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Amo riflettere e ragionare su quanto vedo e sento.

Benvenuto nel mio blog

Dedicato a quei pochi che non hanno perso, nella babele generale, la capacità e la voglia di riflettere e ragionare.
Consiglio, pertanto, di stare alla larga a quanti hanno la testa imbottita di frasi fatte e di pensieri preconfezionati; costoro cerchino altri lidi, altre fonti cui abbeverarsi.

Se vuoi scrivermi, usa il seguente indirizzo: mieidee@gmail.com

30 novembre 2009

SPIGOLANDO QUA E LA'


Lettera aperta al premier Berlusconi di Margherita Hack

"Figlio mio, lascia questo Paese" di PIER LUIGI CELLI

Berlusconi incantato dalla perla di Doha







Mara Carfagna si sottopone al test antidroga








Manifestanti pro-crocifisso a Roma








Corteo per i diritti della donna a Roma







Dell'Utri chiede la modifica della legge sui pentiti

27 novembre 2009

GLI INCUBI DEL CAVALIERE E I PROBLEMI DELLA GENTE COMUNE





Oggi non voglio parlare degli incubi del cavaliere, dei suoi propositi, delle sue esternazioni eversive. I giornali e le TV ce ne saturano fino alla nausea. 
La Guerra Civile del generale abbandonato
Berlusconi, ultimatum
F-E-R-M-I-A-M-O-L-O! 




Sarà forse per questo, perchè occupa tutti gli spazi disponibili in video e sulla carta stampata, che le difficoltà della gente comune, dei precari, dei disoccupati, dei cassintegrati non hanno audience?
Voglio perciò dedicare questo spazio alla pubblicazione di una lettera,  emblematica della condizione di tanti nostri connazionali disperati, che non sanno più a chi rivolgersi per rendere note le loro ambasce. Come gli operai che occupano le fabbriche che chiudono, che salgono sulle gru, si incatenano ai monumenti; gli insegnanti e i bidelli che salgono sui tetti per difendere il posto di lavoro.
Gentilissimo, la mia storia forse non le può interessare ma se messa a confronto con quella di altre famiglie italiane è sicuramente importante.
Sono sarda della provincia di Sassari ma da 10 anni, con la famiglia ci siamo stabiliti a Grado in provincia di Gorizia. Mio marito faceva il muratore e si lavorava bene, poi nel 2002 ha iniziato a star male e tutto quel poco che avevamo ci è servito per vivere e pagare l'affitto. Fin qui è normale, niente di particolare, i problemi sono nati al momento di fare la dichiarazione dei redditi nel 2003, i soldi per pagare, circa 3000 euro, non c'erano e non si è potuto  adempiere al dovere di buon cittadino .
Nel 2005 abbiamo venduto la casetta in paese e abbiamo saldato il relativo mutuo, per comprare un appartamento a Grado con l'aiuto del mutuo bancario, dimenticandoci di aver evaso quella famosa dichiarazione dei redditi. Ma non avremmo potuto pagarla quindi il problema è rimasto in silenzio senza essere mai richiamati da nessuno. Anzi all'agenzia delle entrate risultavamo sempre a rimborso per via del mutuo. Abbiamo usufruito anche della carta famiglia perchè il reddito è quello minimo che lo stato definisce "POVERI". "INDIGENTI"
Nel settembre 2008 ci arriva una raccomandata dove informa mio marito che in comune c'è qualcosa che gli riguarda di andare a ritirarla. Erano venuti a trovarci i miei suoceri quindi abbiamo tralasciato la cosa pensando domani, domani... ma a giugno ci arriva una cartella Equitalia riguardante il debito nei confronti dell'agenzia delle entrate relativo all'anno 2002 della bella cifra di 67.000 euro.
Un debito di 3000 euro con aggiunta di 30.000 euro di sanzione per evasione fiscale, più 17.000 per mancato versamento dichiarazione dei redditi, più 5000 di multa più sanzioni varie all'agenzia delle entrate e la mora a Equitalia  per un totale di 67.000 euro.
CHIEDO UN CONDONO EQUO BASATO SUL VERO E REALE REDDITO FAMILIARE CONTROLLABILE DAL MODELLO ISEE
Questa è la mia storia, ma come le ho detto prima, tante famiglie italiane si trovano in questa situazione. Siamo ritenuti poveri dallo Stato, ci danno i sostentamenti minimi, ci danno i rimborsi IRPEF, e poi per 3000 euro evase ci mandano per strada? E si perchè soldi non ce ne sono, l'unica cosa che si prendono è la casa.
So che lei non può farmi niente ma solo una cosa può, se vuole, attraverso il suo giornale, può spiegare al ministro Tremonti che quando fa le leggi finanziarie per recuperare i soldi evasi lo faccia con criterio  tassando il giusto non un forfè uguale per tutti ricchi e poveri, perchè il ricco che si vede una sanzione di 60.000 euro comincia a girare per avvocati e la spunta, noi poveracci arriviamo al punto di stare in silenzio perchè i soldi per l'avvocato e le sue cause, non li abbiamo, quindi lo stato è autorizzato a prenderci la casa senza curarsi se ne abbiamo una seconda o se abbiamo titoli e depositi in banca. Alla domenica il quotidiano "IL PICCOLO" ha una pagina apposta per le aste immobiliari, mi creda sono tante.
L'onorevole Giulio Tremonti ha un sito dove dice, con tanto di sorriso, "scrivetemi" io l'ho fatto per ben 4 volte ma quel sito serve solo per far vedere la sua faccia al popolo non per rispondere; mi creda gli ho dato anche l'indirizzo di casa...niente...
A lei chiedo questo, di intervenire con articoli che mettano in risalto queste situazioni di usura autorizzata dello stato per recuperare fondi da immettere nelle casse per ridistribuirli ai poveri come noi. Lo stato da una parte ci dà (poco) e con l'altra mano ci prende tutto... come la camorra e la mafia... E quando si vanta di aver incassato milioni dalle evasioni precisi che ha portato via le case del poveraccio perchè salassato di sanzioni e multe e more, non sono tutti soldi evasi... e guardi i motivi perchè si evadono le tasse, con i modelli Isee che tanto ci inducono a fare, e poi servono solo per darci qualcosa quando tutto se lo prendono.. Spero e mi auguro che questo mio scritto non finisca come quello di Tremonti.. mai letto e subito cancellato (lo rimanderò per settimane finchè non ottengo una risposta) ....tanto so che la casa da un giorno all'altro è persa e io con la famiglia mi ritroverò non so neanche come.... ma questo è affar mio non del popolo o suo, ci arrangeremo in qualche maniera Dio vede e provvede... (lettera firmata)
Immagino, dal contenuto, che questa lettera sia stata inviata anche ai giornali. Chissà se qualcuno si sia preso la briga di  renderla pubblica! Forse no, le redazioni sono perennemente occupate dalle esternazioni del premier che lavora anche di notte nell'interesse del paese che governa.
E il ministro Tremonti, dal suo sito dove dice, con tanto di sorriso, "scrivetemi", perché non risponde?

24 novembre 2009

LA TESTIMONIANZA DI ROBERTO SAVIANO

Rimbalza su Facebook l'appello di Saviano a non tacere 


Rivedi lo Speciale di Che Tempo Che Fa con Roberto Saviano
Dall'Inferno alla Bellezza
(integrale)


"La letteratura deve essere al servizio della società immergendosi nella realtà, intervenendo, e gli scrittori non possono semplicemente scrivere per intrattenere o per speculare sulla società. Devono avere un ruolo attivo. La parola è potere, ed è ancora più potente quando diventa d'uso comune. E questo è il motivo per cui uno scrittore che prende parte, veicola il suo messaggio con più efficacia che quello che invece scrive aspettando il tempo in cui si realizzino le sue fantasie" (Ken Saro-Wiwa). Due ore con il trentenne scrittore napoletano, autore del best-seller Gomorra, tradotto in 50 paesi, caso letterario in tutto il mondo: con tre milioni e mezzo di copie diffuse dall'Australia all'Islanda, dalla Cina all'Arabia Saudita, ha ricevuto decine di premi in Italia e all'estero e da Gomorra è stato tratto uno spettacolo teatrale, insignito con gli Olimpici del Teatro 2008 e un film per la regia di Matteo Garrone, candidato per l'Italia agli Oscar, candidato ai Golden Globes, Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes e miglior film all' European Film Awards 2008 oltre che Hessische Filmpreis alla Fiera del Libro di Francoforte come miglior adattamento cinematografico di un'opera letteraria. Dello Speciale Dall'inferno alla bellezza, dice Roberto Saviano: Il titolo della serata vuole dire una cosa semplice, vuole ricordare che da un lato esistono la libertà e la bellezza necessarie per chi scrive e per chi vive, dall'altro esiste il loro contrario, la loro negazione: l'inferno che sembra continuamente prevalere. E' possibile che ancora oggi, l'Uomo, nella sua accezione più ampia, debba passare necessariamente attraverso l'inferno per raggiungere la bellezza? Al centro dello Speciale, ancora una volta, la forza della parola non nascosta né perduta, la parola scritta o detta che dà la possibilità di esistere e che vive attraverso le storie: Ken Saro-Wiva, autore nigeriano, impiccato a Lagos per la sua tenace opposizione alle compagnie petrolifere che spogliano di risorse e ricchezze la sua terra, lasciando solo povertà ed inquinamento; Anna Politkovskaja, uccisa perché non c'era altro modo per fermare la sua implacabile testimonianza sulla crudele guerra in Cecenia; Varlam T.Salamov che dai gulag siberiani è riuscito a fare arrivare i suoi scritti non svendendo l'anima né la dignità; Miriam Makeba, Mama Africa, la voce che ha cantato la libertà di un continente, morta a Castel Volturno dopo un concerto per ricordare sei fratelli africani uccisi dalla camorra.Tutto questo è Dall'inferno alla bellezza: ma - come scriveva Albert Camus - l'inferno ha un tempo solo, la vita un giorno ricomincia. Dal 13 ottobre 2006, Roberto Saviano vive sotto scorta: l'11 novembre saranno esattamente 3 anni e 29 giorni di vita negata, 1125 giorni, 27.000 ore di vita blindata. Dal blog di Roberto

Non ho avuto modo di vedere la trasmissione di Fazio perchè ero in ospedale dove mia madre era ricoverata. Adesso, per fortuna, sta uscendo rapidamente dalla convalescenza.
Ho trovato in Youtube il video e lo pubblico per me e per i miei amici.
Non aggiungo altro perchè le mie parole sarebbero superflue.

20 novembre 2009

RIFLESSIONI SU LEONARDO NELL'ERA BERLUSCONI

"Fu tanto raro e universale, che dalla natura per suo miracolo esser produtto dire si puote: la quale non solo della bellezza del corpo, che molto bene gli concedette, volse dotarlo, ma di molte rare virtù volse anchora farlo maestro. Assai valse in matematica et in prospettiva non meno, et operò di scultura, et in disegno passò di gran lunga tutti li altri. Hebbe bellissime inventioni, ma non colorì molte cose, perché si dice mai a sé medesimo avere satisfatto, et però sono tante rare le opere sue. Fu nel parlare eloquentissimo et raro sonatore di lira [...] et fu valentissimo in tirari et in edifizi d'acque, et altri ghiribizzi, né mai co l'animo suo si quietava, ma sempre con l'ingegno fabricava cose nuove." (Anonimo Gaddiano, 1542)


Sono grandemente affascinato dalla vita e dall'opera di Leonardo da Vinci, di cui ho visitato qualche mese fa la casa natale, nella campagna di Vinci, e i musei che in quella città conservano tracce notevoli del grande concittadino.
Adesso, attratto dal Codice Trivulziano e non avendo potuto visitare il Castello Sforzesco  per motivi logistici, ho acquistato il volume a cura di Pietro C. Marani e Giovanni M. Piazza, con il bel corredo delle tavole anche in CD-ROM.
Curatissima l'esposizione on-line della vita e dell'opera di Leonardo presso l'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA.

Quando si viene assorbiti dalla grandezza e dal genio smisurati di un tal personaggio, le peripezie di un "povero miliardario" alle prese con il suo passato oscuro e con il suo presente contraddittorio su cui la magistratura si ostina a voler fare chiarezza, appaiono miserevoli. E vien da chiedersi: com'è stato possibile che i problemi personali di mister B. siano diventati i problemi di un paese civile e avanzato come l'Italia, la terra che ha dato i natali a Leonardo e ad altri cento, mille uomini che nella storia l'hanno resa illustre? Come e quando si uscirà da quest'impasse?
E ancora, cosa racconterà la storia ai nostri figli e nipoti di questa età buia? Di noi che viviamo questa temperie? Di quest'uomo sfrontato oltre ogni limite che aspira ad avere un posto ragguardevole nella storia di questo secolo?



Come non arrossisce quando guarda (se ne è capace) al passato del nostro paese e riflette allo stato in cui l'ha ridotto?

16 novembre 2009

LE PAROLE STIMOLANTI DI UN PRETE CORAGGIOSO CONTRO L'AFASIA LETARGICA DI TANTI ITALIANI

ARRIVA IL MOMENTO IN CUI UNA GOCCIA FA TRABOCCARE IL VASO?





Il governo e la maggioranza hanno valicato ogni ritegno: ormai delinquono in pubblico e in tv apertamente al grido minaccioso di «Salvare Berlusconi ad ogni costo». Il parlamento chiuso si riapre per approvare una leggina che metta al sicuro Berlusconi dai «suoi processi» e non importa se questa leggina non solo annienta gli scandali di truffa, falso in bilancio, bancarotta, ecc. ma annulla il diritto di milioni di cittadini che hanno diritto ad una sentenza ed eventualmente ad un risarcimento. Con questa legge che riduce solo i tempi dei processi, senza dare personale, strumenti e mezzi per accelerarli, si consuma la supremazia definitiva del sopruso sul diritto, della mafiosità sulla legalità, dell’impudenza sulla dignità e la sconfitta definitiva dello stato di diritto.

Berlusconi, dopo il lodo Alfano torna ad essere, almeno teoricamente, un cittadino come gli altri e come tutti deve essere processato e assolto o condannato con una sentenza inappellabile. Non possiamo tollerare ancora una volta una legge che lo salvi impunemente, anche in presenza di sentenze in corso. Non possiamo assistere inattivi, inermi e complici di una immoralità e indegnità di questa portata.

Usiamo la rete non solo per resistere, ma per reagire, per impedire che ancora una volta il corrotto, corruttore, compratore di giudici, di sentenze e di testimoni, il predatore fiscale che con le sue evasioni e i suoi conti esteri ha rubato  a tutti noi e a ciascuno di noi, possa farsi beffe dello Costituzione e del Diritto.  Una leggina riguarda Mediaset che deve al fisco circa 200 milioni di euro e se la caverà con un misero 5%. Come è possibile che i pensionati, i lavoratori a stipendio fisso, i precari, i cassintegrati, le donne, i senza lavoro, possano ancora votarlo e vederlo come un modello? 


Come è possibile che assistiamo rassegnati alla vivisezione della Costituzione e della sopravvivenza di uno scampolo di dignità? Siamo calpestati ogni giorno nei nostri diritti e derisi nella nostra dignità e non siamo in grado di reagire come si conviene ad un popolo di gente che ogni giorno si ammazza per vivere onestamente del proprio lavoro e nel rispetto della Legge.

Non possiamo tollerare più che un uomo disponga dello Stato, delle sue Istituzioni, che ordini alla Rai di firmare un contratto di 6 milioni di euro al suo maggiordomo Bruno Vespa perché è bravo a fargli il bidet. Non possiamo tollerare che un suo dipendente, Minzolini, pontifichi a suo nome dalla tv di Stato; non possiamo più tollerare che sia smantellata Rai 3 anche se aumenta ascolti e fatturato solo perché indigesta al satrapo senza statura. Non possiamo più tollerare che ci domini a suo piacimento e a suo uso e consumo. Se lui è l’utilizzatore finale delle prostitute a pagamento, noi vogliamo essere le sue mignotte «a gratis»?

Mettiamo in moto una rivoluzione e riportiamo il treno dentro i binari della Legge, delle Istituzioni, della Legalità, della Giustizia, della Dignità e del nostro Onore. E’ ora il tempo di scendere in piazza non per rivendicare un aumento di stipendio, ma per rivendicare un sussulto di dignità e di orgoglio di essere Italiani e Italiane che non vogliono essere scaricati come spazzatura. Berlusconi sta imperando e sta distruggendo tutto perché noi lo permettiamo o quanto meno lo tolleriamo.

Alziamoci in piedi e non pieghiamo la testa, chiedendo a gran voce, se necessario con uno sciopero generale ad oltranza, le dimissioni di Berlusconi, dei suoi avvocati pagati da noi e la conclusione dei suoi processi perché in Italia nessuno può essere più uguale degli altri e tutti, nessuno escluso, devono sottostare alla Maestà del Diritto.

Mi appello alle organizzazioni sindacali, ai partiti, alle associazioni nazionali e internazionali, ai gruppi organizzati, all’Onda lunga della scuola, ai blogger, alle singole persone di buona volontà con ancora una coscienza integra perché «el pueblo unido jamás será vencido».

Paolo Farinella, prete - Genova, 12 novembre 2009

14 novembre 2009

Quei bulletti arroganti e semianalfabeti che s'incontrano in FB mentre tanti s'impegnano a costruire il Futuro


In Facebook fioriscono Fan club e Gruppi giovanili che hanno come parola d'ordine e valore esibito l'arroganza.


Ecco le descrizioni di due gruppi:
  • "quelli che hanno la faccia come il culo,che se ne sbattono di quello che pensa la gente, che se ne fregano di tutto e tutti, che hanno sempre il posto in prima fila, che nn fanno colonna, che sorpassano a destra, che non guardano in faccia a niente e nessuno..." (131 membri)
Messaggi tipo: "Mister arroganza è tra voi! come me nessuno mai.. sopra tutto e su tutti! so tutto di tutti e rido in faccia alla gente..ahahahah; "bon, mi vado a scartavetrare l'uccello che ho una donna mobile da montare!!!"
  • "Nell'uso corrente è il senso di superiorità nei confronti del prossimo, che si manifesta con un costante disdegno. In questa eccezione (sic) è usata al posto di alterigia o altezzosità. L'origine del termine è giuridico, dal latino ad rogare, richiedere ed attribuirsi ciò che non spetterebbe. Quindi arrogante è colui che sovverte l'ordine naturale del dare e del ricevere.  
  • Ed infatti chi è arrogante se ne sbatte al cazzo degli altri. Ma è nel sapere di essere che si completa e si estrinseca quel cammino transeunte che porta alla perceziione del sè. Perchè trovo che sia bello essere arroganti, a volte, nelle situazioni che lo richiedano...volete mettere la sgradevolezza di una rispostaccia quando uno meno se l'aspetta? Non ha prezzo. Per tutto il resto c'è MasterCard."
Il primo capoverso è tratto interamente da una definizione presente in Wikipedia, al termine 'accezione' che gli sarà sembrato un errore ortografico o un refuso, il ragazzotto ha sostituito il più orecchiabile 'eccezione'. Del resto quelli come lui si sentono un'eccezione alle regole di buona educazione. Il resto risulta chiaramente frutto delle sue elucubrazioni; fantastico quel "Ma è nel sapere di essere che si completa e si estrinseca quel cammino transeunte che porta alla perceziione del sè". Seguono poi gli esempi di arroganza esibita.

"sai? mio nipote ha 2 anni e già parla qualche parola di tedesco come il nonno!"
- e sti cazzi?-
"sai? dovresti fare qualcosa per la tua pelle,magari un peeling chimico o altro..."
-ma pensa alle tue bocce a bisaccia!-
"non credi che se tu fossi più gentile anche gli altri lo sarebbero con te?"
-ma perchè,se tu mangi merda caghi zucchero?-
"che ne pensi di Francesca,quella mia amica che ti ho presentato sabato scorso?-
-ah...era amica tua? Pensavo t'avessero vomitato accanto...-
"ma tu che c'hai fatto coi libri dell'università?"
-ma li sono stoppati al culo!-
"scusa,non sei un po' troppo cresciuto per andare ai concerti vestito così?"
-e tu non sei troppo giovane per rompere il cazzo come i vecchi sulle panchine?-
  • "L'arroganza è catarsi. Un cammino attraverso un male che porta al bene per ottenere una società dove la gente se farà i cazzi propri per le questioni non fondamentali che interessano la tua vita" (83 membri)
Messaggi tipo: 'inebriante consapevolezza di essere superiori....; Sono daccordo Stefano. L'arroganza è anche classe e stare in pace con se stessi!; essere arroganti è genetica.
gli arroganti VERI sono quelli che se lo possono permettere. E hanno tutta la mia approvazione.
gli altri invece cercano di dimostrare agli altri di essere in gamba dandosi delle arie inutili....
Non so a che classe appartene voi... io è da anni che combatto con la mia arroganza innata... quando sei sempre un passo avanti è difficile girarsi, guardare indietro e nn far sentire tutti gli altri mediocri. hihihi; 



Così pensano, si esprimono ed agiscono i figli di questa società alimentati a iniezioni di "grande fratello", a scontri verbali (e non solo) in una TV in cui chi grida più forte, annichilendo l'interlocutore, sembra avere più carisma e ragione. Questi sono i giovani senza futuro e senza speranza, che hanno come modello la trasgressione imperante e il rifiuto delle regole e della legge, assisi ai vertici del potere.



Per fortuna non manca chi, indicendo sempre in Facebook il No-B DAY, in poche settimane raccoglie l'adesione di 254.000 fan (sempre in aumento) trasformando una presa di posizione virtuale in una grande e vera manifestazione a carattere internazionale che avrà luogo Sabato 5 dicembre. Complimenti!

13 novembre 2009

CONTRO L'ARROGANZA DI UN GRUPPO DI POTERE


 GUIDATO DA UN UOMO ALLERGICO AL CONFRONTO DEMOCRATICO,
INTERESSATO ESCLUSIVAMENTE A TROVARE SOLUZIONE AI PROPRI GUAI GIUDIZIARI,
INCAPACE DI CONSIDERARE LE RAGIONI PER LE QUALI RICOPRE IL RUOLO CHE GLI ELETTORI GLI HANNO AFFIDATO,
PRONTO A SCARDINARE L'IMPALCATURA DEL SISTEMA - STATO PUR DI OTTENERE PRIVILEGI NON PREVISTI IN UNA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE,

QUESTO BLOG ADERISCE AL




Berlusconi costituisce una gravissima anomalia nel quadro delle democrazie occidentali - come ribadito in questi giorni dalla stampa estera che definisce la nostra "una dittatura" - e che lì non dovrebbe starci, anzi lì non sarebbe nemmeno dovuto arrivarci: cosa che peraltro sa benissimo anche lui e infatti forza leggi e Costituzione come nel caso dell'ex Lodo Alfano e si appresta a compiere una ulteriore stretta autoritaria come dimostrano i suoi ultimi proclami di Benevento. Non possiamo più rimanere inerti di fronte alle iniziative di un uomo che tiene il Paese in ostaggio da oltre 15 anni e la cui concezione proprietaria dello Stato lo rende ostile verso ogni forma di libera espressione come testimoniano gli attacchi selvaggi degli ultimi mesi alla stampa libera, alla satira, alla Rete. Non possiamo più rimanere inerti di fronte alla spregiudicatezza di un uomo su cui gravano le pesanti ombre di un recente passato legato alla ferocia mafiosa, dei suoi rapporti con mafiosi del calibro di Vittorio Mangano o di condannati per concorso esterno in associazione mafiosa come Marcello Dell'Utri.

SAVIANO: PRESIDENTE, RITIRI QUELLA NORMA DEL PRIVILEGIO


OLTRE OGNI LIMITE



04 novembre 2009

LA CROCE SENZA CRISTO E I SEPOLCRI IMBIANCATI


Per me, per i miei valori di agnostico rispettoso di ogni fede, in special modo di quella cristiana nella quale sono immerso per nascita, per formazione e per cultura, la presenza o meno del crocefisso nei locali pubblici o nelle scuole statali non cambia nulla, non incide per niente sul mio comportamento privato o sul mio rapporto con gli altri.
Sono stato sempre affascinato dal messaggio evangelico che ho cercato di proiettare, per quanto possibile, nel mio quotidiano rifuggendo, comunque, da simbologie e culti posticci.
Spesso trovo molto più aderenti alla realtà del nostro tempo le parole e gli atti di Cristo o a lui attribuiti rispetto ai dettami di una chiesa che non riesce a vivere il grande messaggio cui fa riferimento, men che meno ad interpretare il presente.
Trovo che la religiosità debba essere vissuta come un fatto profondamente intimo e spirituale e ritengo che la società italiana, che si professa cattolica, sia in linea di massima scarsamente religiosa e cristiana. Quello che si pratica nel nostro paese è, per lo più, un cristianesimo rituale e d'immagine. M'indigna, perciò, vedere gente comune, personalità politiche e formatori di opininione gridare allo scandalo per la sentenza della Corte europea che vieta l'esposizione della croce nella scuola pubblica e, poi, praticare un razzismo più o meno strisciante, condurre una vita dissoluta che contraddice in toto il messaggio cristiano, inseguire il successo, il potere e la ricchezza smodata come unici valori.
Mi commuovono, viceversa, gli atti di umanità che rasentano talvolta l'eroismo, di quegli infermieri, vigili del fuoco, suore, servitori umili dello Stato ecc., che per un modesto stipendio svolgono compiti ingrati con spirito di servizio e aderenza più o meno consapevole al comandamento cristiano. Tutti costoro non hanno bisogno di una croce sulla parete per essere uomini e donne responsabili; il messaggio di Cristo lo portano impresso nel cuore.

Per chiudere facendo riferimento a fatti di cruda attualità, considero molto più vicini a quel Gesù, morto ignominiosamente sulla croce, il povero Stefano Cucchi, massacrato di botte e lasciato morire in carcere (dove non mancano i crocefissi); Diana Blefari, suicida in carcere perchè priva del supporto psichiatrico cui aveva diritto ed estremo bisogno; le centinaia di migranti abbandonati al loro destino di morte nelle acque del Canale di Sicilia rispetto ai falsi "predicatori di buoni sentimenti" che intendono solo salvare il crocefisso sulle pareti.

02 novembre 2009

Per ricordare Alda Merini

 Morta a Milano ieri 1 novembre 2009
La poetessa che ha dato voce agli ultimi, agli esclusi, all'amore dolente
Sono
molto
irrequieta
quando
mi legano
allo spazio

"Per me guarire è stato un modo di liberarmi del passato. Tutto è accaduto in fretta. L'ultima volta che sono stata all'Istituto che mi aveva in cura per depressione mi è accaduta una cosa che non avevo mai provato. Una mattina mi sono svegliata e ho detto: che ci faccio io qui? Così è davvero ricominciata la mia vita. Ho ripreso a scrivere e ho perfino trovato quel successo che non avrei mai pensato di ottenere".
"Il successo è come l'acqua di Lourdes, un miracolo. La gente applaude, osanna e ti chiedi: ma cosa ho fatto per meritare tutto questo? Penso che la folla, anche piccola, che ti ama ti aiuta a vivere. In fondo un poeta ha anche qualcosa di istrionico e di folle. Per questo il manicomio è stato per me il grande poema di amore e di morte. Ma anche questo luogo oggi è distante. Mi capita a volte di rivederlo in sogno. Io sogno tantissimo. E tra i sogni ne ricorre uno: sono dentro a un luogo chiuso, e io che cerco le chiavi per uscire. Forse sono mentalmente ancora in quel luogo che mi ha ucciso e mi ha fatto rinascere. Mi sento una donna che desidera ancora. Oggi per esempio vorrei che qualcuno mi andasse a comprare le sigarette. Non ho mai smesso di fumare, né di sperare".

Veleggio come un'ombra
nel sonno del giorno
e senza sapere
mi riconosco come tanti
schierata su un altare
per essere mangiata da chissà chi.
Io penso che l'inferno
sia illuminato di queste stesse
strane lampadine.
Vogliono cibarsi della mia pena
perché la loro forse
non s'addormenta mai.

La pace che sgorga dal cuore
e a volte diventa sangue,
il tuo amore
che a volte mi tocca
e poi diventa tragedia
la morte qui sulle mie spalle,
come un bambino pieno di fame
che chiede luce e cammina.
Far camminare un bimbo è cosa semplice,
tremendo è portare gli uomini
verso la pace,
essi accontentano la morte
per ogni dove,
come fosse una bocca da sfamare.
Ma tu maestro che ascolti
i palpiti di tanti soldati,
sai che le bocche della morte
sono di cartapesta,
più sinuosi dei dolci
le labbra intoccabili
della donna che t'ama.

Adesso sono una pioggia spenta
dopo che l’orma del tuo cammino
si è fermata ai miei occhi.
Che ciglio devastante il tuo!
Come mi penetri le ossa!
Se piangessi, tu verresti a riprendermi.
Ma io ho bisogno del mio dolore
per poterti capire.





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