quadrare il bilancio, e nella TV e sui giornali si parla, invece, dell'insegnamento dei dialetti e delle culture locali nelle scuole, dell'opportunità di aggiungere il vessillo regionale alla bandiera nazionale, dei sondaggi sul livello del consenso al premier e al suo governo, delle sparate gigantesche di un uomo che dichiara spudoratamente "non solo non sono malato ma sono superman".
Lui, poveretto, si rappresenta come Superman, cioè un uomo rappresentativo delle nostre smanie di potenza, un uomo dotato di superpoteri, che mette al servizio della collettività.

Per fortuna che c'è questo simulacro di Europa unita; se fossimo un paese dell'America latina a quest'ora il potere del caudillo nostrano sarebbe diventato irreversibile e il nostro futuro molto più incerto di quanto oggi appare. Tuttavia i danni arrecati al paese, alle sue istituzioni, alla democrazia da Berlusconi e dal berlusconismo dureranno a lungo e sarà assai difficile emendarli.

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