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Amo riflettere e ragionare su quanto vedo e sento.

Benvenuto nel mio blog

Dedicato a quei pochi che non hanno perso, nella babele generale, la capacità e la voglia di riflettere e ragionare.
Consiglio, pertanto, di stare alla larga a quanti hanno la testa imbottita di frasi fatte e di pensieri preconfezionati; costoro cerchino altri lidi, altre fonti cui abbeverarsi.

Se vuoi scrivermi, usa il seguente indirizzo: mieidee@gmail.com

30 aprile 2012

BEPPE GRILLO IN PIAZZA SCANDALIATO A SCIACCA




Così si presentava ieri sera Piazza Scandaliato a Sciacca, come nelle grandi occasioni quale la festa della Madonna del Soccorso il 15 agosto o l'ultima sera del carnevale. Migliaia di persone, gruppi familiari, giovani, pensionati, uomini e donne di tutte le età e condizioni sociali sono accorsi in piazza per ascoltare il comizio di Beppe Grillo che veniva a presentare il suo movimento e la lista dei candidati a Sciacca per la prossima tornata delle amministrative. 

In attesa del comico prestato alla politica, che veniva da Palermo dove si era esibito nel tardo pomeriggio, la gente mostrava curiosità ed interesse. Gli spezzoni dei discorsi che ho potuto raccogliere parlavano di euro, di crisi della politica, di tasse, di corruzione, di necessità di una svolta. Quello che faceva meraviglia era la quantità di gente assiepata e l'uniformità e condivisione delle parole d'ordine. Quando Beppe Grillo è salito sul palco, si è fatto un silenzio quasi religioso e le provocazioni dell'ex comico, ormai note ma pienamente motivate, sono state punteggiate da applausi scroscianti. 


Quella di ieri sera è stata finora l'unica grande manifestazione di piazza in questo scorcio di campagna elettorale per l'elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale. Presumo che nei pochi giorni che restano ormai al voto, i big dello sfascio continueranno a demonizzare Grillo come campione dell'antipolitica e a raccogliere i loro adepti al chiuso, i candidati continueranno a distribuire i loro santini per strada mentre la popolazione si chiederà più di prima se e per chi votare. 


I ragazzi della lista Cinque Stelle mostrano, comunque, di essere estranei al sistema e di avere tutte le carte in regola per dire la loro in Consiglio Comunale. Male che vada, non riusciranno ad attuare il loro programma ma non potranno produrre il danno di decenni di amministrazioni inconcludenti che sono riuscite a portare la città di Sciacca nello stato in cui oggi si trova. 

27 aprile 2012

Grillo, i partiti e un commento di Michele Serra


Trapela, in buona parte del mondo politico, una specie di timor panico nei confronti del movimento di Beppe Grillo. Considerando che i “grillini”, secondo i sondaggi più benevoli, sono accreditati del sei-otto per cento dei voti, questo timor panico è indecoroso. Partiti che hanno, ciascuno, il doppio, il triplo o il quadruplo dei voti di Grillo, che sono bene introdotti nel mondo mediatico, che hanno un personale politico di lunga esperienza, che sono affiancati da centri studi di buon calibro, non possono inorridire e strillare come fanciulle che scoprono un topo sotto il letto. 

Non è dignitoso, e alimenta il sospetto che il sistema dei partiti, nel suo complesso, sia spaventato dalla società: quella società che dovrebbe essere, per la politica, materia prima, terreno di confronto e anche di scontro, campo di lotta a viso aperto, che produce umori benigni ma anche maligni, che cova speranze ma anche rancori, come può far così paura al mondo della politica? Che cosa è accaduto, alla politica italiana, da farle temere che “fuori” di lei, e fuori dalle sue stanze, allignino solo mostri ostili, ombre malvagie? I partiti raddrizzino la schiena e provino a uscire per la strada: si misurino faccia a faccia con quella che chiamano “antipolitica”, scopriranno di essere di parecchie spanne più alti.Michele Serra su "L'amaca" di oggi. 

25 aprile 2012

Perché celebrare il 25 Aprile

  • Perché è la Festa della Liberazione e ricorda l'anniversario della liberazione dal nazifascismo. 
  • Perché per combattere il nazifascismo si era organizzata la Resistenza e la lotta partigiana. 
  • Perché uomini, donne, giovani, anziani, religiosi, militari, persone di diversi ceti sociali e convinzioni politiche ebbero la voglia di lottare per ottenere in patria la democrazia, il rispetto della libertà individuale e l'uguaglianza. 
  • Perché il 25 aprile 1945 i Partigiani, supportati dagli Alleati, entrarono vittoriosi nelle principali città italiane, mettendo fine al tragico periodo di lutti e rovine e iniziando il processo di liberazione dell'Italia dall'oppressione fascista. 
  • Perché qualche anno dopo, dalle idee di democrazia e libertà, è nata la Costituzione Italiana. 
Io voglio ricordare questa data, carica di suggestioni e ricca di senso, con la felice interpretazione di Bella Ciao da parte di Pippo Pollina.




Sulla Resistenza italiana ti propongo tre romanzi scritti da autori che sono stati testimoni di quel tragico periodo, che puoi scaricare gratuitamente in pdf: 

Il sentiero dei nidi di ragno - Italo Calvino 
Ambientato in Liguria, tra gli stretti vicoli di un paesino della Riviera di Ponente, durante la Resistenza. Il protagonista è Pin, un ragazzino solo e senza guida. La sorella fa la prostituta e tra i clienti ha anche i militari tedeschi; per questo motivo Pin viene emarginato e insultato. Per ripicca e per avere la considerazione degli adulti, il bambino decide di rubare la pistola all'amante della donna e di nasconderla. Questo gesto scatenerà una serie di eventi che lo porterà ad essere messo in prigione dai tedeschi e, una volta scappato, ad entrare in contatto con i gruppi di partigiani che si nascondevano tra i monti. Nel condividere con loro la difficile vita da ribelli, imparerà ad affrontare la realtà di un paese in guerra. 

La casa in collina - Cesare Pavese  
Narra le vicende di Corrado, durante l'estate del 1943. L'uomo è un professore quarantenne che vive sulle colline antistanti Torino, non è sposato e ha due donne, madre e figlia, che si occupano di lui e dell'andamento domestico. Corrado tutte le sere si rifugia sulle colline per scampare ai bombardamenti tedeschi sulla città sfuggendo così alla guerra e ad un quasi obbligato schieramento politico. Tra i partigiani ha amici, Cate, una fiamma del passato, e il figlio di lei, probabilmente suo. La guerra incombe, i tedeschi incalzano e i suoi amici vengono arrestati, forse uccisi, ma lui fugge e per salvarsi abbandona anche il giovane ragazzo, affidatogli da Cate: niente sembra scrollarlo dalla sua vigliaccheria. Un giorno però si imbatte per caso nella cruda uccisione di alcuni fascisti, da parte dei partigiani di zona. La morte e il sangue così vicini e reali lo fanno riflettere amaramente sulla sua vita e sul periodo storico in cui si trova. Tramite Corrado si entra in contatto con la guerra e la creazione dei gruppi partigiani. 

Il partigiano Johnny - Beppe Fenoglio 
Nel settembre del 1943 Johnny, giovane studente di letteratura con l'amore per la cultura anglosassone, decide di unirsi ai partigiani della sua città, Alba. Lo fa non tanto per convinzione ideologica, quanto forse per aver immaginato poeticamente e astrattamente quella vita avventurosa. La realtà però si rivela tutt'altro che epicamente magica: è una lotta quotidiana contro la morte, la fame, la solitudine e soprattutto la guerra. Le guerriglie e le lotte portano il giovane a trovarsi solo, senza più nessun amico, solo con la natura che lo circonda. Ha così la possibilità di fare un'attenta analisi introspettiva, che lo porta a realizzare quanto la guerra possa distruggere un uomo, le sue certezze, i suoi sogni e i suoi desideri. Johnny torna tra la gente, ma non è più in grado di integrarsi normalmente. Il libro è incompiuto, ma è comunque considerato uno dei più pragmatici e originali romanzi sulla Resistenza italiana. 

Appello dell'Anpi per il 25 aprile 
Associazione Nazionale Partigiani d'Italia 
Resistenza italiana 

21 aprile 2012

La città di Sciacca merita di più?

Tre anni fa, l'11 maggio 2009, alla viglilia delle Elezioni Amministrative del 6-7 giugno che avrebbero confermato Sindaco al primo turno il Dottor Vito Bono, pubblicavo il seguente post La città di Sciacca merita di più che anche il sito L'ALTRASCIACCA aveva condiviso con vero entusiasmo. 

Oggi, senza voler entrare nelle motivazioni che hanno portato alla crisi, alle dimissioni del Sindaco e alle elezioni anticipate, a due settimane dalle prossime Amministrative del 6-7 Maggio, rileggendo il post di cui sopra, mi sono accorto che le condizioni della città appaiono - se possibile - peggiorate, e che gli argomenti in esso trattati sono tutti ancora validi.  
Per questa ragione mi accingo a rieditarli chiedendomi perché e, soprattutto, per chi i cittadini di Sciacca dovrebbero andare a votare. 

Dotata da madre natura di una posizione geografica incantevole, protetta a Nord dalle estreme propaggini dei monti Sicani, Sciacca si affaccia ad anfiteatro sul Canale di Sicilia. La storia antica e travagliata l'ha fornita di splendide chiese e dimore patrizie, oggi in grave degrado; di una cinta muraria assai compromessa a causa di dissennati interventi urbanistici e di edilizia selvaggia. La città è servita da un porto peschereccio e da una marineria che sopravvive e opera in grande difficoltà; possiede un centro storico di notevole bellezza che, con adeguati interventi, potrebbe mettere in luce le sue importanti vestigia. Il suo tracciato viario, d'impianto medievale, è soffocato dall'attuale, caotico traffico automobilistico ma, attraverso un'adeguata bonifica, potrebbe soddisfare un movimento di piccoli mezzi pubblici di trasporto urbano, di bici, motocicli, sempre che ampi e comodi parcheggi vengano costruiti nelle aree periferiche; è dotata, inoltre, di una consistente ricettività turistico-alberghiera e di uno stabilimento termale con impianti, attrezzature e personale adeguati, ma in perenne crisi finanziaria. 
Ha tutto quello che serve, insomma, ad assicurarle uno sviluppo economico, basato principalmente sul turismo, e farne una ridente cittadina termale.  

Cosa le manca? 
A parere mio, e di molti altri concittadini, le è mancata una sana gestione della cosa pubblica, l'impegno in politica di persone creative, capaci di programmare il futuro partendo dall'esistente, per trasformarlo nel medio-lungo periodo.  
Tra gli interventi da realizzare, immagino:  
  • un sano recupero del centro storico (strade, plazzi, chiese ecc.); 
  • una bonifica dei quartieri storici (Marina, S. Michele); 
  • la realizzazione di parchi, giardini e parcheggi nelle zone periferiche e l'introduzione di un agile servizio di bus-navetta tra le periferie e il centro storico; 
  • il recupero della bella scalinata che collega la piazza Scandaliato al porto;
  • il rilancio delle terme e il completamento del teatro Samonà;
  • il rifacimento e completamento del sistema idrico e fognario e di depurazione;
  • un forte sostegno all'iniziativa privata nei settori della pesca, agricoltura, turismo e servizi. 
Per fare quanto sopra, occorre che amministratori seri e di grande spessore abbiano la visione di una città proiettata nel futuro e la voglia di coinvolgere la comunità cittadina in un grande progetto di cambiamento. In vista della campagna elettorale per il rinnovo dell'amministrazione civica si assiste, invece, al solito balletto di nomi, alle solite schermaglie fra "vecchi arnesi" della politica politicante, che sono tra i maggiori responsabili dell'attuale oblìo.  

Penso che la maggioranza dei cittadini, profondamente delusi e nauseati della gestione che si è fatta della città, chieda a chi si candida al difficile compito di amministratore, queste poche cose: 
  • un programma serio, concreto e fattibile di sviluppo;
  • una chiara visione d'insieme dei problemi da affrontare;
  • la scelta di collaboratori onesti e competenti;
  • la capacità di gestire la cosa pubblica con la responsabilità e l'equilibrio del buon padre di famiglia;
  • la totale autonomia d'azione, per non sottostare a ricatti e condizionamenti da parte di chi vuole avere sempre le mani in pasta;
  • l'ambizione di volere operare guardando al bene comune e non al piccolo o grande tornaconto personale, di bottega, di partito o fazione. 

So bene che questi concetti suoneranno fastidiosi e risibili alle orecchie di quei mestieranti della politica che spesso nel degrado e nell'impoverimento della loro comunità fanno affari e s'ingrassano, ma sappiano che questo è il pensiero più diffuso fra i cittadini e, insieme, la ragione dell'allontanamento dalla vita politica di tante persone per bene. 

* L'introduzione storico-paesaggistica è stata scritta a vantaggio di quanti la città non la conoscono, ma anche di quei concittadini che spesso se ne dimenticano! 


Ps: valeva tre anni fa e ancor di più vale oggi! 

19 aprile 2012

MINIMALIA PETENDA al Governo dei Tecnici e alla classe politica

(Ricevo e volentieri pubblico) 

A MONTI CHE DICE: 
"L'EUROPA CI CHIEDE DI AUMENTARE L'ETÀ DELLA PENSIONE PERCHÉ IN EUROPA TUTTI LO FANNO", 





NOI CHIEDIAMO: 





  • DI ARRESTARE TUTTI I POLITICI CORROTTI; DI ALLONTANARE DAI PUBBLICI UFFICI TUTTI QUELLI CONDANNATI IN VIA DEFINITIVA PERCHÉ IN EUROPA TUTTI LO FANNO, O SI DIMETTONO DA SOLI PER EVITARE IMBARAZZANTI FIGURE. 
  • DI DIMEZZARE IL NUMERO DI PARLAMENTARI, PERCHÉ IN EUROPA NESSUN PAESE HA COSÌ TANTI POLITICI. 
  • DI ELIMINARE I POLITICI DELLE PROVINCIE PERCHÈ CI SONO GIÀ QUELLI DELLE REGIONI, DA 40 ANNI !
  • DI DIMINUIRE IN MODO DRASTICO GLI STIPENDI ED I PRIVILEGI A DEPUTATI E SENATORI, PERCHÉ IN EUROPA NESSUNO GUADAGNA COME LORO.
  • DI POTER ESERCITARE IL “MESTIERE” DI POLITICO AL MASSIMO PER DUE LEGISLATURE, COME IN EUROPA TUTTI FANNO. 
  • DI METTERE UN TETTO MASSIMO ALL’IMPORTO DELLE PENSIONI EROGATE DALLO STATO (ANCHE RETROATTIVAMENTE) MAX 5.000,00 EURO AL MESE PER CHIUNQUE, POLITICI E NON, POICHÉ IN EUROPA NESSUNO PERCEPISCE 15/20/30.000,00 EURO AL MESE DI PENSIONE COME AVVIENE IN ITALIA. 
  • DI FAR PAGARE I MEDICINALI, LE VISITE SPECIALISTICHE E LE CURE MEDICHE, AI FAMILIARI DEI POLITICI, POICHÉ IN EUROPA NESSUN FAMILIARE DI POLITICO NE USUFRUISCE, COME AVVIENE INVECE IN ITALIA DOVE, CON LA SCUSA DELL’IMMAGINE, VENGONO ADDIRITTURA MESSI A CARICO DELLO STATO ANCHE GLI INTERVENTI DI CHIRURGIA ESTETICA, LE CURE BALNEOTERMALI ED ELIOTERAPICHE DEI FAMILIARI DEI NOSTRI POLITICI !! 
INOLTRE, CARI MINISTRI, NON CI PARAGONATE ALLA GERMANIA DOVE:
  • NON SI PAGANO LE AUTOSTRADE; 
  • I LIBRI DI TESTO PER LE SCUOLE SONO A CARICO DELLO STATO SINO AL 18° ANNO D’ETÀ; 
  • IL 90 % DEGLI ASILI NIDO SONO AZIENDALI E GRATUITI E NON TI CHIEDONO 400/450 EURO, COME GLI ASILI STATALI ITALIANI !! 
MENTRE, IN FRANCIA: 
  • LE DONNE POSSONO EVITARE DI ANDARE A LAVORARE PART-TIME PER RACIMOLARE QUALCHE SOLDO INDISPENSABILE IN FAMIGLIA E PERCEPISCONO DALLO STATO UN ASSEGNO DI 500,00 EURO AL MESE, COME CASALINGHE, PIU’ ALTRI BONUS IN BASE AL NUMERO DI FIGLI.
  • NON SI PAGANO LE ACCISE SUI CARBURANTI PER LE CAMPAGNE DI NAPOLEONE, MENTRE NOI LE PAGHIAMO ANCORA PER LA GUERRA D’ABISSINIA.
AI NOSTRI POLITICI CHIEDIAMO: 
  • CHE LA SMETTANO DI OFFENDERE LA NOSTRA INTELLIGENZA; IL POPOLO ITALIANO CHIUDE UN OCCHIO, A VOLTE DUE; UN ORECCHIO E PURE L’ALTRO MA, LA CORDA CHE STATE TIRANDO DA TROPPO TEMPO, SI STA SPEZZANDO. 

CHI SEMINA VENTO, RACCOGLIE …..TEMPESTA !!!

18 aprile 2012

Se Angelino Alfano fosse un normale segretario di un partito normale

Certo, parlare oggi di normalità dei partiti è cosa ardua ma, in quanto rappresentanza di interessi diffusi nella società, i partiti si caratterizzano ancora come forze di destra, di centro e di sinistra con tutte le sfaccettature e sfumature del caso. C'è solo un'anomalia vistosa che ancora resiste: quella del partito-azienda facente capo al padrone di Mediaset. 


Se Angelino Alfano fosse un normale segretario di un partito normale, avrebbe tutto l'interesse a considerare la sua una formazione rapresentativa di una destra o centro-destra normale, presente nella realtà italiana e giustamente desiderosa di rappresentanza sul piano politico. 
Ma non è così. L'Angelino ha ereditato dal fondatore, per i suoi meriti di fedeltà, un partito personale, votato a rappresentare gli interessi dell'azienda di riferimento, per di più confermato segretario con un applauso dell'assemblea dopo essere stato nominato dal padrone del logo. 

Comunque si chiamerà prossimamente il partito di Berlusconi, Alfano non potrà metterne in discussione il peccato d'origine, cioè quello di partito che, nato per salvaguardare gli interessi del suo creatore, si è trovato a gestire per diversi anni il governo del Paese portandolo - esso Paese - nelle condizioni in cui si trova adesso sotto la guida dei tecnici ma garantendo all'azienda del padrone la gestione monopolistica del settore. 

Se l'Angelino fosse un segretario normale di un normale partito di destra, non griderebbe allo scandalo se il governo dei tecnici, dopo aver tartassato tutte le categorie sociali, con particolare accanimento nei confronti delle più deboli, decida di ottenere qualche miliardo dalla messa all'asta delle frequenze televisive digitali svolgendo, tra l'altro, una funzione di liberalizzazione ed equità in linea con le raccomandazioni europee. 
Ma l'Angelino, come detto, non è un segretario normale di un normale partito. Perciò sbraiterà, insieme agli altri sodali, contro il delitto di lesa maestà perpetrato dal governo dei tecnici finora amico. E questo mentre il Paese affonda nella crisi economica più nera, osserva la corruzione diffusa in tutti gli ambiti e livelli del sistema politico-economico, vive la precarietà e l'incertezza del domani. 

E già i Romani, i Cicchito, i Quagliariello sembrano fare a gare per sostenere gli interessi del padrone. Posso capire le prese di posizione aspre di Confalonieri nel ruolo di Presidente Mediaset al fine di tutelare gli interessi dell'azienda, potrei capire anche il disagio acre di Berlusconi. Ma questi signori testè citati, Alfano in testa, hanno una delega speciale a rappresentare in Parlamento con un'energia spropositata gli interessi esclusivi di un'azienda o dovrebbero essere lì nell'interesse quanto meno degli elettori se non dei cittadini? 

Appena viene toccato il nervo scoperto del padrone del partito-azienda saltano sù come molle, reagiscono come per un riflesso involontario. Come fanno a non capire che comportamenti del genere potrebbero non piacere e non essere condivisi dagli stessi loro elettori che nell'attuale temperie sono presi, anch'essi, da ben altri problemi? 

Tant'è! Il governo dei tecnici amici rischia la crisi per una ragione incredibilmente misera sul piano politico-sociale: l'annullamento del beauty contest e l'indizione di un'asta per l'attribuzione delle frequenze digitali disponibili. Amen! 



Frequenze tv: via libera all’asta, Pdl infuriato 
Frequenze, Mediaset e la beffa del beauty contest che non c’è più
Gentiloni: “Il beauty contest è una presa in giro”
Frequenze tv, Mediaset all'attacco
Il Foglio: salta incontro Berlusconi-Monti

17 aprile 2012

Toh chi parla! Lo sterco del nord

...che rappresenta l'Italia in Europa.  

Poi si lamenta se qualche testa calda perde il controllo e lo manda k.o. con un manrovescio ben assestato. Sono nella melma fin sopra gli occhi e hanno ancora voglia di straparlare! 

L'unica risposta che si può dare a un personaggio di siffatta natura e a chi gli tiene bordone sono i commenti in giro sul web, da facebook  a youtube, a l'Unità, a lasiciliaweb o dovunque sia stata raccontata la sua ultima uscita. Sono certo che, se si potesse fare un referendum per cederlo a chiunque lo volesse acquisire, gli Italiani sarebbero disposti a cedere gratis lui e quanti gli somigliano. Sarei pronto a scommettere che, per non sentire più le oscenità sue e dei suoi pari, pagherebbero qualcosa per saperli in Tanzania o dovunque vogliano accoglierli. 

ABC vogliono i soldi del finanziamento pubblico

ma con la faccia di tolla che si ritrovano, li chiamano ancora rimborsi elettorali!  

Prima escono di scena questi leaders di altrettanti cosiddetti partiti e meglio è. 

Prima smantellano i loro apparati sanguisuga e prima il Paese riprende a respirare. 

Prima ci riportano al voto e prima gli daremo la lezione che si meritano. 

Gli Italiani hanno ormai le tasche vuote e loro vogliono continuare a fare il pieno con un'indecenza inaudita. 



ANDATEVENE e portate all'inferno con voi l'uomo e la banda che avete allevato per quasi un ventennio! 


15 aprile 2012

Per quelli che lasciati soli non ce la fanno più

I politici che fanno ammuina riguardo alle decisioni che da tempo avrebbero dovuto prendere per ridurre i loro privilegi, le amministrazioni pubbliche che si ostinano a procrastinare i tempi dei pagamenti delle commesse, i banchieri che hanno dimenticato la loro primaria funzione di servizio, gli evasori incalliti che credono di scaricare impunemente sulle spalle dei cittadini onesti la loro turpe e vile scelta di prendere senza dare, tengano a mente i nomi del seguente, lugubre elenco, destinato inesorabilmente ad allungarsi, cerchino di immaginare la disperazione delle famiglie rimaste sul lastrico e provino il sentimento della vergogna, se ci riescono. 
Suicidi, una strage silenziosa - Imprenditori che non riescono a riscuotere i propri crediti e professionisti sommersi dai debiti. Ma negli ultimi mesi il numero di lavoratori che si sono tolti la vita è in rapida crescita. Ecco una breve scheda per ricordare le loro storie 
  • 13 aprile 2012. Sesto Fiorentino (Firenze). Giuliano V, ex manager di 42 anni, si è ucciso lanciandosi sotto un treno merci. Quattro mesi fa aveva perso il suo impiego in una azienda del settore del marmo in Garfagnana. Caduto in depressione, aveva provato ad avviare una nuova attività, ma senza fortuna.  
  • 12 aprile 2012. Altivole (Treviso). Paolo Tonin, 53 anni, imprenditore agricolo, si è impiccato nella sua azienda. Secondo i familiari, il suicidio è da collegare alla difficile situazione economica in cui versava l'impresa. 
  • 9 aprile 2012. Valtiberina (Arezzo). Imprenditore di 27 anni, titolare di una ditta occupata nel taglio di alberi. Si è ucciso nel bosco, collegando il gas di scarico all'abitacolo dell'auto. Familiari e compaesani raccontano che era ossessionato dai debiti, e che aveva appena ricevuto una cartella fiscale per circa 50.000 euro. 
  • 5 aprile 2012. Savona. Vittorio Galasso, artigiano edile di 52 anni. Si è impiccato nell'appartamento che stava ristrutturando. Secondo gli amici, l'uomo non ce la faceva più a tirare avanti per la scarsità di lavoro e per i debiti. Lascia la moglie e due figli, di 15 e 17 anni. 
  • 3 aprile 2012. Roma. Mario Frasacco, imprenditore di 59 anni. La sua impresa di progettazione e costruzione con profilati di alluminio era in fallimento, e gli operai in cassa integrazione. Si è ucciso con una fucilata nella sua azienda. Il corpo è stato ritrovato la mattina dopo dal figlio ventenne. 
  • 2 aprile 2012. Roma. Pasqualino Clotilde, artigiano di 57 anni. L'uomo si è impiccato nel suo negozio di cornici. Un biglietto spiegava il motivo del gesto: "problemi economici insormontabili". Il giorno prima, la moglie aveva iniziato a lavorare in una ditta di pulizie per aiutarlo a pagare i debiti. 
  • 23 Marzo 2012. Cepagatti (Pescara). E.F, imprenditore di 44 anni, si è impiccato perché disperato per le condizioni economiche della sua azienda. E' stato trovato senza vita dai dipendenti della sua ditta di infissi.  
  • 21 Marzo 2012. Scorrano (Lecce). Antonio Maggio, artigiano di 29 anni, si è impiccato dopo aver perso il lavoro in una cava, con cui contribuiva al sostentamento della madre rimasta vedova. Pochi giorni prima di perdere il lavoro, alla famiglia era stato notificato il pagamento della tassa sui rifiuti. 
  • 21 Marzo 2012. Belluno. Giampietro Benvegnù, imprenditore edile, si suicida dopo aver subito il fermo amministrativo dell'auto per guida senza patente. La sua azienda, già in difficoltà, avrebbe avuto difficoltà ad accedere ad appalti avendo il suo titolare la fedina pedale inquinata dalla denuncia. 
  • 9 Marzo 2012. Ginosa Marina (Taranto). Vincenzo Di Tinco, commerciante di 60 anni, si è impiccato dopo essersi visto rifiutato un fido dalla sua banca. L'uomo era proprietario di un negozio di abbigliamento e non ha ottenuto un prestito da 1.300 euro nonostante 40 anni di attività. 
  • 9 Marzo 2012. Noventa di Piave (Venezia). Un falegname di 60 anni si è tolto la vita a causa dei ritardi nei pagamenti dei suoi clienti. Il suo corpo è stato trovato da un collaboratore nel capannone dell'azienda. 
  • 26 febbraio 2012. Firenze. Un imprenditore di 64 anni è stato trovato impiccato nel capannone della sua azienda in un comune vicino Firenze. Il gesto sarebbe motivato dalle difficoltà economiche contratte dalla ditta. 
  • 15 febbraio 2012. Paternò (Catania). Il proprietario di una ditta specializzata in macchine per l'agricoltura si è impiccato nel magazzino di sua proprietà. L'uomo, 57 anni, aveva contratto numerosi debiti per la sua azienda. 
  • 11 gennaio 2012. Montebelluna (Treviso). Franco Nardi, proprietario di un distributore di benzina, si è impiccato nello sgabuzzino dell'impianto. L'uomo di 47 anni si è trovato schiacciato dai debiti della sua impresa, che provava a vendere da circa un anno, e da una situazione sentimentale difficile. 
  • 3 gennaio 2012. Milano. Giancarlo Chiodini, elettricista di 64 anni, si è sparato alla testa nel furgoncino parcheggiato davanti alla sede della sua ditta. L'uomo aveva dedicato la vita al lavoro, ma negli ultimi tempi tra commesse sparite e ritardi nei pagamenti la preoccupazione per la crisi era diventata un'ossessione. 
  • 3 gennaio 2012. Trani. Antonio Losciale, proprietario di un negozio di climatizzatori, si è impiccato nel deposito del suo locale. L'uomo, 49 anni e padre di famiglia, sarebbe stato travolto dai debiti e dalle pressioni degli strozzini a cui si era affidato. 
  • 2 gennaio 2012. Montecchio Maggiore (Vicenza). Antonio Tamiozzo, imprenditore edile, si è tolto la vita nella sua azienda. L'uomo aveva 54 anni e una ditta con più di trenta dipendenti, i cui conti dalle prime indagini sono apparsi in regola, ma secondo i familiari la situazione del mercato aveva angosciato l'imprenditore negli ultimi tempi. 
  • 2 gennaio 2012. Catania. Roberto Manganaro, proprietario di tre concessionarie, si è impiccato in casa. L'imprenditore aveva 47 anni, aveva da poco dovuto licenziare una sua dipendente per motivi economici e presto avrebbe dovuto fare lo stesso con un altro impiegato. 
  • 30 dicembre 2011. Longarone (Belluno). Giovanni Schiavinato, imprenditore di 71 anni, si è gettato in un fiume. Proprietario di una ditta di stampi a iniezione per scarponi e suole, la sua impresa era sbarcata in Cina ma era fallita nel 2005. Il giorno del ritrovamento del suo cadavere è combaciato con la messa all'asta della sua casa per il recupero crediti da parte di Equitalia. 
  • 29 dicembre 2011. Capodarsego (Padova). R.S., proprietario di una ditta individuale di pitture edili, si è impiccato ad una grondaia. In un biglietto lasciato ai familiari ha parlato di una "situazione insostenibile", legata a una serie di crediti non riscossi per dei lavori già fatti. 
  • 12 dicembre 2011. Vigonza (Padova). Giovanni Schiavon, imprenditore edile, si è sparato alla testa. L'uomo aveva 59 anni, due figli ed era titolare da 25 anni di una ditta edile. All'origine del gesto la decisione delle banche che gli avevano chiesto di restituire i prestiti, nonostante un credito di 200 mila euro nei confronti degli enti pubblici. Schiavon aveva dovuto mettere in cassa integrazione sette operai.  
  • 12 dicembre 2011. Spresiano (Treviso). Una donna, ex proprietaria di due ristoranti, si è gettata sotto le rotaie del treno. L'imprenditrice di 43 anni aveva appena accompagnato i tre figli a scuola. Il gesto, secondo le testimonianze, sarebbe riconducibile a ragioni economiche. 
  • 26 novembre 2011. Borgoricco (Padova). Giancarlo Perin, imprenditore edile, si è impiccato a una gru della sua ditta. L'uomo aveva 52 anni e due figli. All'origine del gesto, secondo un bigliettino lasciato dallo stesso Perin, la situazione di crisi e la preoccupazione di non poter garantire un futuro alla famiglia. Fonte: l'Espresso 

«Sono suicidi di Stato»
Suicidi di Stato 


Questa, invece, è vergogna di Stato

13 aprile 2012

La prossima tassa: sulla funzione respiratoria o sulla defecazione umana?

Dopo aver decurtato le pensioni, anche quelle modeste, dell'adeguamento al costo della vita, dopo aver introitato denaro con la cosiddetta riforma delle pensioni, dopo aver aumentato le accise sui carburanti e le sigarette, i bolli, l'IVA, introdotto l'IMU anche sulla prima casa, con annessa rivalutazione degli estimi catastali, questo governo dei tecnici, escludendo la possibilità di fare cassa tassando i grandi patrimoni, colpendo le alte rendite finanziarie e il sistema bancario, riducendo i costi della politica e delle caste, vendendo parte dell'enorme patrimonio dello Stato -  che fa? Pensa di mettere una tassa sugli sms scambiati attraverso internet e cellulari ma la chiamerà Riforma della Protezione Civile. 

Inoltre sta valutando, il governo dei tecnici, la possibilità di riformare la funzione respiratoria che trasforma ossigeno in anidride carbonica ovvero, in alternativa, la defecazione umana che espelle le scorie dell'alimentazione. Ma sia nella prima che nella seconda ipotesi, il governo intende operare con criteri perequativi. 
Le perplessità a mettere in atto la tassazione della funzione respiratoria in maniera equa nascono principalmente dalla difficoltà di costruire un misuratore dell'anidride prodotta o dell'ossigeno inspirato in quanto si dovrebbe applicare un apparecchio al setto nasale, inserito in una mascherina, che risulterebbe assai invasivo e limitativo delle funzioni vitali; si è considerato, poi, il costo esorbitante per gli sportivi, i ginnasti e quanti, svolgendo lavori fisici pesanti, consumano ossigeno in dosi massicce; per quanto, in questi casi da considerare e classificare, si potrebbe ricorrere ad una riduzione delle aliquote. 

Appare, invece, più fattibile la tassazione della defecazione umana poiché è stato già brevettato il pesometro digitale, un apparecchietto che viene installato sul bordo del water e pesa al mg la quantità di feci depositata. Anche in questo caso si porrà qualche problema di equità: le famiglie con più di un WC pagheranno la tassa con un incremento progressivo in rapporto al numero degli stessi; le famiglie numerose, invece, con un solo WC, otterranno una detrazione d'imposta. Nei bagni pubblici o aperti al pubblico, l'imposta sarà a carico dei rispettivi gestori che potranno rivalersi sugli utenti aumentando la tariffa del servizio. Chi avrà modo di defecare all'aperto, sarà esonerato dal tributo in considerazione del fatto che concorrerà alla fertilizzazione dell'ambiente. Si sta studiando, infine, la possibilità di accumulare le feci condominiali e quelle prodotte in grandi ville e castelli in modo tale da trasformarle in loco, dopo un processo di essiccazione, disidratazione e liofilizzazione, in fertilizzanti pronti all'uso. Coloro che saranno in grado di attuare il suddetto piano di accumulo e trasformazione, non solo eviteranno di pagare l'imposta ma otterranno un vantaggio economico dalla vendita delle scorie trattate. 

Tutto questo nel rispetto dell'equità e della perequazione. Grazie al governo dei tecnici che opera con equilibrio, con la dovuta attenzione alle condizioni socio-economiche dei cittadini e con una particolare cura per l'ambiente. 

Ps: una delle poche attività umane ancora non prese di mira dai tecnici per fare cassa è quella sessuale. C'è da augurarsi che rimanga sempre free!

12 aprile 2012

La Lega nelle peste! Ne uscirà?

Il popolo padano della Lega mi sembra diverso e migliore dei vertici che lo rappresentano e degli stessi iscritti e simpatizzanti degli altri partiti. Lo sta dimostrando, in occasione dell'indagine in corso sull'uso improprio dei rimborsi elettorali, la reazione popolare massiccia e decisa contro coloro che hanno tradito con i loro comportamenti i valori fondanti del movimento. Nei recenti scandali che hanno investito la Margherita, il PD o il PDL non si è visto nulla di simile. 

I vertici della Lega - da parte loro - non hanno prodotto niente di importante in anni e anni di governo: hanno parlato e straparlato di secessione, di devolution, di federalismo usando un lessico volgare e violento contro lo Stato, la sede del governo nazionale, il Sud e gli stranieri; hanno, invece, avallato e votato le leggi vergogna di Berlusconi in un abbraccio mortale col PDL che la base leghista non ha mai digerito, e si sono uniformati all'andazzo diffuso tra gli altri partiti dimenticando le ragioni della loro diversità. 
Le comunità del Nord, viceversa, hanno saputo indicare, anche attraverso la Lega, amministratori locali capaci e competenti che hanno assicurato una gestione amministrativa rispondente alle attese e ai reali bisogni delle rispettive comunità. 

Oggi la Lega vive la fase più critica della propria esistenza, sottoposta com'è all'attenzione di cinque diverse procure, e rischia un vero e proprio tracollo se non saprà rifondarsi in una forma democraticamente partecipata. Non basterà, infatti, mettere da parte Bossi senior e junior, il tesoriere Belsito, la badante Rosi e il Moscagiuro. Il movimento dovrà, a mio parere, rinnovare progetti e programmi, ascoltare la base e non più imbeccarla, smantellare la vecchia dirigenza centralista e nepotista, collusa col potere romano, cambiare i quadri dando spazio e visibilità a giovani capaci e meritevoli. 
Deve avviare, insomma, quel processo di svecchiamento che servirebbe a tutte le forze politiche in campo. Operazione, questa, per niente facile e agevole! 

Il rischio che corriamo tutti, in mancanza di un radicale rinnovamento, è quello di perdere ogni contatto e riferimento rappresentativo trascinando il Paese nella peggiore condizione di instabilità e anarchia. 

10 aprile 2012

Come uscire dalle macerie della Seconda Repubblica?

Assistiamo alla fine della Seconda Repubblica quasi con sbigottita incredulità. Il connubio B&B, che negli ultimi tre anni sembrava imbattibile nel produrre le porcate più vergognose, si è dissolto come neve al sole. E con esso sembrano andare al macero anche le forze partitiche che lo hanno sostenuto con coerenza masochistica. 

C'è voluta la forza congiunta di una crisi economica, di un rigido intervento delle autorità europee, degli scandali che la magistratura porta alla luce con cadenza quotidiana per mostrare tutta la volgare insipienza di un personale politico totalmente screditato. 

Non possiamo prevedere, da qui a un anno, quale sarà la configurazione che assumeranno le forze politiche in campo ma, di certo, altri terremoti interverranno prima della fine della legislatura a scompaginare un quadro politico fortemente consunto, anche se la casta farà di tutto per limitare i danni. 

C'è da augurarsi che la società civile abbia la forza necessaria per dare il colpo di grazia a tutti gli avventurieri della politica e rifondare i valori alti della rappresentanza come servizio al Paese e ai cittatadini. 

Al netto delle sue pecche in fatto di equità, delle omissioni, delle debolezze costitutive, questo potrebbe essere il merito maggiore da attribuire ai tecnici prestati temporaneamente al governo del Paese. 

04 aprile 2012

A SUA O A NOSTRA INSAPUTA ?

... si sono spolpati l'Italia con fauci fameliche e non sono ancora satolli! 
Ma chiamano anti-politica la reazione sdegnata dei cittadini. 
Io dico che se loro sono  la politica, ben venga allora l'anti-politica! 

A Bossi hanno ristrutturato la casa a sua insaputa, adesso vuole denunciare chi si è permesso tanto. 


Anche Rutelli lamenta attività illegali dell'ex tesoriere Lusi a sua insaputa


Proprio come successe a Scaiola cui hanno acquistato la casa al Colosseo e non se n'era accorto! 





Ma come fanno ad avere la faccia di bronzo per aggrapparsi agli specchi in questo modo becero?! 

Abbiano il coraggio, invece, di uscire di scena al più presto! 

Il Paese non tollera più loro e l'espressione a mia insaputa




Oggi non si può fare a meno di leggere l'Amaca di Michele Serra 

Più che alla disonestà vera e propria, gli scandali della Lega fanno pensare alla disperata precarietà strutturale di un partito inventato da un fanfarone di paese, finto medico, cantante fallito, che per oltre vent'anni è riuscito ad abbindolare un popolo evidentemente abbindolabile. Tutto, nella storia leghista, è improvvisato e cialtrone, a partire da quel logo fantasma, “Padania”, che non ha alcuna attinenza con storia e geografia e pare sortito da un partita notturna a Risiko annaffiata da troppo alcol. Proseguendo con il ridicolo crak del credito padano, l'inverosimile carriera politica del povero Trota, il cerchio magico con le fattucchiere e le badanti, l'università dell'Insubria, gli amiconi illetterati messi alla Rai per puro sfregio, i finti ministeri a Monza, gli elmi cornuti, gli affaroni in Tanzania... 
È quasi prodigioso che con ingredienti così poveri la grande simulazione di Bossi abbia potuto reggere così a lungo. È come se un “Amici miei” di basso rango fosse arrivato a governare un Paese. Poi i giudici, non per colpa loro, arrivano sempre dopo. Dopo che milioni di italiani l'hanno bevuta, ci hanno creduto, si sono tappati occhi e orecchie per non sentire e non vedere. 

02 aprile 2012

Buona Pasqua di cuore...

ai diseredati, 
ai nullatenenti, 
ai tartassati dai mutui, 
agli sfrattati, 
agli sfruttati, 
ai terremotati di oggi, di ieri, di domani, 
agli sfollati, 
a quelli che dipendono dagli aiuti dei volontari, 
ai barboni, 
a quelli che dormono sotto un cielo di stelle perché non hanno più un tetto o non l'hanno mai avuto, 
a quelli che di tetti ne hanno troppi e non sanno più sotto quale ripararsi, 
ai bambini dell'Africa, 
a tutti i bambini del mondo offesi dalla guerra e dalla fame, 
ai disoccupati, 
ai cassintegrati, 
a quelli che non possono avere la cassa integrazione perché figli di un altro dio, 
ai migranti, 
a quanti hanno trovato accoglienza, 
a quelli ricacciati lontano, anche a quelli che il mare ricopre, 
a tutti quelli che il poco che non basta lo dividono con gli altri, 
ai carcerati, 
a quelli in attesa di giudizio,  
a quanti innocenti sono costretti in cella,  
a tutti quelli che non hanno scarpe ai piedi, 
ai disperati colpiti dalle manovre disumane del cosiddetto governo tecnico, 
a quanti ogni giorno fanno fatica a mettere insieme l'indispensabile per campare. 

Buona Pasqua a tutti quelli che lottano perché questo stato di cose possa presto cambiare, 
ai credenti e a quelli che la fede non hanno, 
agli agnostici e agli atei, 
a tutti quelli che vedono nel prossimo il fratello, 
a coloro che si ricordano del fratello sempre e non quando fa comodo, 
a chi fa il proprio dovere in silenzio, senza sperare in una ricompensa, 
a chi sa vivere bene nell'ombra perché sa che i riflettori accecano. 

Buona Pasqua anche a loro, agli accecati perché possano vedere presto una luce! 


Buona Pasqua, infine, a quegli animaletti indifesi che quest'anno la sensibilità di tanti riuscirà a salvare dallo sterminio pasquale. 


Ps: nelle ultime settimane il mio post del 23 aprile 2011 BUONA PASQUA ANCHE A LORO è stato il più cliccato, perciò ho voluto riproporlo anche quest'anno con qualche piccola modifica, poche per la verità perché la situazione non è granché cambiata, se possibile è peggiorata. 

01 aprile 2012

Cataclisma in Italia: si avvera una profezia dei Maya

Ieri Berlusconi ha annunciato che non sopporta più di vivere in questo paese di m...a e perciò ha deciso di trasferirsi ad Antigua portando con sè Fede e Dell'Utri. 





La notizia ha lasciato nello sconforto Monti e Confalonieri. 



Il primo ha dichiarato che per ritorsione presenterà un decreto-legge urgente contra personam con cui verranno confiscati tutti i beni che il cavaliere possiede in Italia; 

  • il ricavato per 1/2 finanzierà la rifondazione del partito che si chiamerà Forza Monti! 
  • l'altro 1/2 servirà a ridare la perequazione automatica dei trattamenti pensionistici fino a € 5000 lordi e la cassa integrazione fino alla pensione agli esodati della riforma Fornero. 

Più drastica la reazione dell'amico Confalonieri che, colpito dalla decisione del padrone di Mediaset e più ancora dalla reazione del premier, ha deciso di trasferire in Svizzera, prima che il decreto entri in vigore, tutta la struttura Mediaset. Il problema sarà di vedere se la Svizzera accetterà. 

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