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12 dicembre 2008

Morti sul Lavoro - Pagina nera per l'Italia

Oggi, in occasione dello sciopero generale indetto dalla CGJL, anch’io voglio ricordare i caduti sul lavoro, morti spesso dovute alla mancata applicazione, nei luoghi di lavoro, delle norme di sicurezza e alla deficienza di controlli. Già questo tema, da solo, avrebbe giustificato la partecipazione allo sciopero di tutte le sigle sindacali.

Per citare un dato de La Repubblica, “Dal rogo del 6 dicembre 2007 che causò la morte dei sette operai torinesi all'orribile fine (due giorni fa) del venticinquenne Matteo Bozza, schiacciato da una pressa nell'azienda cartotecnica di Verona di cui era contitolare, ci sono mille funerali, mille dolori inestinguibili e l'incapacità complessiva del Paese di uscire dal tunnel delle morti causate da lavoro.” Paola Agnello Modica, segretaria confederale Cgil con responsabilità su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, indica le cause:

“precarietà, lavoro nero, forte e deregolato utilizzo di lavoratori migranti, sistema di appalti basato quasi sempre sul prezzo più basso e quasi mai sulla qualità, manutenzioni insufficienti, scarsa attenzione alla salute e all'antinfortunistica considerati, in fondo, costi superflui. In poche parole: un grave regresso culturale in termini di prevenzione e di attenzione alla sicurezza sul lavoro". Un regresso che, tra parentesi, costa (calcolo dell'Inail sulle conseguenze della mancata prevenzione) qualcosa come 45 miliardi di euro pari a tre punti percentuali di Prodotti Interno Lordo.

I nostri primati in Europa sono purtroppo tutti negativi, spesso scandalosamente negativi, come quello del Paese col maggior numero d’incidenti mortali sul lavoro.


Ma voglio citare, in particolare, una interessante ricerca sul tema, prodotta e messa online dalla classe I sez. Operatore Informatico Aziendale dellIstituto Tecnico Industriale "E. Fermi" di Siracusa. Il sito del gruppo di lavoro è: http://www.europaallalavagna.it/200839/index.html I temi affrontati sono di grande interesse; per citarne alcuni, si va da Energia e sviluppo a Difesa dell’ambiente, a Inqinamento, da Leggi razziali a Società multietnica, da Bullismo a Criminalità organizzata, da ONU oggi a Tolleranza e civiltà, a Morti sul lavoro ecc.


Mi soffermo con interesse sul lavoro prodotto da questi ragazzi di 15 anni, guidati dai loro bravi insegnanti, per sfatare (e ce n’è bisogno) quel pregiudizio sul nostro Meridione arretrato, tutto mafia e spazzatura. Nel Sud ci sono punte di eccellenza, in tutti i campi, compresa la scuola, Sig.ra Ministra Gelmini, che andrebbero valutate, sostenute e portate all’attenzione dei media.

Bravi ragazzi, immagino quanto entusiasmo, quanta partecipazione attiva e quanta conoscenza hanno prodotto in voi queste ricerche! Si tratta, certamente, di un’esperienza didattica che vi fa andare volentieri a scuola e che plasmerà positivamente la vostra vita.


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