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Amo riflettere e ragionare su quanto vedo e sento.

Benvenuto nel mio blog

Dedicato a quei pochi che non hanno perso, nella babele generale, la capacità e la voglia di riflettere e ragionare.
Consiglio, pertanto, di stare alla larga a quanti hanno la testa imbottita di frasi fatte e di pensieri preconfezionati; costoro cerchino altri lidi, altre fonti cui abbeverarsi.

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27 novembre 2011

La Grande Contrazione che rimpicciolisce il Mondo

Stiamo attraversando qualcosa di più serio di un semplice «ciclo negativo» dell’economia. È la Grande Contrazione: questo termine dà l’idea di un disastro che rimpicciolisce tutto il mondo a cui eravamo abituati. 
Questa è la frase più angosciante e disperata che ho trovato finora nel bel saggio Alla mia Sinistra di Federico Rampini, che sto leggendo. Il bravo giornalista nel suo ultimo libro ci offre uno spaccato degli errori della sinistra che nell'Occidente globalizzato ha dismesso i suoi valori per rincorrere le posizioni della destra, nel vano tentativo di limitare i danni derivanti al mondo del lavoro, della produzione e del welfare. 

Per non parlare dei concetti che Michele Serra nella sua Amaca quotidiana mette in bocca all'amico ben introdotto: L’economia, soprattutto l’economia finanziaria, è diventata un’entità così smisurata che governarla è poco più di una scommessa. Non so se riusciremo mai più a metterla sotto controllo. La risposta sibillina gli rievoca i pensieri e le angosce che nell'epoca dei due blocchi contrapposti produceva in tutti noi il possibile uso della bomba atomica e la paventata reazione a catena.

Sempre più forte si fa l'impressione che gli organismi statali tradizionali non riescano più a tenere sotto controllo la finanza globale. Per quanto ci riguarda, sembra ormai chiaro che l'attacco alle economie più deboli dell'Europa sia finalizzato a colpire l'euro e tutto il sistema economico basato sulla moneta unica. C'è da augurarsi che i tentativi di risanare le nostre economie riescano nell'intento dando agli interventi lacrime e sangue un esito positivo. Viceversa, se il fallimento fosse già scritto nel destino e dovesse saltare la moneta unica, sarebbe quasi meglio arrivare alla meta senza aver prima dissanguato le finanze degli stati e falcidiato i risparmi dei cittadini. 

Che dovremo, in ogni caso, ridimensionare significativamente il nostro modus vivendi, non v'è alcun dubbio!

25 novembre 2011

Per Natale il primo Pacco-dono del Governo

Avvicinandosi il Natale, slitta al 15 dicembre l’approvazione del primo pacchetto di riforme da parte del Consiglio dei ministri. Il Governo cerca di prendersi qualche giorno in più per distribuire equamente i regali, augurandosi che le Camere approvino le misure entro Natale. 

Gli Italiani tutti ringraziano. Il 90% di loro si augura di ricevere un pacco modesto, non eccessivo, in linea con il proprio stile di vita, lasciando che i pacchi più consistenti e copiosi vengano destinati a quel 10% cui non manca la capienza. GRAZIE

20 novembre 2011

In quest'Italia del menga...

In quest'Italia del menga c'è chi, anche in tempo di crisi ha fatto, e continua a fare, grana a palate e chi, obtorto collo, è costretto a vivere in condizioni di indigenza o quasi. Se è vero, con'è vero, che il 10% della popolazione possiede il 45% della ricchezza prodotta e la metà più povera delle famiglie italiane detiene meno del 10% della ricchezza totale. 

La Banca d’Italia dice che nel 2009 tutte le famiglie possedevano più o meno 350 mila euro in beni di vario tipo.  

Nella fattispecie, delle 24.905.042 famiglie italiane [al 31 dicembre 2009, fonte Istat], ce ne sono 2 milioni, 490 mila e 504 che se la spassano, possedendo oltre il 45% dei 9 miliardi e mezzo di euro cui assomma la ricchezza lorda di tutte le famiglie messe insieme, e oltre 12 milioni (12.452.521) che se la vedono male, dovendo spartirsi un misero 10%. 
In parole povere, col cavolo che la ricchezza di ogni famiglia assomma a 350 mila euro: ci sono 10 famiglie su 100 che hanno in media un milione e mezzo di euro a testa e 50 famiglie su 100 che non arrivano a 70 mila. Di più, queste ultime hanno un reddito medio familiare annuo di 8.019,30€ contro i quasi 200 mila euro delle 10 famiglie vip. (Fonte Byoblu)   

Quando il governo, dunque, affronterà i temi del risanamento, dei tagli ai privilegi, della lotta all'evasione e alla corruzione, dell'equità, non potrà non considerare la necessità e l'urgenza di una politica economica e fiscale che agevoli quel 90% della popolazione che scende, inesorabilmente, verso una condizione di povertà. E se per far questo occorrerà intervenire con una tassa che colpisca i grandi patrimoni e le rendite, lo faccia senza tergiversare, a costo di mettere a rischio la durata del governo stesso per il voto contrario di una parte del PDL capeggiata dal Berlusca. La patrimoniale, del resto, è presente nei sistemi fiscali di molti Paesi europei e non. Vorrei vedere, poi, il PDL che facesse cadere il governo su un'intervento di politica fiscale inteso a perequare il forte squilibrio economico e sociale. Una patrimoniale ben congegnata, oltre ad essere un atto di giustizia sociale, favorirebbe la ripresa dei consumi e, quindi, la crescita. 

Mi aspetto poi che il governo non eluda la grave questione del conflitto di interessi che lo investe direttamente e, di converso, riesca a mettere fine a quello mastodontico dell'ex presidente del consiglio.  
Qui si parrà la tua nobilitate!

Per quanto riguarda, infine, l'impegno richiesto dal Popolo della libertà - così si definisce il partito del monopolista più muscoloso e resistente d'Italia - all'attuale compagine governativa, lo trovo davvero disdicevole. Mi sembra assurdo che si debba garantire una cosa del genere da parte di cittadini che godono di tutti i diritti civili e politici, che non hanno pendenze penali, per la sola ragione che si sono assunti l'onere di risanare il Paese condotto verso la catastrofe da un ceto politico che ha ancora l'ardire di mettere paletti. E a proposito di catastrofe, come non vedere il dissesto idrogeologico e ambientale in cui sprofonda il nostro territorio? Anche in questo versante il governo appena nato dovrà operare con interventi significativi e con una legislazione d'indirizzo. 

Ascolta Nichi Vendola, ospite a Che tempo che fa


Luciana Littizzetto commenta il governo Monti


Il Belpaese della disuguaglianza
Metà ricchezza al 10% degli italiani - di Roberto Mania 

19 novembre 2011

Da ieri il Governo Monti, ottenuta la fiducia in Parlamento, è nel pieno delle sue funzioni. Buon lavoro!

Come abbiamo visto anche in altre occasioni, con lo stile e il linguaggio del professore ma con la sicurezza di un politico navigato, il professor Monti incassa una fiducia record anche alla Camera. Speriamo che i provvedimenti che verranno adottati risultino efficaci mirando insieme al risanamento e alla crescita; siano equi in quanto siamo convinti che nella società italiana molti hanno dato troppo e ricevuto poco, tanti hanno dato poco o nulla e molto ricevuto, altri che non avevano alcunché da dare hanno diritto di ricevere qualcosa; favoriscano le riforme istituzionali necessarie ed eliminino i privilegi insopportabili di tante corporazioni, a partire da quella dei politici. 

Sono certo, comunque, che il linguaggio del professore e la condizione particolarissima in cui con i suoi ministri sarà messo alla prova, rinnoveranno il clima generale nel Paese superando le contrapposizioni preconcette e la conflittualità permanente che per troppo tempo hanno dominato indisturbate. Le sue puntualizzazioni sui concetti di servizio - supplizio, di maggioranza, di federalismo - coesione territoriale, di poteri forti e conflitto di interessi come sull' espressione staccare la spina ed altre ancora la dicono lunga sulla volontà del professore-premier di fare le pulci e mettere fuori corso un lessico analogico improprio, anche se apparentemente efficace. 

Replica del presidente del Consiglio Mario Monti alla Camera


Conferenza stampa di Mario Monti dopo il voto di fiducia alla Camera: clima più sereno, Italia più credibile nel mondo


Ma per i giovani che vorrebbero le elezioni anticipate e che dicono "il governo monti, 65 anni di età media, ci terrorizza", avrà una ricetta efficace? 


Monti, fiducia record alla Camera. Il nuovo premier tra rigore e ironia. Fonte: la Repubblica

Destra di regime e destra europea di Paolo Flores d'Arcais

17 novembre 2011

Il vecchio governo non lascia rimpianti. Il nuovo nasce col piede giusto.

Monti e i suoi ministri li abbiamo apprezzati ieri per la normalità che mostrano. Li vedremo all'opera e li giudicheremo nell'azione di governo. Non ci faranno rimpiangere, di certo, la cafoneria diventata governo del Paese nell'era Berlusconi. Nell'arco di dieci giorni l'Italia vive una svolta epocale, prodotta non dai cittadini con il loro voto ma dalla crisi globale che l'incapacità dei governanti ha reso acuta e insostenibile per noi. Il governo Monti e dei suoi tecnici, voluto fortemente dal Capo dello Stato, nasce dal fallimento della politica e si avvia a ripararne i guasti. Non rimpiangeremo la canea nei talk show televisivi, non ci mancheranno il linguaggio sboccato e i modi dei La Russa, dei Brunetta, delle Santanchè, dei Bossi, dei Calderoli e via dicendo. Sopporteremo di buon grado l'assenza delle ministre scelte per l'avvenenza fisica e la fedeltà al capo, degnamente sostituite da donne altamente competenti e qualificate nei loro campi di attività.
I politici che siedono in parlamento finché questo governo rimarrà in vita potranno riscoprire la buona politica rimettendosi in sintonia con le aspettative dei cittadini, riscrivendo la legge elettorale e realizzando quelle riforme istituzionali urgenti, sempre annunciate e mai prodotte. AUGURI. 

Il discorso di Monti al Senato


Un governo di onesti professori borghesi, quasi tutti cattolici, quasi tutti ricchi, guidato da un onesto professore borghese, cattolico e ricco. (In pratica: un governo Prodi, però libero dal ricatto bilaterale di Mastella e di Bertinotti). 
Ognuno è libero di trarne le conclusioni che crede, e ovviamente ogni critica, in questo clima di unanime consenso, sarà la benvenuta. Ma date retta, prima di aprire il rubinetto dei vostri dubbi fate come ho fatto io ieri, subito dopo avere letto la lista dei ministri: cercate in rete il video “Meno male che Silvio c'è”, dura neanche due minuti ma è un sunto fantastico della catastrofe antropologica dalla quale (forse) siamo appena sortiti.
Rivederlo e sentirsi miracolati, guariti dalla peste, redenti dalla dannazione è tutt'uno. Il grigio-banca del governo Monti sembra un antidoto alla pacchianeria sgargiante che ci ha sommersi, incanagliti, instupiditi per tanti di quegli anni che quando vediamo passare in televisione, tra gli stucchi di Palazzo, una faccia normale, una persona noiosa, sbarriamo gli occhi per l'incredulità. Per ogni ministro nominato, fate così: cercate di ricordarvi chi era il suo predecessore. Vedrete che in nove casi su dieci il passo in avanti è stato grandioso. A prescindere. L’AMACA di Michele Serra, oggi su Repubblica


Il Monti pensiero raccontato da lui stesso - dal Fatto Quotidiano
Favorire la concorrenza, l’accesso alle professioni e la competitività. Provvedimenti necessari per il sostegno alla crescita. Ancora aperto il nodo dell’equità sociale su cui pesa un welfare carente
Speriamo ci sia un’opposizione - dal Fatto Quotidiano
Via il ministero del Federalismo - dal Corriere della Sera
L'ira di Calderoli: È notte fonda 

Cosa cambia con il governo Monti? - Nicola Tranfaglia su articolo21.org/

16 novembre 2011

Quando la fedeltà non richiesta assomiglia al tradimento (in 4 video esilaranti)


A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio. (Oscar Wilde)  
Grande è la fedeltà della donna soprattutto quando non è richiesta. (Sören Kierkegaard)  
Un po' di buonumore per distrarsi 

L'intervista telefonica a Francesca Pascale sulla notte a Palazzo Grazioli: non ricordo di essere stata a palazzo Grazioli 


Patrizia D'Addario: Sono triste per le dimissioni di Berlusconi, lui è un grande presidente 


Berlusconi: ciao, insieme a te non ci sto più 


Giorgio Gaber - Secondo me la donna 

15 novembre 2011

Default della politica e commissariamento inevitabile

Non v'è dubbio che Mario Monti sarà il commissario straordinario - apprezzato anche dall'UE - che avrà il compito di avviare il risanamento del Paese, condotto sull'orlo del precipizio da un governo e da una maggioranza democraticamente eletti che sono mancati ai loro doveri.
Possiamo addebitargli questo come una colpa? O dobbiamo ringraziarlo sin da ora per il gravoso compito che si assume? Io gli faccio un sincero in bocca al lupo!

Questo impegno, se gli porterà riconoscimenti nel lungo periodo, produrrà certamente, a breve, malcontento se non rifiuto da parte delle categorie, dei gruppi, dei singoli toccati dai provvedimenti economici - e non solo - che cercherà di attuare. Questo può essere comprensibile. Quello che non si comprende è che frange politiche estreme, di maggioranza e opposizione, parlamentari ed extra, in nome della democrazia e della sovranità popolare, affilino le armi per impedire che il tentativo meritorio abbia esito positivo.

Se partiamo dalla considerazione di base che la classe politica tutta è andata in default per le mancate scelte, per le riforme sempre annunciate e mai attuate, per i veti incrociati che hanno bloccato la macchina, comprendiamo allora che l'azione di Napolitano, ineccepibile sul piano costituzionale, ha inteso evitare il default - peraltro non ancora scongiurato - cui il Paese sembrava destinato e le conseguenze che ne sarebbero derivate anche sul piano sociale.

Ascoltando la dichiarazione resa dal Presidente del Consiglio incaricato dopo il primo giorno di consultazioni e la sua prima conferenza stampa, riscopriamo il linguaggio ponderato sorvegliato e asciutto, insieme determinato e sostanziale, fatto di concetti coerenti e non di parole al vento che i politici dovrebbero iniziare a far proprio. Le parole chiave sono: serietà partecipazione senso di responsabilità rilancio speranza economia comunità convivenza civile realismo crescita equità donne e giovani. Se gli sarà dato modo di formare il governo di salute pubblica di cui il Paese ha estremo bisogno, penso che, assieme all'azione di risanamento, svolgerà indirettamente un'azione pedagogica intesa ad esaltare il ruolo della buona politica come servizio reso ai cittadini. 
Allora comprenderemo ancora più chiaramente che non potremo andare alle prossime elezioni con l'attuale legge elettorale. E mi chiedo se sarà mai possibile che rappresentanti stimati del mondo della cultura, delle arti, del lavoro e delle professioni possano aspirare ad entrare nel prossimo parlamento, eletti dal voto dei cittadini e non nominati dai segretari dei partiti. 

Annotazione personale. Posso dire che scrivendo questo pezzo, anche il mio linguaggio è diventato più pacato rispetto al solito? Tante considerazioni si affollavano nella mente contro il governo dimissionario, la sua maggioranza e i suoi house organ. Non le ho esplicitate perché il mio vuole essere un punto di vista costruttivo, ma soprattutto perché appaiono evidenti in relazione a quanto detto.

Dichiarazione di Monti dopo il 1° giorno di consultazioni



14 novembre 2011

Professor Monti, vede che bella giornata?

Oggi è davvero una bella giornata per l'Italia che vuole riprendere a fare la sua parte in Europa e nel mondo, che torna a guardare con speranza al proprio futuro. 

Non mi propongo di parlare di politica o di economia - lascio ai documenti allegati di farlo in vece mia - ma di stile di vita e di comportamenti. E parto dalla citazione che segue. 

"Il tragico entertainment quotidiano offerto dai politici, seguito con passione dai cittadini che pure lo disprezzano, consente agli uni e agli altri di distrarsi. Altrimenti, bisognerebbe occuparsi di questioni più noiose. Ad esempio, del fatto che in altri Paesi si sta lavorando per preparare ai propri figli un’economia e una società dinamiche, non un Paese di cui a volte, pur amandolo, ci si vergogna".  Mario Monti 

La politica di questi anni, con le sue convulsioni e mistificazioni della realtà, ci ha tenuti lontani dai fatti e dalle persone normali che nella vita di tutti i giorni svolgono con impegno, competenza e coerenza la propria missione. Ieri abbiamo visto un emerito signore uscire dal suo albergo nel centro di Roma per la sua giornata più impegnativa che lo avrebbe portato in serata a ricevere dal Presidente Napolitano l'incarico di formare il nuovo Governo. Ai giornalisti assiepati, desiderosi di notizie, guardando il cielo e con garbo da gentleman inglese, ha risposto glissando: vede che bella giornata? 
Andava a Messa con la moglie, come un normale cittadino, e rivolgendosi successivamente al suo caposcorta, gli ha chiesto: Ma dopo questo finisce, vero? 
Qualche giorno addietro un servizio televisivo lo mostrava mentre faceva personalmente benzina presso un rifornimento. 
Dico queste cose perché sono profondamente convinto che lo stile misurato di questo professionista serio e universalmente apprezzato, dopo aver messo in allarme le consorterie politiche che sono nel marasma più completo, fornirà modelli di comportamento e terapie di politica economica cui da troppo tempo ormai eravamo disabituati. Non voglio aggiungere altro, lo vedremo all'opera, ma già, come un'amica in FB commentava un mio precedente post, si comincia finalmente a respirare aria di normalità

L'Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano ricorda Tommaso Padoa Schioppa


Europa 2020. Stati e regioni per l'innovazione e la crescita. Intervento del Prof. Mario Monti


Monti: Risanare e riprendere crescita con equità sociale
Il capo dello Stato: Basta faziosità, è il momento della prova di Yasmin Inangiray (ANSA) 

Mario Monti - Euroconvinto biografieonline

Lettera al premier di Mario Monti sul CorSera

Una nuova strategia per il Mercato Unico
Rapporto di Mario Monti al Presidente della Commissione Barroso

13 novembre 2011

Sinossi di un regime in 139 enunciati e 4 video


Faccio mio l'elenco di Marco Travaglio, oggi  sul Fatto Quotidiano, perché tra le topiche, le parole d'ordine e gli enunciati topici si riesce a ripercorrere e agevolmente ricostruire una lunga, forsennata e immonda fase da incubo, che non avremmo voluto vivere e ci auguriamo conclusa con l'atto finale di ieri. 

Non entrerò mai in politica. 
Scendo in campo. 
Il Paese che amo. 
Per un nuovo miracolo italiano. 
L’Italia come il Milan. 
Basta ladri di Stato. 
La rivoluzione liberale. 
Il Polo delle Libertà. 
Il decreto Biondi. 
Vendo le mie tv. 
Golpe giudiziario. 
Giuro sulla testa dei miei figli. 
Lasciatemi lavorare. 
Sono l’unto del Signore. 
Ribaltone. 
Scalfaro è comunista. 
Con Bossi mai più nemmeno un caffè. 
Mai detto che sono l’Unto del Signore. 
Dini è comunista. 
Il popolo è con me. 
Prodi utile idiota dei comunisti. 
Visco Dracula. 
Toghe rosse. 
D’Alema è comunista. 
L’amico Massimo. 
La Costituzione è comunista. 
La grande riforma della Costituzione. 
La Casa delle Libertà. 
Il premier non ha poteri. 
La grande riforma della giustizia. 
L’amico Vladimir. 
L’amico George. 
L’amico Muammar. 
Gheddafi leader di libertà. 
Nessun condono. 
Concordato fiscale. 
Scudo fiscale. 
Condono fiscale ed edilizio. 
Letta è una benedizione di Dio. 
Romolo e Remolo. 
All Iberian mai sentita. 
Mills mai conosciuto. 
La proporrò per il ruolo di kapò. 
Turisti della democrazia. 
L’Islam civiltà inferiore. 
Meno tasse per tutti. 
Tutta colpa dell’euro. 
La mafia, poche centinaia di persone. 
Grandi opere. 
Sono stato frainteso. 
Tutta colpa delle torri gemelle. 
Lei è meglio di Cacciari, le presenterò mia moglie. 
Il circuito mediatico-giudiziario. 
Fede è un quasi eroe. 
L’amico Bossi. 
Uso criminoso della televisione pagata con i soldi di tutti. 
L’amico Pollari. 
Le rogatorie. 
La Piovra rovina l’Italia all’estero. 
L’amico Pompa. 
Il falso in bilancio. 
Mangano si comportava bene, prendeva la comunione nella cappella di Arcore. 
La legge Cirami. 
Dell’Utri è perseguitato. 
Legittimo sospetto. 
Previti è perseguitato. 
Il lodo Maccanico. 
Il Ponte sullo Stretto. 
Il lodo Schifani. 
Tutti sono uguali di fronte alla legge, ma io sono un po’ più uguale degli altri. 
Ciampi è comunista. 
Il decreto salva-Rete4. 
I poteri forti. 
La legge Gasparri. 
L’Economist è comunista. 
Che ne direbbe di una ciulatina? 
I direttori dei giornali devono cambiare mestiere. 
Bertolaso uomo della Provvidenza. 
La legge Cirielli. 
Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, anzi mandava la gente in vacanza al confino. 
Sempre stato assolto. 
La stampa estera copia da Unità e Repubblica. 
Napolitano è comunista. 
Giustizia a orologeria. 
L’amico Minzo. 
I giudici sono matti, antropologicamente diversi dal resto della razza umana. 
Telekom Serbia è tutta una tangente. 
I brogli di Prodi. 
La commissione Mitrokhin. 
La giusta amnistia. 
I comunisti cinesi bollivano i bambini per farne concime. 
Farò sparire la spazzatura da Napoli in tre giorni. 
Ho 109 processi. 
Sarkozy ha imparato da me.
Chi scrive di mafia lo strangolerei con le mie mani. 
Il Popolo delle Libertà. 
Obama abbronzato. 
Il miracolo della ricostruzione dell’Aquila. 
Evadere è un diritto naturale che è nel cuore degli uomini. 
Ai giudici noi insidiamo le mogli, siamo dei tombeur de femmes. 
Il Family Day. 
Che fate, ragazze, mi toccate il culo? 
Mille giudici si occupano di me. 
Agostino, trova una parte ad Antonella: è impazzita, racconta cose in giro. 
Lodo Alfano. 
La Consulta è comunista. 
Legittimo impedimento. 
Partito dell’Amore e sinistra dell’odio. 
Il padre di Noemi autista di Craxi. 
Prescrizione breve. 
Mai frequentato minorenni. 
Le mani nelle tasche degli italiani. 
La signora Lario mente. 
Processo breve. 
Vedi, Patrizia, tu devi toccarti. 
La privacy. 
Processo lungo. 
Candido Lampedusa al Nobel per la Pace. 
Caro dottor Fede, cioè volevo dire Vespa. 
Ruby nipote di Mubarak. 
Non chiamo Gheddafi per non disturbarlo. 
La legge anticorruzione. 
La mia fidanzatina. 
Siamo tutti intercettati. 
Solo cene eleganti. 
Riformare le intercettazioni. 
Pagavo Ruby perchè non si prostituisse. 
La rapina Mondadori. 
L’amico Lavitola. 
Me ne vado da questo Paese di merda. 
Il miglior premier degli ultimi 150 anni. 
Culona inchiavabile. 
L’amico Gianpi. 
Faccio il premier a tempo perso. 
La maggioranza è coesa. 
Ho i numeri alla Camera. 
Traditori. 
Mi dimetto. 
Sic transit gloria im-mundi. 












Da leggere:
Silvio Berlusconi premier
Il racconto di una storia italiana Pagina 2  Pagina 3 sul Fatto Quotidiano
Dopo diciassette anni, sipario sulla videocrazia - Filippo Ceccarelli su Repubblica 

12 novembre 2011

Forse oggi lascia! Ma dovremo sottoporci tutti a terapia di gruppo?

Lascia forse. Non per merito di quanti avrebbero potuto evitare al Paese i rischi che sta ancora correndo: parlo degli intimi, dei consiglieri, di quanti hanno operato con lui a stretto contatto; parlo degli italiani che avevano capito e l'hanno assecondato. 


Lascia solo perché il disastro economico italiano coinvolge anche l'Europa e il resto del mondo che hanno deciso di sfiduciarlo assieme a noi. 
La sua, dunque, è un po' anche la nostra malattia. 


Qualcuno riuscirà a calcolare quanto costa all'Italia la lunga era berlusconiana sul piano politico, istituzionale, economico, sociale, morale, culturale, psicologico, internazionale? 

E quanto tempo occorrerà per tornare alla normalità? 

PROFILO PSICOLOGICO DI UN PREMIER E DELL’ITALIA DI OGGI  Dal blog di Francesca Cianci 
La disfunzione del nostro sistema-paese, oggi, nasce dalla grave patologia di un personaggio che se non fosse un presidente del consiglio, nella migliore delle ipotesi sarebbe un paziente “accudito” e curato a dovere! Intanto una persona così altamente e intensamente disturbata governa un intero paese e gestisce la vita (e spesso la morte) di molti italiani, con la insana complicità di tutti coloro che non vogliono né vedere né capire…
Se Berlusconi fosse un paziente qualunque, avrebbe il sacrosanto diritto alle cure del caso, invece Berlusconi è un uomo dal potere smisurato, che con la sua folle mente è a capo di un paese devastato dalla violenza, dal caos, dal razzismo, dalla omofobia, dalla persecuzione delle diversità, dal non rispetto della legalità e delle libertà fondamentali, un paese devastato dalla malavita, dalla mafia e dalla criminalità… (...) un paese in cui le famiglie sono devastate da ogni punto di vista, e ammalate, ammalati i padri, le madri e i figli, un paese in cui continuano ad aumentare stragi omicide e suicide, un paese in cui la scuola ha perso ogni sapere… un paese quasi disumanizzato, un paese folle, figlio di un padre folle!  
Sono un’italiana… non so se ho più paura o più vergogna… so solo che mi sento in colpa perché nel mio piccolo universo credo di avere il diritto e il dovere etico di dissociarmi e di denunciare qualsiasi tipo di azione e di decisione arrivi da un “folle” ad intaccare la mia vita, la vita della mia famiglia e dei miei figli… è come se tacendo, mi sentissi in un certo senso connivente e complice… e io non voglio esserlo!
Io sono Napoleone, io sono Gesù Cristo 


Domatori di Berlusconi L'Italia che tratta il proprio PresdelCons come un animale da addomesticare, o un bambino capriccioso da calmare - da Il Post

Berlusconi affetto da narcisismo patologico. Non è padrone dei suoi comportamenti 
Luigi Cancrini, presidente del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale al Fatto Quotidiano 

La narrazione che Berlusconi fa di sé è il racconto di una persona affetta da megalomania, uno stato di narcisismo assoluto in cui la realtà esterna viene sostituita da quella interna. 

11 novembre 2011

Perché mi fido del tandem Monti - Napolitano. E cosa mi aspetto che produca

Il governo Monti - che mi auguro veda presto la luce - può rappresentare la risposta istituzionale all'incapacità certificata della politica di dare risposte credibili ed efficaci ai gravi problemi che attanagliano il Paese. 

Mi auguro che sia, come dev'essere, il governo del Presidente, che non si faccia fagocitare e paralizzare dal marasma presente nel parlamento dei nominati. 

Mi auguro che non rinunci alla prerogativa di scegliere i suoi ministri e di formulare il suo programma. 

Mi aspetto che le misure drastiche che dovrà varare in campo economico avviino le liberalizzazioni non più rinviabili, colpiscano davvero i privilegi attaccando tutte le posizioni dominanti e di monopolio, non deprimano i consumi ma favoriscano la crescita, siano basate sul principio sacrosanto e irrinunciabile dell'equità. 

Se deve nascere, è bene che nasca su queste basi chiare e forti. Con la consapevolezza che una classe politica screditata, spesso impresentabile, deve pensarci tre volte prima di decidere di negargli la fiducia. 

La casta che siede in Parlamento sa bene che la catastrofe che incombe sul Paese è anche la sua catastrofe. La politica potrà tornare a parlare in modo credibile all'Italia quando si presenterà con  facce presentabili.  

Il più grande spettacolo - Massimo Gramellini su La Stampa
Il Professore e il pressing dei partiti: 
Scelgo io ministri e programma  - Alberto D'Argenio su Repubblica 

10 novembre 2011

Addio Silvio, l'Italia finalmente ha girato pagina!

L'ora di uscire di scena è venuta e te ne andrai solo, libero dalle pressioni e dai condizionamenti di un mondo che non era il tuo mondo. L'Italia che ti ha subito per troppi anni comincia a respirare un'aria nuova, più pulita e salubre. Anche il tuo personale, politico e non, comincia a parlare una lingua più autentica e normale. Dopo il senso di vuoto da spaesamento, anche i tuoi più fidi sodali sentono che hanno un cervello da usare e una capacità di ragionamento da attivare. 

Adesso potrai affrontare finalmente gli anni della vecchiaia senza i camuffamenti necessari a mostrarti giovane e aitante fino a diventare la maschera di te stesso. Potrai riconquistare il ruolo di padre in seno alla tua famiglia e trovare, come tutte le persone normali, una sposa che ti accudisca nel tempo che la Provvidenza vorrà concederti. 
Ma in questo campo nessuno potrà darti consigli. Potrai, infatti, fornire tutte le tue residenze private, in Italia e all'estero, di harem attrezzati alla bisogna dove volare a tuo piacimento senza correre il rischio che la tua privacy venga violata. 

Potrai rinascere a nuova vita e ti pentirai di avere sprecato il tuo tempo prezioso nel vano tentativo di salvare l'Italia dall'invasione dei comunisti. Forse per un po' ti mancheranno i servi fedeli che cominciano già ad acquartierarsi altrove e i tuoi amici stranieri che hanno avuto una sorte peggiore della tua. Ti rendi conto di quanto sia stato importante, anche per te, vivere in un Paese democratico?.
Ti rimane, però, l'amico Putin che potrai raggiungere quando vorrai, nella sua dacia delle meraviglie, senza dover rendere conto a nessuno. 

Certo non sei riuscito a diventare papa, di qualcuno dei quali, nella millenaria storia della Chiesa, avresti potuto essere emulo. Indovini di chi? E nemmeno presidente della Repubblica. Ma ti saresti visto al posto di Napolitano, ad usare prudenza e fermezza in una fase politica tormentata e drammatica come l'attuale?. 
Sii contento. Tutto sommato ti è andata bene: conservi la vita, possiedi i danè e la villa di Antigua. 
Addio Silvio, l'Italia finalmente ha girato pagina! 

Dieci facce e 10 parole per Silvio

Grazie Presidente

Finalmente un sorriso 
Con gli interventi e i provvedimenti di ieri, efficaci nella loro chiarezza e tempestività, il Presidente Giorgio Napolitano ha chiuso definitivamente una lunga, travagliata fase politica della nostra storia nazionale e ne ha fatto intravedere un'altra all'orizzonte.  


In sole tre mosse ha mostrato a tutti noi e al resto del mondo che il baratro cui siamo affacciati si può evitare facendo responsabilmente ciascuno la propria parte.  Grazie Presidente! 

Intervenendo alla celebrazione della Giornata dello Spettacolo, il Presidente, tra le altre cose ha detto che per fronteggiare la crisi si richiede un impegno immediato e di lunga lena, da parte nostra, nella gestione della finanza pubblica e più in generale nella visione e nella guida dello sviluppo economico e sociale del paese. Scelte severe nell'uso delle risorse, diversi e meditati ordini di priorità, superamento di fatali ritardi e contraddizioni nell'affrontare, con riforme spesso annunciate e sempre mancate, debolezze di fondo del sistema paese. (...) Abbiamo bisogno di decisioni presto e via via nei prossimi anni, che diano il senso di una rinnovata responsabilità e coesione nazionale

Nel pomeriggio, mentre le quotazioni in borsa scendevano precipitosamente e lo spread dei nostri titoli di stato toccava nuovi record negativi allarmanti, al fine di fugare ogni equivoco o incomprensione il presidente ha rilasciato una dichiarazione in 4 punti:

1) non esiste alcuna incertezza sulla scelta del Presidente del Consiglio on. Silvio Berlusconi di rassegnare le dimissioni del governo da lui presieduto. Tale decisione diverrà operativa con l'approvazione in Parlamento della legge di stabilità per il 2012;
2) sulla base di accordi tra i Presidenti del Senato e della Camera e i gruppi parlamentari sia di maggioranza sia di opposizione, la legge sarà approvata nel giro di alcuni giorni;
3) si svolgeranno quindi immediatamente e con la massima rapidità le consultazioni da parte del Presidente della Repubblica per dare soluzione alla crisi di governo conseguente alle dimissioni dell'on. Berlusconi;
4) pertanto, entro breve tempo o si formerà un nuovo governo che possa con la fiducia del Parlamento prendere ogni ulteriore necessaria decisione o si scioglierà il Parlamento per dare subito inizio a una campagna elettorale da svolgere entro i tempi più ristretti.

Parole chiare che cominciano a rasserenare i mercati mentre i presidenti dei due rami del Parlamento annunciano che la legge di stabilità sarà definitivamente approvata entro sabato 12 novembre. 

Ma la mossa importante giunge in serata, quando il Presidente Napolitano nomina Mario Monti senatore a vita per altissimi meriti nel campo scientifico e sociale.  

Sarà Monti il novello Cincinnato che avvierà il risanamento delle finanze e il rilancio dello sviluppo in un clima politico e sociale rasserenato, risolvendo il gap di fiducia che ci paralizza? 
C'è da augurarselo perché andare alle elezioni in un clima da tregenda con i mercati che ci penalizzano e con la legge elettorale porcellum non è assolutamente auspicabile. 




PS: un consiglio non richiesto e un auspicio. Per qualche tempo il presidente del consiglio ancora in carica eviti di fare dichiarazione pubbliche. Se non riesce a farlo per l'Italia o per il suo partito, lo faccia, almeno, pensando alle sue aziende. Al suo partito Angelino riesce a pensare benissimo e alle sue aziende badano egregiamente gli eredi designati. Per quanto riguarda l'Italia, la lasci serenamente al suo futuro. Non dubiti: saprà trovare la strada. 

09 novembre 2011

Io attenderei prima di cantar vittoria

Le dimissioni si danno, non sono un pagherò!

Già ieri sera, ascoltando le dichiarazioni di membri autorevoli della maggioranza che minimizzavano l'esito del voto, sentivo che il Caimano si stava preparando al colpo di coda e al rovesciamento del tavolo (abilità in cui è maestro). 
L'esito della visita al Quirinale, con le dimissioni solo annunciate, mi ha confermato in questa convinzione. Mi è tornato alla memoria come già a novembre dell'anno scorso fosse ormai KO e il rinvio al 14 dicembre del voto sulla fiducia gli abbia consentito di ricostituire la sua maggioranza con l'acquisto dei vari Scilipoti e di trascinarsi/ci fino ad oggi. 
Perché non dovrebbe provarci ancora? 

Un vero uomo di Stato e di governo già da tempo, non dopo lo sfarinamento della sua maggioranza e il discredito che lo circonda, sarebbe salito al Quirinale; e non per annunciare le dimissioni ma per dimettersi e far ripartire la macchina del governo. Specialmente nella situazione drammatica che il Paese sta affrontando. 

Ma lui è solo un giocatore d'azzardo che sta conducendo un gioco sporco sulla nostra pelle. 

Da chi ha mostrato sempre un gran disprezzo per le regole democratiche, usa scientificamente il controllo della res publica come mezzo finalizzato ad accrescere il proprio potere economico e con leggi ad personam tenta di togliere alla magistratura gli strumenti atti a perseguire i reati che gli vengono contestati, la Repubblica non solo ha il diritto di difendersi ma di metterlo in condizione di non nuocere.

Se si hanno gli strumenti occorre abbatterlo senza pietà (politicamente, intendo).

Mi auguro di essere smentito presto dai fatti ma consiglio all'opposizione e a chi deve, di vigilare seriamente. 


Devi andartene, la canzone di Paola Turci dedicata a B


Dario Fo - Machiavelli descrive Berlusconi

08 novembre 2011

Peggio di lui solo i transfughi, i voltagabbana, i cambiacasacca

 ... sia in entrata che in uscita  
   
Dopo essersi fatto convincere ad annunciare le dimissioni, rettifica: Gossip privo di qualsiasi fondamento, ora votiamo il rendiconto alla Camera, poi porrò la fiducia sulla lettera presentata a Ue e BceVuole vedere in faccia i traditori. 
Dopodiché si rifugia ad Arcore per avere consigli in seno alla famiglia ristretta: Marina, Piersilvio, Fedele. 



La telefonata  tra Bechis e Crosetto ci fornisce un'idea chiara dell'umore diffuso ai vertici del PDL.



Non voglio parlare più di quelli che sono entrati a sostenerlo, i responsabili pro domo sua, ma di quanti si apprestano a fuggire dal castello che crolla. 
Sono spesso personaggi che hanno sostenuto senza tema del ridicolo, spesso con un fanatismo sconsiderato e con una veemenza verbale irragionevole, tutte le posizioni del leader (neanche il cavallo di Caligola si sarebbe spinto a tanto!). Ne hanno votato tutte le leggi ad personam, tutte le fiducie, tutti i lodi ecc. Adesso che il castello di carta scricchiola sotto i colpi del dissesto economico  e dello sfaldamento sociale, buttano le armi e si riposizionano cercando di accasarsi nel modo migliore. Fanno più schifo di lui anche se torneranno utili per metterlo all'angolo definitivamente. Non meritano nulla se non la nostra commiserazione. 

Non faccio nomi perché sono ballerini, ma sono tanti e aumenteranno ogni minuto che passa, se vogliamo credere al Crosetto della telefonata. Ne cito una per tutti: Gabriella Carlucci, che dopo prove di fedeltà dichiarata e d'amore viscerale per il premier, lascia il PDL per l'UDC con questa nota: Ho cambiato la mia vita, con grandi sacrifici familiari, perchè ho creduto nella politica, ma non in quella che da qualche tempo non riesce a preoccuparsi di quanto drammaticamente sta accadendo e ritengo che un Governo di larghe intese possa essere l'unica soluzione per salvare il Paese
Ci sono poi gli scontenti che chiedono una nuova fase politica e un nuovo Governo che abbia, da qui alla fine della legislatura, il compito di realizzarla. Tra i primi firmatari del documento Giustina Destro, Roberto Antonione, Isabella Bertolini, Giancarlo Pittelli, Fabio Gava e Giorgio Stracquadanio. 
E come dimenticare l'avvocato Paniz, quello che, con modi forbiti e appassionati, aveva sostenuto in aula la tesi secondo cui effettivamente Berlusconi aveva telefonato in questura a Milano per far rilasciare Ruby, credendola la nipote di Mubarak, ed evitare un incidente diplomatico. Adesso sostiene che il premier ha sbagliato a portare una commistione fra pubblico e privato e lo invita a passare la mano (sempre formale e impeccabile il suo codice espressivo!). E compagnia cantante ...

Gli si può concedere (per molti di loro è la ragione del voltafaccia) che la legislatura duri fino alla sua conclusione naturale. Perché non è così ovvio e scontato - come sostengono Ferrara e gli oltranzisti ortodossi - che si vada ad elezioni anticipate. Costituzione docet. 
Ma un governo del Presidente (chiamatelo d'emergenza, di salute pubblica, di salvezza nazionale o come vi pare) è diventato ormai l'ultima spiaggia di un Paese alla deriva. Deve avviare il risanamento economico, morale e politico della nazione e, inoltre, fornirci una legge elettorale decente perché nel prossimo Parlamento possano arrivare persone più decenti.

 

07 novembre 2011

L'avv. Sebastiano Di Betta, assessore al Territorio e Ambiente della Regione Sicilia


Apprendo con viva soddisfazione che l'avv. Sebastiano di Betta ha ottenuto, in data odierna, l'incarico di assessore al Territorio e Ambiente della Regione Sicilia nel governo Lombardo. Prende il posto di Gianmaria Sparma, dimessosi nei giorni scorsi per motivi personali. 

Auguro di cuore al neo assessore di poter intraprendere in piena autonomia la sua attività pubblica in un settore importante e delicato per il futuro della nostra terra. Della sua capacità di lavoro e di impegno diligente sono personalmente certo. 
Ad maiora, caro Benny. 

Forse siamo davvero allo showdown e alla scoperta del bluff

... anche se continua a ripetere: io non mi vado a dimettere perché ci conviene andare a votare a gennaio restando noi a palazzo ChigiI suoi continuano a dirgli: rischiamo la slavina. Non puoi fare la fine di Prodi e cadere per un voto in Aula. Sarebbe un suicidio politico. In questo modo non avresti più titolo di parlare, l'iniziativa ci sfuggirebbe completamente di mano. 

La fuga dal PDL, intanto, è diventata uno smottamento continuo, una valanga irreversibile.

Mentre gli crolla addosso tutto l'apparato di cartapesta che da 17 anni fa da sfondo allo psicodramma, nella drammatica riunione notturna a palazzo Grazioli l'hanno sentito parlare di tre fantomatici deputati dell'Udc e di uno del Pd in arrivo nel Pdl. Ma i presenti si sono guardati negli occhi senza crederci. 
Dice di temere per le sue aziende. Racconta che anche i figli sono preoccupati per le ripercussioni su Mediaset e gli chiedono di non mollare. 

Questo il suo vero, grande cruccio! Sarà dura per lui lasciare palazzo Chigi da dove gli Italiani gli hanno consentito di badare scandalosamente ai propri affari, di piegare le leggi e le istituzioni alle sue convenienze, di mortificare la magistratura, pilastro fondamentale in uno Stato di diritto. Con il risultato finale di un Paese al default. 

Siamo, finalmente, all'atto finale. Ma ricostruire dopo l'alluvione non sarà impresa facile e veloce perché si tratta di ritornare alla buona politica, di risanare l'economia, di ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, di produrre una vera rivoluzione culturale, di fatto già avviata, contro i disastri prodotti dal berlusconismo imperante. 
Sono certo, però, che ci riusciremo perché, per dirla con Montanelli, gli Italiani sono finalmente vaccinati.

Voglio accompagnare questo post con tre video emblematici:








Alfano e Letta: Meglio andare al Quirinale

06 novembre 2011

La battaglia di civiltà



In the name of God, Italy and Europe, go!  (F.T.)

Mi spiace di deludere i nostalgici della Prima Repubblica quando i governi duravano in media 11 mesi, ma la responsabilità nei confronti degli elettori e del Paese impongono a noi e al nostro governo di continuare nella battaglia di civiltà che stiamo conducendo in questo difficile momento di crisi. (La risposta di Silvio) 

E il suo commento all’alluvione di Genova: 
È terribile assistere impotenti alla televisione al dramma di Genova che ha coinvolto così tante persone. Ma le parole servono a poco. Vediamo se ci sarà il modo di intervenire per evitare che quello che è successo non possa succedere più in futuro. E’ evidente che si è costruito là dove non si doveva costruire, ma forse si possono trovare interventi che scongiurino il ripetersi di questi disastri e di queste tragedie. 

Perché non va a dirlo di persona, come a fatto per L'Aquila, Viareggio,   Lampedusa?

Il dramma della Liguria e dell’Italia: speculazioni edilizie e speculazioni finanziarie non sono catastrofi naturali - di Raniero La Valle 

Forse stavolta l'Italia s'è desta - di Eugenio Scalfari 

05 novembre 2011

Urge Governo del Presidente

Io credo che le persone responsabili che siedono in questo Parlamento e i partiti che hanno a cuore il futuro dell'Italia (Ce ne sono? Possono raggiungere la maggioranza?) debbano chiedere in prima istanza al Presidente della Repubblica di incaricare, per la formazione del nuovo governo, una personalità autorevole, esterna al Parlamento e ai giochi della politica, di specchiata moralità e rispettosa della Costituzione e delle istituzioni.  



Con un programma ristretto e puntuale:
  • attuare quei provvedimenti che consentano all'economia di ripartire;
  • favorire la crescita e una più equa distribuzione delle risorse;
  • avviare un processo di risanamento e di pacificazione sociale;
  • modificare in senso democratico la legge elettorale.

Dovrebbe essere un governo di servizio, che gestisca la consultazione elettorale alla scadenza naturale della legislatura. Dovremmo trovare un novello Cincinnato che si accolli l'onere di fare uscire il Paese da un'emergenza drammatica. Molti politici di lungo corso scalpiteranno ma vorrei vedere con quali argomenti, allo stato delle cose, potrebbero contestare l'unico tentativo generoso, responsabile e di buon senso. 

Solo nell'ipotesi che una tale iniziativa dovesse fallire perché non in grado di ottenere la fiducia in Parlamento allora, e solo allora, si dovrebbe interrompere la legislatura per andare al voto anticipato. Ma anche in questo caso, vorrei vedere chi se ne assumerebbe la responsabilità.

In una situazione straordinaria come l'attuale, occorre che il Presidente della Repubblica guidi con mano ferma e con decisione questo passaggio necessario, straordinario quanto urgente. Ne va del destino e del futuro dell'Italia. 



Anche il Financial Times scarica Berlusconi:
In nome di Dio, vattene!

04 novembre 2011

Diteglielo, per favore, che il Paese non lo regge più

Mi sembra che in Italia non ci sia una forte crisi. La vita in Italia è la vita di un paese benestante, i consumi non sono diminuiti, per gli aerei si riesce a fatica a prenotare un posto, i ristoranti sono pieni

Ma a chi la racconta mentre l'Italia frana sotto i debiti e sotto il fango materiale e morale? Cosa dice? Ha bevuto? Si è fatto? Sembra davvero fuori di testa! Aiutatelo, per favore, a togliersi di torno. Non ha vergogna! Non ha pudore!

Dice queste cose mentre il Capo dello Stato afferma che il nostro paese e tanti altri nel mondo sono stretti in una crisi economica di intensità, durata ed estensione senza precedenti nel periodo seguito alla Seconda guerra mondiale. E Christine Lagarde, direttore dell'Fmi, al G20 sostiene che il problema dell'Italia è la mancanza di credibilità sulle misure annunciate nei giorni scorsi dal governo.





Sicuramente più onesto, orgoglioso e appassionato l'appello di Giuliano Melani: Italiani, compriamoci il debito! in un avviso a pagamento sul Corriere della Sera.



Lucida follia o autentica opportunità? Possiamo versare nel pozzo senza fondo i nostri sudati risparmi? Forse lo dovremmo fare. Mostrando fiducia nell'Italia e nel suo futuro e non in chi si adopera in tutti i modi per portarla al fallimento. 


PS: Condivido totalmente L’AMACA odierna - di Michele Serra e l'editoriale di Ezio Mauro   
Dicono tutti che c'è la crisi ma i ristoranti sono pieni è un classico dell'uomo della strada. Lo dice il tassista, lo dice l'avventore del bar, probabile che lo abbia detto ciascuno di noi in uno di quei momenti di spensierata dabbenaggine che costellano la vita di ogni persona qualunque. Sentire per la prima volta pronunciare quella frase al G20, da un capo di governo, è una svolta storica: vuol dire che l'uomo della strada, con tutta la sua spensierata dabbenaggine, è arrivato al vertice. Ci ritroviamo dunque a essere governati da uno qualunque, che quando pensa una fesseria qualunque la dice a tutti. Probabile che alcuni italiani ne siano soddisfatti: che bello, finalmente un pirla come me è al potere, questa sì che è democrazia. Ma è probabile, anche, che altri italiani, tra i quali mi annovero, ne siano invece desolati. Forse suggestionati da vecchie letture scolastiche (Pericle, per esempio) pensavano che la democrazia fosse una selezione dei migliori. Aperta a tutti, ma destinata a individuare i migliori. Il vecchio concetto di classe dirigente, insomma. Ritrovarsi rappresentati nel mondo da uno che pensa e parla come l'ultimo di noi è un bruciante fallimento. Votare per uno come noi significa sprecare il voto e sprecare la democrazia. Vogliamo votare per uno che sia migliore di noi. Per questo – soprattutto – non abbiamo mai votato Berlusconi.
Un atto di dignità - di Ezio Mauro 

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