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25 marzo 2010

LE FURIE DI MISTER B. RIVELATRICI DI SICURA SCONFITTA ?

Nell'articolo Il paradosso della sconfitta di Berlusconi, su Libertà e Giustizia, Patrizia Rettori si mostra molto preoccupata di un'eventuale sconfitta di Berlusconi e fa riferimento a Fini che "gela con puntiglio tutte le nuove trovate del Cavaliere" e a Bossi che "frena la corsa berlusconiana verso il presidenzialismo e, dato sorprendente e non abbastanza sottolineato, permette a Maroni di somministrargli un sonoro ceffone: quello di dar ragione alla questura nel ridimensionare a uno striminzito centocinquantamila il conto stellare delle presenze alla manifestazione romana di sabato scorso". Pertanto la Rettori immagina raddoppiate "le probabilità di sconfitta" del premier; ma anche la pericolosità "perché si sa che gli animali feriti sono i più pericolosi, e ipotizza che da una assai probabile sconfitta sul fronte interno più che su quello esterno, ci si possa "aspettare di tutto" dall'uomo, come la pretesa di "strappi sempre più devastanti alla legalità per salvare se stesso e le sue aziende".

Le considerazioni di Patrizia Rettori non sono per niente peregrine, anzi trovo che abbiano una buona dose di attendibilità; del resto analisti e politologi di tutte le tendenze prevedono che all'indomani delle imminenti elezioni "le cose non saranno più come prima" e occorrerà "arginare la prevedibile furia berlusconiana". 
Ma io vorrei aggiungere che l'Italia nella sua storia antica e recente è riuscita a superare momenti veramente tragici, e ha saputo risollevarsi. Non credo proprio che un vecchio disperato, nelle cui mani, inopinatamente, abbiamo consegnato la nostra giovane e fragile democrazia,  possa abbatterne le energie portandola alla rovina. Sono certo che il nostro Paese saprà reagire con orgoglio alla bieca sfrontatezza di un personaggio simile.

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